Masterchef Italia 6, quarta serata: lo show fatica nonostante strategie e concorrenti agguerriti
Ora, ci pare chiaro che quest’anno tra i concorrenti non ci sia nessuno con verve e spirito da Indiana Jones ma, a sorpresa, la maggior parte di loro opta per la scatola rischiosa, e coloro che tentano l’azzardo vengono premiati con dieci minuti di tempo in più per eseguire la ricetta. Tanto per dare un’idea di quanto siano tutti amanti del rischio e dell’ignoto, Michele, il simpatico rappresentante di pompe funebri, giustifica la sua scelta dicendo di essere un amante dell’avventura e porta come esempio il suo ultimo viaggio fatto: da Napoli in Grecia con l’automobile, roba da fare impallidire Bear Grylls, però almeno strappa un sorriso a tutti e riesce a mettere di buonumore Bastianich che quest’anno è davvero parecchio scettico verso tutti. L’altro Michele, l’addormentato diciottenne che lentamente si sta ridestando dal torpore, è invece totalmente privo di “cazzimma” come dice chef Cannavacciuolo, e sceglie la scatola safe, giusto per andare sul sicuro. La stessa strategia viene adottata dall’architetto Gabriele, e la sua inerzia irrita chef Cracco che cerca di spronarlo in tutti i modi perché solo “chi osa vince”. E nonostante la giovane Cristina abbia preparato un bel piatto e anche Giulia abbia soddisfatto il palato dei giudici (in particolar modo di Bastianich che, avendo colto un evidentissimo debole della giovane nei suoi confronti, le ha confidato di andare a dormire nudo), è proprio Gabriele ad aggiudicarsi la vittoria della prima sfida. Forse grazie proprio alla cazziata di chef Cracco, è emersa una creatività finora inespressa applicata ad ingredienti impossibili tra loro come fois gras, mango e gamberi... ed ecco che ne esce un piatto gourmet. E proprio su Gabriele è d’obbligo rivedere il giudizio iniziale, perché questo personaggio dall’aria timida, ingenua ed impacciata, in realtà sembra proprio essere la classica acqua cheta che rompe i ponti. I giudici gli fanno credere di potere eliminare subito a suo piacimento uno dei concorrenti, e lui non esita un attimo a liberarsi di Cristina, tuttavia ciò non accade, perché ad attendere i nostri cuochi c’è un Invention Test più bastardo che mai. Gabriele, avendo il vantaggio di vedere prima dei compagni l’ingrediente misterioso e di potere fare la spesa con Barbieri, ha poi la facoltà di decidere chi tra i suoi colleghi debba preparare un piatto dolce o salato con il medesimo ingrediente misterioso. Si è capito subito che il piatto dolce doveva essere una sorta di missione impossibile, ancora prima di vedere l’ingrediente nascosto, il Blu di Morozzo, un saporitissimo formaggio erborinato. E Gabriele, iena travestita da pecora, approfitta subito della succulenta occasione per affondare il coltello nella schiena di quelli più temibili o comunque di quelli che gli sono poco simpatici.
E mentre Marco il milanese, messo in difficoltà dall’assegnazione del furbo e calcolatore Gabriele gli bisbiglia alle spalle insulti e minacce, l’odiosa Gloria, proprio con una ricetta dolce, risulta essere la più brava di tutti. Che poi ci chiediamo a chi faccia venire l’acquolina in bocca un dolcetto con una specie di gorgonzola blu… A proposito di Gloria, si conferma anche questa settimana la più insopportabile di tutto il gruppo. Come dice Cristina, è troppo “perfettina e maestrina”, e in realtà vorrebbe dire quello che tutti pensiamo, cioè che è tremendamente presuntuosa perché si crede bravissima e di essere un’avversaria temutissima.
A parte lei, baciata dalla fortuna, questo Invention Test ha innervosito molti dei presenti: Barbara è insofferente perché vorrebbe fare un piatto ad effetto” wow”, invece non riesce a stupire e convincere i giudici, Margherita piange perché il suo piatto non è piaciuto, Loredana fa arrabbiare Barbieri perché non lo lascia parlare e non accetta le critiche e Mariangela invece scatena l’ira di Cracco che le dice di vergognarsi e di ritenerla una grandissima delusione per avere riempito il cestino della spesa in maniera insensata, senza badare all’inutile spreco per produrre, alla fine, una ricettina misera misera. Ma il piatto più schifoso è quello di Vittoria e quindi la supponente commessa è invitata a togliersi il grembiule e fare ritorno a casa. A dire il vero non abbiamo capito la scelta dei giudici, perché Loredana è stata unica ad utilizzare il formaggio in purezza ricoprendolo con una cialda, quindi non ha rispettato le indicazioni di inventarsi una ricetta con l’ingrediente selezionato, perciò sarebbe stato giusto ed opportuno eliminare lei, che non ha eseguito il compito affidato.
La prova in esterna, a parte la bellezza della location, l’altopiano dello Sciliar in Sud Tirolo e la festa di apertura delle malghe, non convince. La squadra blu è guidata da Gloria che dovendo scegliere se avere un componente in più in brigata o eliminarne subito uno, decide di spedire immediatamente Loredana al Pressure Test. Quest’ultima si arrabbia tantissimo sostenendo che sia una mancanza di rispetto, bla, bla, però bisogna sempre tenere a mente che ognuno dei concorrenti è lì per vincere e ogni strategia è concessa. Nella squadra rossa viene designato capitano, e non se ne comprende il motivo, il solito Gabriele, che si dimostra essere un capo senza nerbo né iniziativa: a tratti sembra intontito e non sa che dire né che fare - a nostro parere perché è concentrato solo su se stesso e non gliene frega niente di lavorare in gruppo. In ogni caso, nonostante il suo team sia totalmente disorganizzato, riesce comunque a vincere la sfida. I piatti tirolesi cucinati dai rossi, ravioloni alle rape, la padellata di patate e maiale e strudel, conquistano il gusto dei sessanta pastori in veste di giuria. Così Loredana può assaporare la sua vendetta e scontrarsi con Gloria finita, contro ogni previsione, al Pressure Test.
L’ultima competizione della serata è una guerra all’ultimo sangue. I concorrenti hanno a disposizione una tavolata piena di ingredienti diversi e una manciata di secondi per accaparrarsi poche cose per cucinare un piatto che li possa mettere in salvo. Quindi la spunta chi è più veloce ed astuto a scegliere i prodotti giusti. Si salvano tutti tranne Alain il valdostano e Marco l’imprenditore che arrivano, dopo due prove, allo scontro finale. Fuori Alain che cucina delle animelle senza vere mai trattato prima questo tipo di carne e quindi non può di certo continuare la gara.
La sensazione in generale è che quest’anno lo show faccia un po’ fatica a decollare, i giudici non riescano ad entrare in empatia con i concorrenti. Non ci sono i tormentoni comici che tengono viva l’attenzione del pubblico (le memorabili “tu vuoi che muoro” di Bastianich o il “mappazzone” di Barbieri). È come se, per fare un paragone culinario, il programma mancasse di sale. E’ vero che si tratta di un talent per aspiranti, ma la competizione è troppo aspra e accesa e si perde il gusto dell’intrattenimento. Ma forse tutti questi cuochi così tranquilli un po’ alla volta potrebbero tirare fuori degli inattesi lati nascosti e stravolgere completamente l’andamento del cooking show. O almeno è ciò che ci auguriamo accada.
Photo Credit: Masterchef Italia