MasterChef Italia, puntate del 5 ottobre: il commento
Nuove prove per i concorrenti di MasterChef Italia, inclusa una "gita scolastica" sul cacciatorpediniere Andrea Doria...
“ I giudici hanno chiesto ai concorrenti di osare, di stupirli con piatti strepitosi ma ideare e realizzare una ricetta in 60 minuti non è facile, richiede concentrazione e idee chiare ”
Il format di MasterChef Italia cambia faccia e apre la gabbia dei leoni: tolta la sicura, possiamo finalmente goderci due puntate al fulmicotone in cui gli chef rincarano la dose di professionalità, di cattiveria e perchè no di tecnicismo. Non di meno i concorrenti si dimostrano più spavaldi, piu determinati, anche se, intimoriti dalla prospettiva di un eliminazione, gareggiano con ricette un po' troppo da rubrica sul quotidiano locale: anche la casalinga di Voghera ne sa di verdure caramellate e conigli vanigliati, si può passare oltre, grazie.
Protagonista indiscusso di queste due puntate è Alessandro, concorrente partenopeo che entrerà nell’albo d’oro delle Portinaie Acide, dall’alto della mediocrità dei suoi piatti a ben d’onde si permette di regalarci una carrellata di eloquenti espressioni facciali come “somma disapprovazione”, “scuotimento di il capo” e l’evergreen “Parbleu!” Ovviamente i suoi esercizi di squisita mimica non sfuggono a un solerte Joe Bastianich in versione capobranco, che lo addenta tra capo e collo come a voler sedare un cucciolio dalla cresta alta. E lì, il genio assoluto di Alessandro: “non ho capito perchè con me i giudici sono così avari di complimenti”. Grasse risa.
Degni di nota, poi, gli intermezzi in cui i protagonisti si confessano, un po' da pubblicità delle saponette ("una freschezza ritrovata, e la mia pelle, come nuova! Una cosa totalmente insapettata”, quanta spontaneità).
Come sfida in esterna, gita scolastica a bordo del cacciatorpediniere Andrea Doria: a prua 16 esuberanti polene in una sgargiante giacca a vento ne sminuiscono l’intimidatorio contesto bellico grazie anche alla complicità di una regia un pò giocosa, sicchè all’appello manca solo il cestino per la merenda di Dora L’Esploratrice. Per i concorrenti la sfida consisterà nel preparare il “rancio” ai marinai a bordo della nave, divisi in due squadre saranno coordinati da un caposquadra ciascuno, la squadra Blu da Marìka, vincitrice della precedente sfida e la squadra Rossa capitanata da Alberico. Cresce, tuttavia, la sensazione di voyerismo da giardino zoologico quando i problemi tipici di una cucina passano in secondo piano rispetto alla vanagloria dei concorrenti più presuntuosi che, proprio nel cuore di una struttura militare, dimenticano il significato della parola “subordinazione”. La sfida è vinta dalla squadra Rossa: a premiarla è stato innanzitutto lo spirito di gruppo e la capacità di sapersi coordinare nel rispetto del leader.
Per la squadra blu è pericolo eliminazione: gli 8 concorrenti sono chiamati ad assaggiare una zuppa di pesce preparata appositamente da Bruno Barbieri indovinando il maggior numero dei 20 ingredienti a disposizione, il più scarso lascerà la cucina di Masterchef Italia.
E' buffissimo vedere come i loro volti crucciati indaghino il mistero della zuppa di pesce: portando alla bocca i cucchiai fumanti scrutano l’infinito, al secondo ingrediente probabilmente già si perdono in leopardiane riflessioni sull’immanenza della vita perchè, ammettiamolo, sarà pur difficile indovinare 20 ingredienti con un sol boccone, ma quando abbiamo un calderone dal quale fanno capolino chele di scampi, gusci di cozze e vongole, patate, schiene di canocchie, macchie d’olio, etc, enunciare quello che si vede può essere un elementare inizio, no? Sarà Marìka la peggiore sbagliando gia al terzo ingrediente. “Cascata sul Pepe Nero”, assente nella zuppa dello Chef Emiliano, la ragazza lascia la cucina di MasterChef Italia con l’amaro in bocca nonstante fosse stata la migliore nella sfida precedente, una vittoria che si era aggiudicata con una torta di mele che le addolcirà la pillola sulla strada di casa...