MasterChef Italia 6: il livello si mantiene basso e noi guardiamo ai giovani

Anche nella puntata di giovedì di MasterChef Italia il livello dei cuochi ci è sembrato basso: la speranza è nelle giovanissime leve

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Masterchef diventa salutista. Guerra alle calorie nella nona puntata del seguitissimo cooking show ai “danni”, si fa per dire, di Chef Cannavacciuolo, per il quale gli aspiranti cuochi rimasti in gara devono  cimentarsi in una Mistery Box dietetica. Chef Cannavacciuolo è un bell’omone corpulento, 135 kg di peso per 1,92 cm di altezza e proprio per questa sua imponente fisicità, nella puntata andata in onda ieri sera ,viene preso di mira dai suoi colleghi giudici che creano una prova ad hoc pensata proprio per lui: la missione è dare una scossa al suo metabolismo lento.

La Mistery Box nasconde un foglio contenente un’unica indicazione - 800 kcal -  e quindi i concorrenti devono preparare un piatto che abbia le calorie prestabilite, ma che sia comunque invitante e gustoso e soprattutto gradito allo chef messo a dieta contro la sua volontà. Cannavacciuolo sta simpaticamente al gioco, scherza sulla sua taglia maxi e ribadisce ad ogni occasione utile quanto gli piaccia mangiare, così ,mentre gira tra i banchi di lavoro e vede prezzemolo bollito, verdurine stufate e caloricissima pelle di pollo scartata, si intristisce. A fine prova, con i piatti preparati da Cristina, Michele Pirozzi e Loredana rispettivamente  tagliatelle al ragù di mare, pesce spada con misto di verdure e gnocchetti con cozze e vongole, ritrova il buonumore e scopre che anche un piatto salutare può essere appetitoso e allo stesso tempo riempire la pancia. In particolare, chi centra in pieno l’obiettivo della sfida è il napoletano Michele che offre  allo chef un secondo piatto di pesce condito con carciofi uvette e pinoli e tante, tante, tante verdure tra cui taccole e asparagi che riempiono tutto il piatto. Perché quando si è a dieta, anche l’occhio vuole la sua parte e vedere un piatto pieno dà già un senso di sazietà ancora prima di mangiare.

Una volta sfamato chef Cannavacciuolo, si passa all’Invention test e vero protagonista stavolta è Joe Bastianich perché sotto le tre cloche, oggetto della prova per la quale a  Michele Pirozzi spetta un importante vantaggio, ci sono tre piatti tipici della cucina americana, definita da Joe la più buona del mondo. Naturalmente viene deriso dai suoi colleghi che non condividono questa azzardatissima affermazione, ma tant’è, è il suo momento di gloria e bisogna lasciarlo libero di esprimersi. I piatti a disposizione per la sfida sono chili con carne, crab cake (tortine di granchio, in pratica polpette ) e gumbo, una tipica zuppa cajun con gamberi e salsiccia servita con riso bianco. Michele deve decidere cosa cucinerà lui e quale piatto dovrà invece preparare ognuno degli altri sfidanti . Affida a ciascun concorrente il piatto che secondo lui può metterlo in maggiore difficoltà ed la sua strategia pare funzionare perché i risultati finali non sono eclatanti, ma, ahinoi,  anche lui stesso fallisce la prova. La cosa più divertente dell’Invention test è vedere i tre chef Cracco, Cannavacciuolo e Barbieri mettersi il grembiule e andare a cucinare in mezzo agli altri concorrenti. Finalmente li vediamo all’opera! Bastianich deve giudicare anche le tre preparazioni dei suoi colleghi e non fa sconti a nessuno, anzi dice a Cracco che ha messo poco sale e che il suo chili sembra un mappazzone, ma un attimo dopo viene punito dalle polpette di Cannavacciuolo, nelle quali lo chef partenopeo ha lasciato appositamente dei pezzi di ossa di granchio rischiando che, addentandone una,l’americano si rompesse un dente. Bastianich ridendo dice a Cannavacciuolo “ma sei un cretino”.

Se da una parte i nostri quattro giudici sono in forma smagliante, brillanti, divertenti, ironici e tremendamente complici, sul versante opposto ci dobbiamo ancora una volta subire l’ingombrante presenza di Gloria che critica tutti per qualsiasi cosa. Ormai stiamo con le dita incrociate tutto il tempo sperando nella sua disfatta e conseguente uscita, ma vi anticipiamo già, prima di creare false illusioni, che nonostante ieri non sia arrivata tra i primi tre nella Mistery Box, che non abbia azzeccato l’Invention test e poi sia stata battuta in esterna, è ancora salva, quindi vedremo il suo perfido musetto anche la prossima settimana. Iniziamo a sospettare che anche i giudici non provino grande simpatia per lei quando Bastianich le dice senza mezzi termini che la vede fredda come una lucertola, con la lingua biforcuta, aggiungiamo noi. Il suo piatto “americano” insieme alla zuppa schifosa di Gabriele e alle polpette impanate stoppose di Michele Pirozzi sono i piatti peggiori della secondo prova, ma la vipera si salva, Michele Pirozzi finisce dritto alla sfida finale e Gabriele l’architetto finalmente se ne torna a casa. In effetti non capiamo ancora come possa essere arrivato incolume fino alla nona puntata, ma ora la cosa non ci riguarda più.

Michele il giovane, che con l’occhio lungo riesce a spiare e copiare chef Barbieri, prepara un gumbo strepitoso, vince la prova e è quindi direttamente capitano di brigata.

La prova in esterna si svolge in una cornice di rara bellezza come il Castello di Guarene nella zona del Roero e proprio nel pieno rispetto della tradizione culinaria piemontese, le due brigate si devono sfidare in quello che è di sicuro il piatto regionale più conosciuto: il gran bollito misto. Tutti noi almeno una volta abbiamo bollito della carne con aromi per ricavarne un brodo, ma il vero bollito è un’arte che segue delle regole ben precise e che non ammette errori. Per giudicare i piatti dei concorrenti si è scomodato il Gran consiglio della Confraternita del gran bollito di Guarene, detentore di tutti i segreti della preparazione e giudice inflessibile circa la bontà del piatto. Impariamo così che il vero bollito si compone di 7 tagli di carne, 7 ammenicoli e frattaglie, 7 tipi di verdure al burro e bollite, 5 tipi di salsa e il classico brodo. Detta così sembra anche fattibile , in realtà è una prova di una difficoltà estrema  perché per superarla sarebbe necessario conoscere tutti i tagli di carni, i tempi di cottura, sapere dosare bene  gli ingredienti delle salse e conoscere la differenza tra un buon brodo e un buon bollito. Michele decide di lavorare con Valerio e Loredana per la squadra blu, mentre la brigata rossa vede insieme Cristina e Gloria, che non si sopportano, più Margherita, ormai servetta alla corte di Gloria. Nonostante la prova non si possa considerare riuscita per nessuno dei due gruppi a causa di cotture sbagliate delle carni, alcune addirittura lasciate mezze crude, la brigata blu di Michele si aggiudica la vittoria e così il terzetto può andare ad assistere al Pressure test direttamente dalla balconata.

Il Pressure test è singolarmente tutto al femminile e si gioca in due round. I sadici giudici, non contenti del fallimento della prova bollito, sotto la cloche fanno trovare alle tre sfidanti ancora della carne lessa che deve essere riutilizzata per preparare altri piatti, insomma un bollito da inventarsi un’ottima ricetta del riciclo. Il primo piatto da servire è un classico vitello tonnato, e anche se tutte e tre le aspiranti chef non riescono a produrre di buono, alla fine quella ritenuta meno peggio è Gloria, che può salterellare come una molla impazzita verso la balconata, con grande dispiacere dei suoi compagni.

Rimangono Cristina e Margherita alle prese con un’insalata a base di carne di loro invenzione. Scarsa fantasia da parte di entrambe, Cristina si salva e Margherita deve sfidare Michele Pirozzi, in attesa di giocarsi la sua ultima chance. Sembra  che la fortuna sia dalla sua parte perché l’ultima e decisiva prova consiste nel friggere dei panzerotti con ripieni misti, piatto che un napoletano doc dovrebbe saper fare ad occhi chiusi, invece sia lui che Margherita falliscono, ma è Michele a doversi togliere il grembiule e lasciare per sempre , stavolta con nostro dispiacere, la cucina di Masterchef.

Quello che salta maggiormente all’occhio dopo questa ennesima puntata, in una edizione che sta volgendo al termine, è che a questo punto dovremmo vedere piatti eccezionali, preparazioni di alta cucina, invece anche ieri sera i concorrenti erano sotto tono, non ci sembra che durante la loro permanenza all’interno della Masterclass abbiano acquisito chissà quali competenze o abbiano affinato tecniche e inventiva e al momento nessuno ci sembra davvero meritare l’ambito titolo. Se dovessimo fare un paragone con lo scorso anno, verrebbe da dire che il livello si è abbassato notevolmente, superando di poco il 6 politico per tutti.

Non ci resta che tifare per uno dei due giovani, Michele o Valerio, perché almeno hanno come scusante la giovane età e pensiamo che possano avere tutto il tempo per imparare e costruirsi una fulgida carriera. E che Gloria continui invece a cucinare per la sua famiglia, che, come rivelato da lei stessa ieri sera, tiene perennemente a dieta. I suoi famigliari saranno gli unici a fare il tifo per lei perché rimanga il più a lungo possibile…sì, lontana dalla loro cucina.

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