MasterChef Italia, puntata del 23 novembre: il commento
I concorrenti di MasterChef si riducono sempre di più: si avvicina la finale, e così le sfide si fanno più complesse...
Inutile dire quanto queste categorie portino con ingredienti che nel loro insieme difficilmente lasciano spazio all’estro di qualsiasi Gourmet, ma a questo punto della sfida a un aspirante Masterchef è chiesto di estasiare il palato dei giudici anche avendo a disposizione solo sabbia per gatti e rucola...
La vincitrice di questo atipico Mistery box sarà Imma, l’originalità con cui è riuscita a reinventare la spesa dello sportivo trasformando quel tripudio proteico in deliziose “Quiche di fettuccine e bresaola” le varrà l’onore di seguire i 3 Chef in dispensa e incontrare Davide Scabbin, Chef del prestigiosissimo Combal.Zero e ospite per questo difficilissimo Invention Test a lui ispirato: l’Alta Cucina.
La macchiavellica Imma sceglierà il filetto panato, credendo così di poter infondere negli avversari un falso senso di serenità dato dalla supposta semplicità del piatto: solo lei è a conoscenza dei segreti e delle insidie della ricetta rivelatele da Scabbin.
Osservando gli altri concorrenti non possiamo che rimarcare la superiorità strategica di Imma, il suo piano ha funzionato alla grande, nessuno sembra preoccuparsi di carpirle i trucchi e le mosse giuste, nessuna sbirciatina, nessun colpo d’occhio fugace, niente, tutti col capo chino sul proprio fornello convinti di preparare una cotoletta alla milanese più spessa e più costosa... solo uno avrà l’umiltà di metter in pratica i consigli dello Chef Scabbin: Spyros, grazie a un’ottima panatura, cottura, e la migliore salsa inglese del gruppo, si aggiudicherà la vittoria e - udite udite - uno stage di 6 mesi nella cucina del Combal.Zero!
Il Peggiore di questa sfida, e colui che andrà in ballottaggio per l’eliminazione col più scarso della prova in esterni, è Danny, troppi gli errori nel suo filetto e ancor peggio i tentativi per rimediare.
Gran Visconti Palace Hotel, prestigiosa location milanese per la sfida in esterni.
Imma, Ilenia, Luisa e Spyros si divideranno in due squadre, avranno 1 ora di tempo e soli 30 euro di budget per fare acquisti in un mercato milanese, dopo di che torneranno nelle cucine dell’albergo e cucineranno 1 piatto a testa da proporre a 3 tra i piu importanti critici gastronomici d’Italia, la squadra che cumulerà piu punti sarà salva e di conseguenza esclusa dal pressure test.
Spyros, capitano della squadra rossa (vincitore della sfida precedente), sceglierà Ilenia come sua compagna di squadra, Imma e Luia formeranno la squadra blu.
Nel viaggo verso il mercato comunale di Piazza Wagner le due squadre progetteranno i piatti da presentare ai critici, una volta arrivati a destinazione è il caos! Armate di lista della spesa e cestino vediamo queste anime in pena correre tra macellai e fruttaroli elemosinando sconti con una simpatia e una spontaneità tali da riuscire a convincere anche il pescivendolo piu implagiabile, elemento catalizzatore della scena è la tipica comicità di Spyros che troverà in Ilenia una degna spalla, due splendidi Stalio e Olio con grembiulino rosso.
Randevouz nelle cucine del Gran Visconti Palace Hotel, due ore di tempo per cucinare, impiattare, stupire.
Dopo aver assaggiato e valutato tutti e quattro i piatti i critici si esprimeranno a favore della squadra blu, mandando Spyros e Ilenia a sfidarsi in un Pressure Test di estrema manualità e nervi saldi: preparare in 20 minuti il maggior numero di uova all’occhio di bue “integre”, non solo una gara di destrezza ma di grande tecnica, le uova non riuscite ad hoc saranno scartate e non verranno conteggiate.
Anche stavolta toccherà a Spyros misurarsi con il peggiore dell’Invention Test: per lui e Danny la sfida finale consisterà nel preparare un dolce al cucchiaio di grande difficoltà tecnica, nella cottura ma ancor più nella guarnizione. Parliamo della famosissima, elegante, sofisticata Creme Brulé.
Abbiamo parlato di difficile guarnizione usando un termine improprio visto che caramellare lo zucchero di canna sopra la Creme Brulé non è da considerarsi una cigliegina sulla torta, ma un vero e proprio biglietto da visita per tutta l’esperienza organolettica successiva e che resta tutt’oggi un operazione sottovalutata anche nei ristoranti dove - per un misunderstanding forse - viene confuso l’aggettivo brulé (bruciato) con la licenza di carbonizzare lo zucchero usando il cannello come fosse un lanciafiamme e torturando il povero zucchero di canna il quale, superati i 180 gradi, diventa amaro e perde quel sentore e quegli aromi tipici del vitreo caramello scuro.
Dopo 10 settimane di sfide e validissimi argomenti messi in campo, sarà Danny a lasciare la cucina di Masterchef, concorrente sì estrosissimo e innovativo, ma che forse meno degli avversari è riuscito ad imparare ed accrescere il proprio talento, rimanendo ancorato al proprio personaggio e all’idea di sè iniziale.