Match Point

Woody Allen gira per la prima volta interamente in Inghilterra, e si nota: Match Point è senz'altro un film europeo, che riflette sul significato che ha la fortuna per noi. Un Allen come non si vedeva da anni, ma certo sempre più vecchio...

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E' la prima volta che Woody Allen gira un film totalmente all'estero, e in Match Point questo si nota, tanto che alcuni prevedono che andrà molto meglio – come critica e botteghino – in Europa che negli Stati Uniti.

C'è molto Altman e il suo Gosford Park in questa pellicola, nella quale Allen abbandona non solo la sua New York, ma anche il suo spesso caratteristico umorismo e sarcasmo graffiante. I toni si fanno cupi, l'introspezione psicologica meno acuta e più concentrata sulla riflessione filosofica: l'intero film difatti gira intorno al presupposto che la fortuna condiziona quasi totalmente le nostre vite.
E' il mondo dell'alta borghesia inglese il protagonista di Match Point, nel quale un giovane insegnante di tennis (Rhys-Meyers) tenta la scalata sociale innamorandosi della figlia di un ricco borghese di Londra, il quale finisce anche per farlo lavorare nell'azienda di famiglia. Se non fosse che la passione per una attricetta americana (Johansson) lo porta a doversi dividere tra lei e l'ossessiva moglie, trascinandolo in un vicolo cieco la cui sola uscita è rappresentata da un gesto tragico ma quasi inevitabile.

Una cosa positiva nei film di Woody Allen è che quasi mai annoiano, e anche in questo caso è la costruzione della storia a far procedere il tutto per ben due ore senza stancare mai. Merito senz'altro degli ottimi attori, e del procedere senza intoppi della trama, come sempre ben scritta da Allen. Viste le tematiche e il tono è inevitabile non pensare a Crimini e Misfatti, opera senz'altro superiore ma comunque paragonabile. Per le ambientazioni e le dinamiche tra i personaggi c'è ovviamente tanto dell'Altman di Gosford Park, anche se in Match Point è interessante notare che ben poco delle azioni dei vari personaggi viene motivato o spiegato: questo ovviamente rientra nell'intenzione di Allen di mostrare quanto la libertà umana sia sì importante, ma poco protagonista quando ci si mette di mezzo la fortuna, così spesso finiamo per essere trascinati dallo scorrere degli eventi.
Il difetto del film sta senz'altro nella distanza che inevitabilmente c'è tra il mondo che ci viene mostrato, ovvero l'alta borghesia inglese, e quello di tutti i giorni. Alcune situazioni risultano poco credibili, come le scene in cui Chris lavora nell'azienda del padre di Chloe. Se una società come quella New Yorkese c'è senz'altro più affine, quella della Londra perbenista tendiamo ad allontanarla indietro di qualche decennio (cosa che difatti Altman ha fatto).
A livello narrativo il film funziona piuttosto bene, a volte risulta prevedibile ma i colpi di scena principali sono ben congegnati anche grazie ad un'ottima trovata ricorrente - che non staremo a svelare in questa sede.
Come sempre Allen riesce a procedere per ellissi temporali descrivendo al contempo i caratteri dei suoi personaggi, o particolari evoluzioni della storia, semplicemente utilizzando due o tre brevi inquadrature descrittive, magari addirittura mute. E' una sua cifra stilistica che inquadra la pellicola, è qui che troviamo Allen e non tanto nella presenza di battute più o meno comiche – qui difatti totalmente assenti. Woody Allen è sempre stato filosofico ed è la riflessione esistenziale quella che ha da proporre.

Nel cast spicca senz'altro Johnatan Rhys-Meyers, che grazie alla sua espressività e intensità riesce a far si che lo spettatore perfino parteggi per il suo personaggio. Minor impatto ha la Johansson, che qui interpreta come altre volte la giovane ragazza sciatta e volgarotta, purtroppo penalizzata da un terribile doppiaggio. Molto più interessante l'interpretazione di Emily Mortimer, che qui deve sostenere una parte non facile essendo la moglie tradita di Chris e che tuttavia mantiene una grande dignità per tutto il film.

Con Match Point Woody Allen ci ricorda che pur avendo settant'anni ha ancora grinta da vendere come regista e sceneggiatore, tanto da firmare uno dei suoi migliori film da anni.

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