Mary & George, la recensione dei primi episodi della serie

La recensione dei primi quattro episodi di Mary & George, la serie con Julianne Moore disponibile dal 7 aprile su Sky e NOW

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Spoiler Alert

Abbiamo potuto vedere in anteprima i primi quattro episodi di Mary & George, miniserie che sarà disponibile dal 7 aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Il modo migliore per arrivare al potere quando non lo si possiede, neanche in minima parte, è sedurre chi invece lo detiene. Game of Thrones e House of Cards l’avevano raccontato così bene che hanno influenzato la televisione a venire. Da lì in poi sono state moltissime le serie dedicate a chi comanda a legare le dinamiche politiche e governative con il sesso e le passioni dei sovrani. Mary & George parte da The King’s Assassin di Benjamin Woolley. Saggio dedicato all’ascesa di George Villers e al complotto per uccidere il Re Giacomo I d’Inghilterra condotto appunto attraverso la seduzione e le alleanze. I fatti reali da cui prende le mosse sono di gran lunga la cosa più interessante. 

Siamo all’inizio del 1600. Mary Villiers è una donna nata da famiglia umile, ma dotata di grande intelligenza strategica. Tramite legami matrimoniali ben congegnati si è costruita una posizione sociale in Inghilterra. Non le basta, vuole di più. Per ottenere un ruolo nella corte decide di ordire un dettagliato piano che vede protagonista il suo secondo figlio George, il prediletto, ma anche quello destinato a non ereditare nulla. Lo manda in Francia per ricevere un’educazione da nobile, in realtà lì imparerà l’arte della seduzione. La sua preda è il Re, tenuto sotto controllo dai Somerset e osservato, più che consigliato, da Francis Bacon. 

Mary & George appartiene ai drammi storici moderni, disinteressati alla fedeltà del contesto, per puntare invece sui toni accesi, provocanti e ironici. La regia di Oliver Hermanus quando è al meglio riesce ad ammantare la storia di un tono serioso e virare verso il grottesco, senza prendersi sul serio. Julianne Moore (Mary) e Nicholas Galitzine (George) recitano però senza grande inventiva la parte di una madre e di un figlio alleati per salvare la propria famiglia. 

Il primo episodio riesce a impostare alcune idee vincenti: la tendenza al suicidio dei due figli di Mary, poi trascurata nei passaggi successivi. La capacità della donna di subire ogni violenza (fisica e verbale) pur di ottenere il suo scopo. Questo rimane ben presente in lei, che è di gran lunga il personaggio più interessante. La struttura della serie cambia però man mano che si entra nella vicenda. Se prima era la madre a fare i giochi, man mano che il piano va avanti l’attenzione si concentra su George. La scrittura di D.C. Moore non riesce mai a renderlo veramente interessante. 

Anche le scene di sesso, molto presenti, non hanno grande inventiva e non contribuiscono a raccontare il dramma. Sono momenti isolati, trascurabili dal montaggio, che non scandalizzano, non divertono e soprattutto non mostrano le tensioni che avvengono tra i personaggi. Spesso in ombra (la fotografia è a lume di candela), le fughe d’amore sembrano scimmiottare quelle viste in altre serie (non per forza più erotiche di questa). Sono qui i problemi principali di Mary & George: la fatica a trovare una propria identità. L’assomigliare a tanti altri prodotti per la televisione simili, ma più riusciti. 

Purtroppo non basta la pregevole fattura, la curiosità della storia da cui è tratto e la riconoscibilità dei personaggi storici, trattati a volte come delle guest star, per rendere veramente appassionante la serie. Mary & George si lascia guardare senza problemi ma, di episodio in episodio, sfuma la curiosità e la voglia di scoprire come andrà a finire. Si inizia con un buon episodio pilota, ma dopo la prima ora continuare a seguire un materiale narrativo più adatto a un film che a una serie, sembra più un compito a casa che un piacere.

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