Mass Effect Legendary Edition, non un remake, ma neanche una semplice remastered | Recensione

Mass Effect Legendary Edition è il modo migliore per (ri)scoprire una saga che rappresenta lo stato dell’arte degli shooter in salsa RPG e sci-fi

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Mass Effect Legendary Edition, non un remake, ma neanche una semplice remastered | Recensione

Tornare a bordo della Normandy, dopo così tanto tempo, regala certamente sensazioni contrastanti. Da una parte, ci si sente dannatamente invecchiati, come se si realizzasse in un attimo che per quanto possiamo sentirci ancora entusiastici ragazzini alle prese con una nuova next-gen, l’ennesima della nostra vita, in realtà da quel 2007, anno d’esordio della saga, sono passati ben più di dieci anni, oltre che, appunto, due generazioni di console.

Dall’altra, la familiarità con cui si rientra in sintonia con una delle epopee videoludiche più importanti della storia del medium, sprigiona un certo orgoglio, un’impalpabile soddisfazione nel constatare che da giovani pionieri quali eravamo, alle prese con un brand che prometteva di sconvolgere e stravolgere per sempre diversi canoni dell’industria, ci si possa oggi ritenere navigati veterani, che pur essendosi emozionati mille altre volte, con altri mille videogiochi, continuano a conservare un posto speciale nei loro cuori per Mass Effect.

Questa Legendary Edition, dichiarato antipasto in vista dell’atteso ritorno della saga, è senza mezzi termini il modo migliore per (ri)scoprire un terzetto di titoli che, pur con le dovute differenze, rappresentano con fierezza e allo stato dell’arte il genere degli shooter in salsa RPG e sci-fi. La trilogia di Bioware, ben lungi dall’essere perfetta e priva di storture, anche nel 2021 continua ad essere un prodotto estremamente affascinante, coinvolgente, emozionante, imprescindibile per chi è da sempre appassionato di viaggi interstellari e mondi alieni.

Senza entrare troppo nel merito, perché non avrebbe senso in questa sede analizzare e commentare il gameplay dei tre episodi, Mass Effect Legendary Edition è un gioco mastodontico, divertente nonostante qualche zona d’ombra, artisticamente ispiratissimo.

[caption id="attachment_225998" align="aligncenter" width="1280"] Soprattutto negli interni, le migliorie grafiche apportate saltano subito all’occhio[/caption]

Se nel primo episodio le coperture sono un semplice surplus, ripari da utilizzare di tanto in tanto soprattutto quando è necessario recuperare scudi e HP, nei successivi capitoli la sterzata verso il puro shooting in stile Gears of War è palese, con battaglie meno dinamiche, in cui il solo utilizzo dei poteri biotici del party, e la conseguente gestione degli stessi nello skill tree, regalava una sensibile cifra ruolistica all’esperienza.

A ben vedere, tuttavia, è proprio grazie al comparto artistico che il brand di Bioware è riuscito ad assicurarsi un posto nella storia dei videogiochi. In combo con il gigantesco Codex, inesauribile fonte di dettagli, curiosità e spiegazioni, il team statunitense è riuscito a creare un universo finzionale credibile, coinvolgente, vibrante delle forme di vita più disparate.

In questo senso, Mass Effect Legendary Edition conferma la bontà del lavoro svolto dagli sceneggiatori e dagli artisti in forza alla software house. La rinnovata alta definizione, se fa splendere più intensamente interni e superfici dei pianeti alieni, mette sicuramente in evidenza l’arretratezza delle animazioni facciali dei personaggi. Eppure è inevitabile innamorarsi nuovamente del determinato Comandante Shepard, dell’entusiasta Liara T’soni, dell’ombroso Thane, dell’affascinante Miranda Lawson e dal resto della ciurma della Normandy.

Da questo punto di vista, non ci sono migliorie o aggiornamenti di sorta che reggano o che aggiungano realmente qualcosa al vero perno dell’esperienza. Restare ipnotizzati da una trama che poggia su un cast virtuale credibile e sfaccettato, che trabocca di scelte da prendere tutt’altro che scontate vista la posta in gioco, che serba allo spettatore un paio di colpi di scena niente male, è il minimo, una conseguenza scontata vista la bontà del comparto narrativo.

In tutto questo, si esplora una Via Lattea meravigliosa, ricca di pianeti di una bellezza annichilente, quando non di scenari grotteschi, comunque evocativi, pur a modo loro.

[caption id="attachment_225999" align="aligncenter" width="1280"]Mass Effect Legendary Edition screenshot Anche il Mako ha goduto di qualche ritocco. La fisica che ne governa i movimenti è ora molto più credibile che in passato[/caption]

Se sul fronte del gameplay si avverte un’evoluzione (o involuzione dipende dai punti di vista) verso qualcosa di diverso dal materiale d’origine, da quello sonoro e visivo il livello resta altissimo, ulteriormente ritoccato verso l’alto grazie all’alta definizione, ai 60fps quasi sempre fissi, a schermate di caricamento quasi inesistenti su PlayStation 5 e Xbox Series X. Il primo episodio, in questo senso ma non solo, ha goduto delle maggiori cure del team di sviluppo. Se alcune animazioni tradiscono una certa legnosità, problematica riscontrabile in realtà anche negli altri due capitoli, la pulizia dell’immagine e l’inserimento di alcuni effetti completamente nuovi rende giustizia al capostipite.

Sempre sul fronte delle novità apportate da Mass Effect Legendary Edition, per quanto concerne il gameplay si segnala l’omissione del multiplayer co-op del terzo capitolo, nulla che valesse davvero la pena di essere giocato; la dolorosa perdita del DLC Leviatano, questo si che fa male vista la qualità del contenuto aggiuntivo; nonché alcuni ritocchi alle meccaniche che governavano il gunplay del titolo originale.

Al fine di renderlo più simile a Mass Effect 2 e Mass Effect 3, il rinculo di ogni arma è stato sensibilmente limitato, rendendo così ogni battaglia ancora più immediata, diretta, sfrontata. Anche l’I.A. di alleati e nemici, in teoria, è stata rivista, ma da questo punto di vista non siamo stati testimoni di chissà quali miglioramenti. Molti avversari continuano a muoversi disordinatamente sul campo di battaglia, mentre i compagni del party non sono sempre reattivi nel rispondere ai comandi impartiti.

[caption id="attachment_226000" align="aligncenter" width="1280"]Mass Effect Legendary Edition screenshot L'interfaccia di tutti e tre i capitoli è stata modificata per dare un senso di uniformità a tutta la raccolta[/caption]

Nonostante migliorie solo superficiali sul secondo e terzo capitolo della saga; l’assenza del contenuto aggiuntivo Leviatano; animazioni facciali non proprio convincenti e la chiara sensazione che, almeno su PlayStation 5 e Xbox Series X, si sarebbe potuto fare ancora di più in termini grafici, Mass Effect Legendary Edition è una collection da non farsi assolutamente scappare.

I neofiti scopriranno un’epopea sci-fi assolutamente appassionante, graficamente non eccelsa, ma capace di garantire ben oltre 100 ore di intrattenimento, visto che il pacchetto comprende anche tutti i DLC rilasciati nel corso degli anni di tutti e tre gli episodi.

I fan di Shepard, dal canto loro, difficilmente resisteranno alla tentazione di una nuova run. Un remake ci avrebbe sicuramente resi più felici, ma i piccoli ritocchi hanno comunque aggiornato più che degnamente una trilogia appassionante, emozionante e divertente oggi come allora.

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