MasterChef Italia 6: verso il gran finale, i più brillanti rimangono i giudici

Si avvicina la finale di MasterChef Italia 6: nell'episodio di ieri sera abbiamo avuto la conferma che a brillare ci sono solo i giudici

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Decimo appuntamento con la cucina più famosa d’Italia. Si avvicina il gran finale e quest’anno più che mai siamo curiosi di vedere chi conquisterà l’approvazione unanime dei quattro inflessibili giudici. Sì perché in questa sesta edizione, come abbiamo già detto più volte, non c’è un solo concorrente che brilli sugli altri per abilità, quindi la fortuna, il caso o un improvviso guizzo di genio, alla fine saranno le tre variabili che decreteranno il vincitore. Anche ieri, nel solito mortorio, i più brillanti sono stati i giudici che hanno scherzato tra di loro e si sono divertiti insieme e alle spalle dei concorrenti.

Gloria, Loredana, Cristina, Valerio, Michele e Margherita sono i sei sfidanti rimasti che alla fine della puntata si sono ridotti a quattro. L’Invention Test ha purtroppo messo in luce i limiti di Michele, primo eliminato, che non è riuscito neanche a fare un minimo di spesa sensata per creare un piatto nei tempi stabiliti e poi, nel duello finale, che si è giocato tra Gloria e Loredana, la sempre più odiosa concorrente ligure è riuscita finalmente a fare fuori la sua odiata nemica. Quindi ci dobbiamo tenere ancora Gloria nonostante ieri sera abbia cucinato per tutta la puntata, Mistery Box a parte, piatti mediocri e sia anche stata visibilmente aiutata dagli chef molto di più rispetto ai suoi compagni. Le possibilità che arrivi in finale stanno aumentando e ciò ci getta nel più cupo sconforto.

La Mistery Box di ieri sera è stata davvero originale e istruttiva: argomento prescelto la musica lirica ed piatti celebri ispirati alle opere o ai suoi compositori. Gli aspiranti chef, come prevedibile, brancolavano nel buio in quanto a competenze musicali di quell’ambito, ma i quattro giudici, come dei bravi maestri, non solo li hanno illuminati riguardo le trame delle opere ma hanno anche raccontato l’idea che ha ispirato celebri chef a inventare piatti a tema. E così anche noi telespettatori veniamo a conoscenze dell’esistenza del risotto alla Giuseppe Verdi e delle costolette di agnello alla Carmen di Bizet. Suonano invece familiari, a noi ma anche ai sei cuochi amatoriali, la pasta alla Norma, il filetto alla Rossini e le palle di Mozart, i golosissimi cioccolatini austriaci. L’anguilla in ginocchioni, toccata in sorte a Gloria, oltre a prestarsi ad ovvie bieche allusioni da parte di un malizioso chef Cracco, scopriamo essere stato invece il piatto preferito da Giacomo Puccini. Questa ricetta, insieme al filetto di Margherita e all’agnello di Cristina sono giudicate le tre migliori preparazioni, ma il più simpatico della prova è il giovane Valerio che, in visibile difficoltà nel tentativo di modellare dei cioccolatini decenti, istigato da Cracco che gli dice di tirare fuori le palle risponde che le palle da preparare non sono quattro, ma sei, perché ci aggiunge anche le sue, che sono due.

La prova viene vinta da Margherita che riesce a dosare ingredienti difficili con maestria, ma la solita Gloria anche stavolta non perde occasione di malignare e sottolineare che la vittoria della compagna, che tra l’altro è l’unica amica che ha lì dentro, è merito soprattutto degli ingredienti nobili a sua disposizione. Mai una volta che questa insopportabile ragazza abbia riconosciuto la bravura o superiorità di un suo avversario. Se vince lei è solo perché è brava, se vincono gli altri è solo per loro fortuna, alla faccia della modestia. Invece è proprio lei ad essere baciata dalla fortuna al termine dell’Invention Test perché se Michele non fosse stato così fuori fase e sconclusionato e si fosse impegnato a cucinare un piatto degno di tale nome, di sicuro sarebbe toccato a lei lasciare la Masterclass.

Le tre cloche dell’Invention Test nascondevano tre ingredienti particolari e poco conosciuti che già appena svelati era chiaro avrebbero dato del filo da torcere a tutti. Margherita ha avuto la possibilità di scegliere se cucinare e fare cucinare i suoi compagni con pale di fico d’India, fitoplancton o i crostacei limoni di mare. Avendo avuto la possibilità di conoscere in dettaglio i tre singolari cibi, era prevedibile che scegliesse il plancton, l’ingrediente forse più versatile ma anche quello che nasconde maggiori insidie. La cuoca tascabile palermitana si è giocata bene le sue carte perché prepara un risotto equilibrato e gustoso, anche se gli gnocchi di Valerio vengono elogiati da chef Cannavacciuolo come “i più buoni mangiati in tutto il corso di questa edizione”. Però sono le tagliatelle con ragù di mare di Cristina a conquistarsi il podio mentre dai piagnucolosi occhi di Gloria partono lampi d’odio, perché, tronfia come al solito e convinta di avere fatto un piatto bello e buono, viene miseramente smontata dai giudici che definiscono la sua pasta insapore. Ma a quanto pare la zuppetta di Loredana è pure peggio. Come abbiamo detto però Michele, col suo orrido piatto, tra la commozione generale, le parole di conforto di Cracco e le lacrime disperate dell’amico Valerio, è costretto a salutarci definitivamente, mentre Loredana fila dritta al Pressure Test.

Per la terza prova della serata, quella in esterna, stavolta non si va molto lontano perché la location scelta è il Palazzo dell’Arte della Triennale di Milano, nelle cui sale i quattro concorrenti si devono sfidare nella realizzazione di un piatto creativo, innovativo e moderno. Hanno a disposizione ciascuno un ingrediente di partenza che Cristina ha assegnato loro. Ci immaginiamo che cucinare in un caposaldo monumentale di tale importanza metta una certa soggezione, se poi i giudici speciali per la prova sono i due critici gastronomici più apprezzati ed in voga del momento, Lorenzo Sandano e Paolo Vizzari, comprendiamo quanto possa essere duro concentrarsi e lavorare al meglio. Carne di chianina, sgombro, faraona e legumi: queste sono le basi da cui partire per sorprendere, stupire e impressionare i due critici. Gloria con la sua chianina in diverse cotture è ovviamente convita di essere la più capace e meritevole, ma lo sgombro di Cristina convince e la porta direttamente in balconata, pronta per la prossima puntata.

Ai fornelli, per un nuovo Pressure Test, rimangono così Margherita, Gloria e Loredana e il loro compito è preparare lunch box differenti per Bastianich, Cracco, Cannavacciuolo e Barbieri, rispettando le loro richieste ed i loro gusti. Margherita e Valerio presentano dei cestini per il pranzo gradevoli e curati e in un attimo si riaccende la speranza di liberarci di Gloria che va al duello finale con Loredana, in quello che si potrebbe definire uno scontro tra belve. E ancora una volta Gloria, nonostante riesca a salvarsi, dà prova della sua meschinità. Le due ragazze hanno la possibilità di selezionare dieci ingredienti tra i venti a disposizione,  togliendo e aggiungendo a loro discrezione, avendo la possibilità di giocare ad armi pari per mettersi vicendevolmente in difficoltà.  Scelgono della carne di coniglio, entrambe fanno due schifezze di piatti, Gloria prepara un rollè che si distrugge in cottura e poi quando i giudici le fanno notare che sta presentando dei brandelli di carne vuole fare credere che fosse quella la sua intenzione e che il rollè servisse solo per il sugo. Le sue bugie non convincono nessuno, ma il coniglio mezzo crudo portato sul banco d’assaggio da Loredana non può passare e così determina la fine della sua esperienza nella cucina di Masterchef. Il cerchio si stringe, da una parte abbiamo Gloria con la succube Margherita, dall’altra Valerio con Cristina. Noi tifiamo Valerio, e voi?

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