MasterChef Italia, puntate del 28 settembre: il commento
Nella terza e quarta puntata del talent show di Cielo iniziamo a capire, finalmente, i meccanismi della gara...
Una fiumana di cipolle scaricate con un pickup da muratori: niente di meglio per aprire la terza puntata di MasterChef Italia, una profetica metafora sulla gavetta: "tutti noi siam partiti dalle cipolle, anch'io ho cominciato a tagliare cipolle, oggi tocca a voi" (Bruno Barbieri).
La prima sfida non ci smentisce: tagliare piu cipolle nel tempo a disposizione in due modi, a cubetti ed alla julienne. Verranno valutati precisione, consistenza e velocità con il minor spreco di cipolla possibile, una sfida intelligente e necessaria per valutare non solo la tecnica del singolo, ma la capacità di reagire sotto pressione e in un tempo limitato, poichè non tutti ricordano quale posto insidioso sia la cucina di un ristorante, e che un bravo Chef non progetta ricette appetibili su di un triclinio sorseggiando Châteauneuf-du-Pape avvinghiato ad una cornucopia...
Fuori le cipolle, dentro le uova, 10.000 esemplari su di un muletto per la seconda fase di scrematura dei concorrenti e 30 minuti per cucinare il piatto migliore della loro vita che abbia come protagonista non LE uova, ma UN solo uovo.
Nonostante le bagarre riusciamo ad aver una rosa definitiva dei 18 concorrenti scelti per entrare nella cucina non plus ultra di Masterchef Italia, una nuova sigla personalizzata e un nuovo scintillante studio.
Nella quarta puntata si fa sul serio, e viene svelato il meccanismo di gara che contraddistinguerà il contest sino alla fine. In ogni gara due fasi: nella prima vedremo una “mistery box” (uguale per ogni concorrente) contenente 10 ingredienti coi quali in 60 minuti sarà necessario sbalordire i giudici. Questi assaggeranno poi solo i 3 piatti più allettanti, e il vincitore verrà avvantaggiato nella seconda sfida.
Al via, i concorrenti sembrano prediligere la zucca che - come ricorda Bastianich - può sì sembrare la scelta piu facile, ma è la più insidiosa nella realizzazione. Molti sceglieranno la quaglia, pochi la birra scura se non per uso "personale", e i risultati saranno etichettati come privi di creatività salvo pochissime eccezioni: è il caso di Danny, l'unico forse a osare una ricetta da MasterChef, un raviolo ripieno di quaglia su crema di fagioli risini che gli varranno la vittoria proprio per l'audacia nel saper presentare un piatto completo sotto ogni profilo.
Danny dovrà ora scegliere quale, tra 3 prodotti tipici del mezzogiorno (mandorle, cicerchie e fichi d'india), sarà il protagonista della seconda sfida intitolata "Benvenuti al Sud, i colori e i profumi del sud italia". Per il giovane concorrente non è solo un’occasione per scegliere un prodotto che lo faciliti nel suo piatto: è anche un modo per metter in difficoltà gli avversari optando per un ingrediente col quale si abbia poca familiarità. 60 minuti di tempo, conto alla rovescia, non tutti hanno dimestichezza con i piatti e le realtà meridionali, molti preferiscono andare sul sicuro trascurando la parte creativa nella costruzione del piatto e dimenticando così l’obiettivo della sfida: trasmettere in un solo assaggio l’atmosfera del Sud Italia. Qualche sbirciata e i 3 chef son già sul piede di guerra, le preview infastidiscono i cuochi che forse si aspettavano d'essere sorpresi da concorrenti in grado di osare un briciolo di più.
Forchette alla mano, i giudici cominciano gli assaggi dandoci 10 minuti di vero spasso. Ce n'è per tutti i gusti: un Bastianich entrato in modalità “sputo”, un sospettosissimo Cracco che si accosta ai piatti con le movenze del gatto che ha in pugno il topo e un Barbieri da gli occhi strizzati iperscrutanti che si chiede perchè tocchi proprio a lui quella sera.
Vince la sfida Ilenia, che propone delle polpette "tramandatele dagli avi". Colpisce la cucina dei ricordi, degli affetti, che rispecchia l'io della cuoca, e anche questa volta ci è difficile capire se si tratti di una sfida di cucina o di poesie in rima.
Dopo aver nominato una vincitrice è d'obbligo l'eliminazione di un concorrente scelto tra i 3 premiati con medaglie infami quali “il piatto presentato peggio” (quello di Federico), “l'abbinamento peggiore” (quello di Enea) e “il piatto cotto peggio” (quello di Fred). Ed è proprio Fred a dover lasciare il gioco: in un simil atto Kamikaze lo vediamo slacciarsi lentamente il grambiule, cantando a testa alta uno pseudo inno, prima di sparire fiero dietro le quinte.
Si chiude la quarta puntata di MasterChef Italia e finalmente tutta la fase introduttiva del talent show di fama globale: ora conosciamo le regole, abbiamo i nostri beniamini, siamo pronti per il tifo e la lacrima facile (ma da cipolla, SEMPRE!),