MasterChef Italia, puntata del 16 novembre: il commento

Il nostro commento all'episodio di MasterChef Italia del 16 novembre: da Napoli alla vicentina CRICCA del baccalà...

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I 6 superstiti di Masterchef Italia dinnanzi alla nuova Mistery Box avranno una grandissima sorpresa: Tosca D’Aquino farà una trionfale comparsa (senza dover sbucare dalla mistery box) portando con se la veracità della cucina partenopea, ovviamente Imma e Luisa giocheranno in casa ma da loro, campane doc, i giudici si aspetteranno qualcosa in più.

Oltre alla propria esuberanza Tosca porterà una selezione di prodotti a lei cari, ovviamente un concentrato dei sapori della propria terra.

Federico gioca sporco coi clichè: “è un piatto tamarro da napoletano che vuole far lo splendido con la figona” affermerà l’emiliano e del resto se non fosse per questa perla di Federico la mistery box di questa settimana si potrebbe definire nettamente sotto tono, mediocre e anche noiosa, ed è per questo che annunciamo molto telegraficamente la vittoria di Luisa senza entrare troppo nel merito.

Come ormai sappiamo al vincitore spetta scegliere una delle 3 categorie all’interno del tema dell’Invention test, che questa settimana sarà LA PALUDE. Sì, avete capito bene, PALUDE.

Sentendo questa parola potremmo immaginare un Federico attaccato dalle sanguisughe difendersi con il minipimer, Imma che canta canzoni napoletane spingendo una gondola tra le mangrovie, e Spyros con galosce, impermeabile, e lanternino andare in cerca di lumache... Ecco, non ci siamo andati poi così lontano, visto che per la prima proposta ci son proprio le nostre amiche LUMACHE, a seguire l’ANGUILLA, e per ultime LE RANE!

C’è profumo di nebbia. Non quella della palude, però, ma quella nella mente dei concorrenti che all’annuncio della scelta di Luisa troveremo smarriti e sbigottiti da un ingrediente che desta ribrezzo: le rane.

Nessuno di loro sembra aver mai cucinato o assaggiato la carne delicata della rana, questo porterà a un errore comune, soffocare il gusto di una fragile carne bianca con sapori eccessivamente decisi.

Il primo a essere giudicato è il piatto di Luisa (vincitrice della precedente sfida) e lì, all’assaggio di Barbieri, sentiamo CRICK, CRACK, CROCK... Barbieri accenna un sorriso e tutti capiscon che il pluristellato chef sta educatamente masticando l’osso di rana piuttosto che sputarlo, osso lasciato erroneamente da Luisa all’interno della pastella la quale nonostante lo scivolone si aggiudicherà anche questa sfida.

Per il resto dei concorrenti è una vera Caporetto, sono stati sbagliati quasi tutti i fondamentali della cucina e per i giudici è impensabile che sul finale di programma i 6 migliori aspiranti Masterchef non sappiano come cucinare un risotto, bilanciare una salsa d’accompagnamento, o... e qui ci fermiamo perchè l’elenco sarebbe tanto imbarazzante quanto il livello di dilettantismo dimostrato.

Il peggiore sarà Federico, il quale, oltre a sorbirsi una lavata di capo dai giudici, non potrà partecipare alla seconda parte del programma ma aspettare di potersi sfidare col peggiore della sfida in esterni per la salvezza.

Singolare la sfida in esterni, ambientata in un bellissimo palazzo nobiliare nella campagna vicentina, sede della “venerabile confraternita del baccalà alla vicentina”.

Ora, con tutto il rispetto che possiamo avere per questi autorevoli signori, vogliano scusarci ma non ce la facciamo a prender sul serio questa seconda parte di trasmissione, non riesciuamo ad immergerci nella supposta serietà di tutta la faccenda, in questa profusione di cerimonie e terminologie un po' Gesuite quali “Lina l’inquisitrice”, “il gran consiglio” ,“venerabile accademia”, per non parlare poi del momento di grandissimo mistero in cui Luisa viene portata dal Gran Maestro nella sala del camino per rivelarle il segreto del baccalà alla vicentina: gioco di sguardi, il maestro si avvicina e manco fossimo nel film “Il nome della Rosa” le sussurra “il baccalà deve cuocere molto lentamente”... oh, segreto di pulcinella...

Tutto tremendamente artificioso, paradossalmente poco genuino e rispettoso delle tradizioni che, a nostro avviso, dovrebbero tramandarsi di padre in figlio in ambito famigliare e non sussurrate sotto pesanti palandrane in palazzi d’elite.

Detto questo è quasi scontato che la sfida per i 5 concorrenti sia il cimentarsi nel miglior baccalà alla vicentina della loro vita cucinato sotto il severo sguardo dei più illustri membri dell’accademia.

La vincitrice sarà Ilenia, di origini venete, per essersi avvicinata alla ricetta originale più degli altri concorrenti, gli avversari andranno al pressure test.

In questo pressure test i nostri beniamini dovranno preparare un’ottima salsa bernese, prova ardua nella quale la strtategia la farà da padrona poichè a decretare il termine della prova non sarà lo scadere del tempo, ma chi per primo reputerà ultimata la propria salsa. Paradossalmente sarà Spyros a risultare il peggiore, nonostante la sua bernese venga definita perfetta e la migliore dai giudici Luisa darà lo Stop prima che Spyros possa montarla, riuscendo così a metterlo in seria difficoltà e decretandone la sconfitta e il conseguente doversi misurare con Federico nella prova ad eliminazione diretta.

Spyros e Federico avranno 20 minuti per preparare un’ottima panna cotta, dovrà sorreggersi una volta rovesciata dallo stampo ma non risultare troppo compatta, in piu com’è d’uopo per ogni panna cotta, riuscire a dosare ad hoc lo zucchero e la gelatina in fogli sarà un’impresa. Sebbene troppo zuccherata la panna cotta di Spyros manterrà una forma adeguata e una buona consistenza, quella di Federico invece assomiglierà al rigurgito di un neonato.

Questo e altri madornali errori varranno il suo grembiule e la permanenza a Masterchef Italia. Vedendolo abbracciare forte i giudici, con gli occhi colmi di lacrime, e ripensando a quanto ci abbia divertito ed emozionato possiamo dire che Masterchef Italia non perde un potenziale Chef, ma un grande concorrente sì.

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