Masterchef Italia 3, quindicesima e sedicesima puntata: il commento
Grazie alla messa in onda delle sue nuove puntate, ieri abbiamo (purtroppo) appreso cosa può accadere quando Masterchef Italia incontra "C'è posta per Te"..
Dunque, ripartiamo. Ieri sera, come ogni giovedì, Sky Uno ha trasmesso due nuove puntate della terza edizione di Masterchef - la quindicesima e la sedicesima - e i tre giudici Bastianich, Cracco, e Barbieri, hanno dimostrato di essere capaci di passare dalla versione tre Caballeros della scorsa settimana, a quella dei Postini di un noto programma della TV generalista, con un fare camaleontico talmente straordinario che farebbe impallidire Lady Gaga.
Ecco quindi che la prova della Mystery Box diventa una specie di 'doccia emozionale': ogni concorrente solleva la propria scatola e si ritrova davanti una lettera a lui indirizzata proveniente da una persona cara. Ogni partecipante legge la propria e... si aprono gli ombrelli. Mentre la Masterclass si allaga e Cracco chiama i pompieri, io guardo impietosamente gli aspiranti Chef che singhiozzano e si soffiano il naso con il grembiule. Insomma, come ho spiegato in altre occasioni, io ODIO vedere i piagnistei in TV, ma - dato che sono una persona che rispetta sempre i gusti altrui - chi si è emozionato e ha gradito questa scelta da parte della produzione avrà tutta la mia solidarietà e una scatola di fazzoletti.
Non me ne vogliate, ma non starò a riassumere gli aspetti 'emozionanti' delle varie lettere, perché quello che ci interessa davvero è che ogni missiva contiene anche una ricetta, quella che ogni concorrente - teoricamente - dovrebbe saper cucinare bene. Ma, per evitare che la prova risulti troppo facile, i giudici annunciano che ognuno di loro dovrà dare la propria ricetta ad un altro. Tra gli scambi più interessanti segnalo: Almo che dà la sua ricetta (dotata di un nome lungo più o meno mezzo km) a Beatrice, ed Eleonora che, definendosi una persona 'buona' (EH? No, scusa, forse ti sei trasformata adesso, perché fino a mezzo secondo fa eri la iena di sempre), dà il suo Cous Cous a Rachida. NO. Non c'è una spiegazione logica di fronte a cotanta scelleratezza, quindi incrocio le gambe e mi siedo per terra in posizione Zen, inspirando ed espirando lentamente. Ma tanto, vista l'antifona, so già che lo Zen non servirà a niente e che a breve mi toccherà prenotare una gastroscopia.
Inizia la prova: i concorrenti hanno 45 minuti, e saranno liberi di 'rivisitare' le varie ricette. Alla fine i piatti migliori vengono reputati quelli di Rachida, Beatrice ed Eleonora, cioè l'equivalente di dire Qui, Quo e Taz. Cioè, le prime due non c'entrano proprio niente con l'altra, per lo meno a livello culinario.
I giudici decidono che il piatto migliore è quello di Beatrice, e pertanto la invitano a seguirli nella dispensa, dove verrà messa a conoscenza del vantaggio che avrà nella prossima prova, quella dell'Invention Test. Una volta sul posto, a Beatrice viene presentato l'ospite della serata: lo Chef stellato Philippe Léveillé, maestro francese che vive da vent'anni in Italia.
Davanti a Beatrice e ai giudici ci sono tre cloche che celano tre piatti di Léveillé, ed è immediatamente chiaro e lampante che si tratta di una cucina di altissimo livello: se i concorrenti dovranno riprodurre una di quelle tre pietanze assisteremo a un bagno di sangue che neanche in The Walking Dead. Per fortuna loro (e nostra), Beatrice dovrà solo scegliere due degli ingredienti principali di uno dei tre piatti; uno dei due che li accomuna tutti e tre è il burro, mentre gli altri tra cui scegliere sono rane, ostriche ed escargot. Il suo secondo vantaggio poi (che vantaggio in realtà non è) sarà quello di scegliere se cucinare uno dei piatti dello Chef - il quale si premurerà poi di metterla al corrente di tutti i segreti che ci sono dietro di esso - o meno.
Torniamo nella MasterClass, dove anche ai concorrenti viene presentato Léveillé. E' abbastanza chiaro che sia uno sconosciuto per tutti, ma Rachida mette da parte il suo debole per Bastianich e si innamora immediatamente: "Grandi Chef, un bell'uomo, bell'aspetto. Una scoperta per me, sì". Focalizziamoci però nuovamente sull'aspetto culinario della faccenda, perché Beatrice ha deciso che i suoi colleghi dovranno utilizzare rane e burro, mentre lei - furbescamente (ovviamente sono ironica) - replicherà la ricetta di Philippe.
Preceduta da una piccola lezione di cucina da parte dello Chef francese (atta a far comprendere ai concorrenti come lavorare il burro), ecco iniziare la prova, che avrà la durata di 45 minuti. Léveillé inizia a girare per le postazioni, e si intuisce subito una cosa: è molto esigente, e se in cucina le cose non si fanno bene è capace di diventare comodo come un divano imbottito di chiodi. Le persone esigenti e che 'non le mandano a dire' mi piacciono tantissimo, quindi corro subito su Facebook per dargli il mio like. Lo Chef francese osserva e analizza i concorrenti al lavoro, e muove alcune critiche a Federico (che ha unito al burro l'olio), e a Rachida che ha 'spappolato' le rane.
La prova si conclude, e la prima a sottoporre il proprio piatto all'attenzione dei giudici è Beatrice, che doveva riprodurre il 'cappuccino di rane, con crema di piselli' e altre belle cose. Barbieri dà un giudizio negativo, che subito dopo viene confermato da Léveillé. Una Eleonora fielefica e nel pieno delle sue facoltà mentali (altro che 'bontà'), dice il giusto: "A ventitré anni pensi di essere grande come uno chef francese pluristellato... pensi 'pim pum pam', mi metto lì, 45 minuti lo faccio... ma chi sei?" Eh, io non sono una fan di Eleonora (per quanto la reputi una delle più preparate di quest'anno), ma quando ha ragione ha ragione. Inizia la sfilata dei piatti, e subito dopo Beatrice il primo ad incassare un giudizio negativo è Federico, che fa imbufalire Léveillé presentando pochissima materia prima... in parole povere un piatto quasi vuoto. Lo Chef rimane molto soddisfatto dal lavoro di Michele, tanto che definisce il suo piatto 'bellissimo' e invitante al punto di volerlo finire tutto, e da quello di Almo, giudicato un 'quasi collega'. L'avanti e indietro procede, e una stizzita Enrica - giudicata da Bastianich come quella che 'si avvicina sempre ma non arriva mai' - esplode nel backstage e dice: "Ora gliela metto a tutti in quel posto e vinco Masterchef!" Enrica, io vorrei farti i complimenti, perché un' autogufata come questa non la vedevo da anni. Giunge il turno di Rachida, e Bastianich definisce il suo piatto 'da ospedale'. La concorrente inizia ad aprire i rubinetti, e quando Léveillé giunge davanti a lei e inizia a spiegargli il suo punto di vista, lei si trasforma direttamente nella Fontana delle 99 Cannelle (L'Aquila). Lui si spazientisce: "Non piangere perché dopo mi metti a disagio. Non piangere, perché qui fai da mangiare, solo da mangiare. Piangere, si piange per un'altra cosa ma non sul cibo." PHILIPPE QUARTO CHEF DI MASTERCHEF SUBITO!
Mentre organizzo online la campagna di firme per fare diventare Léveillé il quarto giudice di Masterchef arriviamo in fondo, e alla fine il migliore risulta Michele, che sarà anche il capo della sua squadra nella prossima prova in esterna, mentre i peggiori vengono reputati Rachida, Emma (che aveva presentato della pasta già pronta con delle rane non disossate) e Federico. Alla fine è Emma a esser giudicata la peggiore, e pertanto viene invitata a lasciare la cucina di Masterchef.
Altro giro, altra corsa, inizia la sedicesima puntata. La prova in esterna si terrà a Comacchio, in provincia di Ferrara, nel cuore del delta del Po. I tre giudici vengono messi pittorescamente su una barchetta e sospinti alla volta dei nove concorrenti rimasti in gara.
Una volta tutti sul posto, Cracco, Barbieri (che in questa prova è proprio a casa) e Bastianich presentano agli aspiranti Chef il signor Francesco, una persona che ha lavorato per ben quarant'anni nella valli di Comacchio, il quale svela loro l'ingrediente che dovranno utilizzare per la prova: l'anguilla.
Le due squadre dovranno quindi cucinare un menu a base di anguille per un gruppo di abitanti del posto. Michele sceglie il colore della sua squadra, che sarà il Blu, e chi sarà il capitano della squadra Rossa. Il concorrente sceglie di dare il gravoso compito a Rachida, ovviamente non per fiducia ma perché è certo che gestirà malissimo la sua squadra. Rachida si sente 'una bomba' (olè) e dice che Michele 'ha una grande stima per lei'. L'importante è crederci, sempre. Ma c'è un problema. I due capisquadra hanno davanti a loro sette persone, e ogni team dovrà essere composto da tre persone, quindi la persona che non verrà scelta andrà non al Pressure Test ma direttamente al Duello (quindi sfidare la persona che perderà al Pressure). Si formano le due squadre; la Blu sarà composta da Michele, Federico, Enrica e Alberto, mentre la Rossa da Rachida, Almo, Eleonora e Salvatore. Beatrice è stata scartata e pertanto andrà direttamente al Duello.
Le due squadre vengono instruite dal signor Francesco sulle preparazioni a base di anguilla che dovranno fare, e dopo poco iniziano a cucinare. Furbescamente Almo, Eleonora e Salvatore spingono Rachida ad occuparsi della polenta, così dovrà stare lì a rimestare standosene zitta e buona. Nel corso delle due ore a disposizione, come sempre, tra i componenti delle due squadre nascono delle tensioni, come quella tra Enrica (che ormai sembra sia stata morsa da una tarantola, tanto è diventata acida) e Michele. Nella squadra Rossa, ma guarda un po', Rachida riesce a sbagliare la lavorazione della polenta, l'unica cosa sotto la sua responsabilità e che, praticamente, chiedeva solo di essere mescolata (e meno male che era anche uno dei suoi piatti forti).
Ecco giungere i commensali; le squadre iniziano quindi a servire i loro menu ai Comacchiesi. Bastianich gira per i tavoli per sondare il terreno, ma come sempre è impossibile fare delle previsioni perché i giudizi premiano o bacchettano da entrambe le parti. Alla fine la prova si conclude, e a vincere è la squadra Blu.
Torniamo nella cucina di Masterchef dove chi tra Rachida, Almo, Eleonora e Salvatore risulterà essere il peggiore al Pressure Test, dovrà sfidare Beatrice al Duello.
Il pressure vedrà i quattro impegnati nella preparazione di un piatto a base di Lingua di Vitello: dovranno fare il bollito alla piemontese (utilizzando la pentola a pressione, dato che hanno solo trenta minuti) accompagnandolo con quattro salse - una di queste sarà ideata direttamente dai concorrenti. Passano i trenta minuti, e i giudici iniziano ad assaggiare le lingue con le varie salse. Eleonora non riesce a far tutto bene ma sembra essersela cavata, Almo soddisfa molto Bastianich, e Salvatore riesce a mantenersi in una zona sicura, sebbene non abbia creato nulla di straordinario.
Arriva il turno di Rachida. Bastianich assaggia la salsa da lei ideata e la definisce talmente acida da poter 'togliere la vernice dalla sua auto'; in generale, inoltre, definisce tutte e quattro le salse così acide 'da far venire l'ulcera'.
Barbieri assaggia la salsa 'inventata' da Rachida e subito dopo averla messa in bocca si piega, getta il cucchiaino, la guarda e le dice irritato: "Ma cosa sei, fuori? E' anestetizzante questa salsa!". Risate generali, sia dal ballatoio che c'è lì in studio che da tutti i piani che compongono il condominio in cui vivo. Un Barbieri impavido ci riprova (si sollevano le urla 'noooooo non farlooooo') e assaggia un'altra salsa: descrivere il disgusto che mostra attraverso la sua espressione non è fattibile. Alberto sentenzia: "E' una tragedia"- e noi ci lanciamo in una Standing Ovation in suo onore. Barbieri riesce ancora a parlare e dice: "Ha lo stesso sapore del detersivo che metti nella lavatrice, uguale. Esattamente lo stesso". La definizione invita a nozze Michele, che dice: "Ci sono i teschi sopra!" E mentre Rachida inizia la sua sceneggiata, mettendosi le mani in faccia e dicendo 'nooo nooo', io so solo che di settimana in settimana abbiamo esclusivamente la conferma che questa donna non sa cucinare.
Alla fine Almo, Eleonora e Salvatore vengono salvati e ad avere 'la peggio' è Rachida, che dovrà quindi vedersela con Beatrice al Duello.
Le due concorrenti prendono posto e, raggiunte le loro postazioni, trovano le cloche che contengono l'ingrediente che dovranno cucinare: il Galletto. Le due dovranno preparare tre ricette: Galletto alla diavola, Cotoletta alla Valdostana e Pollo Fritto. Nel corso della preparazione Beatrice sbaglia a tagliare il galletto per la ricetta alla Diavola, e Rachida - per le altre due - non prepara la panatura ma solo una pastella. I trenta minuti a disposizione passano velocemente, e le concorrenti si ritrovano presto con le mani in aria. Davanti ai giudici è chiaro che Rachida ha fatto meglio di Beatrice sia il Galletto alla Diavola che la Valdostana, mentre sull'ultimo piatto entrambe sono cadute perché hanno presentato delle carni crude. Alla fine i giudici hanno le idee chiare, e per la seconda volta è Beatrice a dover lasciare la cucina di Masterchef.
Alberto, avvezzo a snocciolare perle di saggezza, dice una grande verità su Rachida:
Lentamente ci distrugge. Vincerà lei, perché lentamente ci distruggerà tutti.
Alberto sei il mio mito, e io non posso che concordare con te: Rachida distruggerà tutti, e sappi che nel 'tutti' ci siamo anche noi telespettatori.
Credit Photo: Masterchef.it