Marvel's Spider-Man 2, la recensione

Marvel's Spider-Man 2 elimina alcuni errori del passato, dando vita a un nuovo ottimo tassello nell'universo del Ragno di Insomniac Games

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Essere Migliori. È questo il filo rosso su cui si basa l'universo di Spider-Man inaugurato da Insomniac Games nel 2018, arricchito poi nel 2020 da un capitolo più piccolo dedicato a Miles Morales, e che troverà seguito venerdì 20 ottobre con l'uscita di Marvel's Spider-Man 2.

Marvel's Spider-Man 2 esce in un ottobre ricco di videogiochi, in cui si staglierà sicuramente in cima alla classifica di vendite, in un anno che è stato veramente irreale per la quantità e la qualità di titoli eccezionali. Il nuovo gioco di Insomniac Games è chiamato anche a fare le veci per le esclusive PlayStation 5, dimostrando cosa può fare l'ammiraglia di casa Sony a pochi giorni dall'annuncio del nuovo modello.

Di riflesso quindi come ci insegna lo zio Ben, da grandi poteri, derivano grandi responsabilità, e Marvel's Spider-Man 2 ha tanto da dimostrare. Cosa comporta fare un sequel nel 2023? Bisogna rinnovarsi completamente, rivoluzionare il media, o basta adagiarsi sugli allori e ripetere quanto fatto in precedenza? Me lo sono chiesto durante le quaranta ore passate a New York e, in questa recensione, cercherò di darvi una risposta.

Nuove minacce per i 2 Spider-Man

Se c'è qualcosa su cui i fumetti Marvel stanno spingendo negli ultimi 10 anni, è sicuramente il fatto che non basta un singolo ragno a proteggere New York. Marvel's Spider-Man 2 non è da meno, e mette in campo contemporaneamente sia Peter che Miles. I due collaborano molto meglio rispetto al passato, hanno una fiducia reciproca incrollabile, e pattugliano le strade aiutati dai rispettivi amici. Certo, se la vita da ragno è facile, quella dietro la maschera è più complicata. Peter non riesce a tenersi un lavoro ed è a un passo dal perdere la casa di zia May, quando il suo migliore amico Harry torna nella sua vita e gli propone un'offerta che non può rifiutare. Miles dal canto suo, deve trovare se stesso fuori dall'essere Spider-Man, così da poter compilare la domanda per il college.

Come se non bastasse una legione di cacciatori guidata dal cruento Kraven si mette a dare la caccia a tutti coloro dotati di super poteri, mettendo a rischio la vita dei nostri due amichevoli Spider-Man di quartiere. Se a tutto ciò aggiungiamo anche la presenza del simbionte, la vita per Peter e Miles si sta per complicare ulteriormente.

Dietro la maschera

Insomniac Games ha voluto raccontare (ancor più che in passato) la differenza tra Peter e Miles e i rispettivi alter ego, incrociandone e separandone allo stesso tempo le vie. La caduta nell'oscurità di Peter è graduale, come se stesse facendo utilizzo di droghe, con il furore e l'entusiasmo che lasceranno presto spazio all'ira e alla frustrazione. Si tratta di un racconto non affrettato, che si prende i suoi tempi e che può essere ulteriormente diluito grazie alle attività secondarie (di cui parleremo tra un po') dando un vero e proprio effetto caduta nell'abisso a uno dei due protagonisti.

Miles non è ovviamente da meno anzi, se la caduta di Peter è a livello "ragnesco", quella dello Spider-Man più giovane è più un fare i conti con se stesso sotto la maschera. L'inadeguatezza dell'adolescenza, il non riuscire a trovare un equilibrio tra la vita da eroe e quella privata, sono aspetti che nei fumetti sono stati trattati più volte, ma che Insomniac riesce a svecchiare e a rendere credibili tra una missione e l'altra. Miles dovrà compiere delle scelte importanti quasi quanto Peter, e si ritroverà a essere fondamentale per la vita di chi lo circonda.

L'universo Insomniac Games

Mentre i due eroi si dondolano tra i palazzi di New York, a terra si muovono tutti i comprimari. Dal nuovo arrivato Harry Osborn, desideroso di passare del tempo con il suo migliore amico, fino a MJ, che in maniera simile a quanto succede ai due protagonisti, dovrà trovare il modo di essere migliore. Chiude il cerchio un cast di cattivi da far invidia ai Sinistri Sei, capitanati da un feroce Kraven e da un affamato Venom.

La storia di Marvel's Spider-Man 2 è ancora una volta tra i punti di forza della produzione. Insomniac Games ha spinto sui pulsanti giusti, andando a rielaborare classici come L'ultima caccia di Kraven, l'arrivo di Venom e tante altre chicche che faranno sicuramente la gioia dei lettori del ragno.
Ho scritto rielaborare perché, oltre a inserire in maniera organica Miles all'interno di storie che su carta non lo prevedevano, il team ha dato il proprio tocco a ogni colpo di scena e combattimento, così come fatto in passato nei due precedenti capitoli. La New York prende vita grazie all'interazione tra gli eroi, in modi inaspettati e con storie secondarie che si sbloccano nel corso del gioco, in maniera simile a quanto fatto in passato.

Il tutto funziona alla grande e dà vita a un vero e proprio universo Insomniac Games, dove gli eventi potrebbero andare in modo estremamente diverso rispetto agli altri media. Questo, unito a una regia dinamica e sempre sul pezzo (specialmente nei combattimenti) rende Marvel's Spider-Man 2 uno dei migliori giochi dedicati ai supereroi presenti sul mercato, capace di soddisfare gli amanti di Peter Parker e del suo mondo (anche grazie alla vasta scelta di costumi presenti).

Dare spessore ai ragni

Doppiaggio e colonna sonora aiutano tantissimo a rafforzare l'immersività in questo universo ragnesco. Il doppiaggio italiano può contare sull'ottima performance di Jacopo Calatroni, che torna a dare nuovamente la voce a Peter Parker. Il doppiatore riesce a passare agevolmente dai toni più leggeri a momenti più seri, mostrando anche la graduale discesa di Peter nelle tenebre del simbionte.
Ottimo anche il resto del cast, da Gianandrea Muià come Miles, a Katia Sorrentino come MJ, per arrivare a un'altra superba e terrificante (in senso buono) performance di Francesco Rizzi come Venom. Le voci dei protagonisti si amalgamano alla perfezione ai modelli a schermo, diventando un tutt'uno in ogni occasione, anche grazie allo splendido lavoro fatto con tutto ciò che circonda Peter e Miles.

Sono stati inseriti poi i dialoghi dinamici, introdotti da Uncharted 4, che fan si che i protagonisti riprendano i discorsi interrotti dagli eventi sulla mappa di gioco. Mappa sulla quale saranno sparsi una moltitudine di easter egg, dedicati specialmente ai fan dell'Uomo Ragno, sia dei fumetti che degli altri media. Purtroppo i divertentissimi podcast di Jameson (e di Danika) non sono compresi in questi dialoghi dinamici, e mi è capitato di tagliare più volte un ascolto a causa di un crimine inaspettato.

Vanno poi spese due parole sulla colonna sonora. A partire dal tema principale Greater Together di John Paesano, fino al brano cantato Swing di Earthbang e Benji, ogni singolo brano riesce ad adattarsi al momento a schermo, dando la giusta atmosfera e ancorandosi al ricordo del giocatore. E a proposito di musica, c'è un'intera missione secondaria di Miles dedicata proprio alla storia del jazz di Harlem. Si tratta di una quest veramente ben integrata e che rende il videogioco una sorta di lezione sul tema.

Un nuovo modo di muoversi

Bastano pochi istanti dopo l'avvio della nuova partita, per ricominciare a dondolare per le vie di New York, come se non ce ne fossimo mai andati. Sembra di non essercene mai andati perché, anche visivamente, è la stessa New York di due anni fa. In pochi attimi siamo già al centro dell'azione, sfrecciando tra un palazzo e l'altro. Un prologo pensato appositamente per far riemergere la memoria muscolare a chi ha giocato gli altri due capitoli, e per farci sentire fin da subito Spider-Man.

Insomniac Games ha velocizzato ogni singolo movimento dei due ragni, sfruttando la potenza di PlayStation 5. Non solo quindi Peter e Miles si dondoleranno più velocemente (e in maniera ancora più fluida) ma avranno a disposizione anche un nuovo upgrade: le ali di ragnatela. Questa nuova tecnologia applicata ai costumi dei due implica il potersi muovere più velocemente tra gli edifici, usando anche degli speciali tunnel del vento per sfrecciare a velocità incredibile tra una zona e l'altra.

Completando missioni secondarie e crimini nelle diverse zone della mappa sbloccheremo la vera e propria novità del gioco: il viaggio rapido istantaneo. Potremo infatti selezionare un qualsiasi punto del quartiere e teletrasportarci dinamicamente in pochi secondi, con l'animazione di Peter o Miles che arriveranno in volo nel punto indicato. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per il viaggio rapido, che non dipende più da un punto generale, ma permette al giocatore di coprire lunghe distanze in maniera coerente e veloce. Dato che gli Open World non accennano a diminuire, spero che altri sviluppatori prendano esempio dal team e propongano lo stesso metodo per evitare di percorrere intere zone inutilmente, ora che la tecnologia delle console ce lo permette.

Pugni, calci e ragnatele

Se lato movimento Marvel's Spider-Man 2 è stato immensamente migliorato, la parte di combattimento resta più conservativa, andando a limare ulteriormente qualche angolo già smussato da Miles Morales.

Ognuno dei due ragni ha a disposizione quattro slot abilità, che verranno sbloccate durante la storia e potranno essere potenziate grazie al sistema di esperienza già visto nei precedenti capitoli. La regia degli scontri è ancora una volta tra gli aspetti più belli della produzione, e ogni calcio e pugno finale è accentuato da un effetto slow-motion ormai divenuto un marchio di fabbrica. Torna inoltre la possibilità di aggiungere onomatopee per gli urti per renderli ancora più d'impatto a livello visivo.

Purtroppo oltre alle cose riuscite, Marvel's Spider-Man 2 conserva anche alcuni difetti dei capitoli precedenti. Quello più evidente, e che non eleva all'eccellenza la produzione, è sicuramente l'IA ridicola degli avversari. Si tratta di un difetto percepibile specialmente quando si affrontano le aree in modalità stealth più che negli scontri veri e propri. Spesso accade che i nemici non reagiscano fino a quando non siete a un palmo dal loro muso, spezzando un po' l'atmosfera e facilitando alcune delle sezioni più tese.

Il grande potere di PlayStation 5

Tra una missione e l'altra, potrete scegliere quasi sempre quale dei due ragni utilizzare. In quel momento la telecamera schizzerà verso l'alto zoomando in successione sul nuovo Spider-Man. Insieme al viaggio rapido precedentemente menzionato, è l'altra dimostrazione di cosa può fare l’SSD ultra rapido di PlayStation 5. Inoltre, mentre combattete i crimini per le strade di New York potreste perfino venir raggiunti dal vostro collega (o da qualcun altro!) andando ad aumentare l'immersività nella città.

Tecnicamente, sia la modalità Prestazioni che quella Fedeltà utilizzano il Ray Tracing, con la possibilità di 60 fps per la prima e di scelta tra 30-40 fps per la seconda. Io ho affrontato l'intera avventura in modalità Prestazioni e, specialmente di notte grazie al sistema di illuminazione, non mi sono affatto pentito della scelta.

Essere Migliori, il compito di un sequel

Uno degli aspetti più criticati del primo Spider-Man è la grande quantità di attività secondarie spesso fin troppo uguali. Nel capitolo dedicato a Miles Morales, Insomniac Games aveva già limato questo difetto, e il tutto si condiva con una storia breve e intensa. Per le strade di Marvel's Spider-Man 2 tornano i crimini random già presenti negli scorsi capitoli, che purtroppo sono solo una decina (con alcune varianti sbloccabili solo nelle ultime ore), tra questi è stato completamente riutilizzato l'inseguimento ad alta velocità, che inspiegabilmente è identico. Si tratta sicuramente dell'aspetto peggiore del gioco, ed è impossibile sfuggire dalla ripetitività di questi eventi se non ignorandoli completamente andando verso le missioni principali e secondarie.

Esclusione fatta per i crimini random, in questo sequel il team sottolinea come non si debba per forza rivoluzionare tutto e proporre qualcosa di nuovo in tutti i campi, ma migliorare ulteriormente le cose buone già fatte. Così, dopo aver migliorato il sistema di movimento e quello di combattimento Insomniac Games ha deciso di dare una bella sfoltita alle attività secondarie e limare anche alcune delle lamentele del primo capitolo. Al pubblico non era andata giù la sezione stealth di MJ? Dotiamola di una pistola Sinkariana, riduciamo al minimo le sue sezioni, ma cerchiamo di darle comunque il giusto peso nel racconto.
A questo sommiamo le storie parallele (che continuano alcune delle trame dei precedenti capitoli), e mini-giochi basati sui grilletti adattivi o sul sensore di movimento di DualSense, così da rendere l'esplorazione dei quartieri di New York progressiva e costante.

Non essere da meno

In Marvel's Spider-Man 2 ci sono meno secondarie ma più pensate e più limate. Meno quantità e più qualità insomma, anche se ci sono ancora collezionabili e diverse attività necessarie per arrivare al 100% del completamento.

Per esempio non ci sono più covi sparsi per tutta la mappa come quelli di Kingpin e di Mr. Negative. I covi dei cacciatori sono pochi e differenti uno dall'altro. Se nel primo ci si limitava a una mera arena in cui pestare tutti, ora sono edifici con una mappa diversa, in cui testare più approcci e in cui completare anche obiettivi secondari. Obiettivi che vanno dal comune impedire l'arrivo dei rinforzi, al dover modificare l'impianto di aerazione per addormentare i cacciatori più grossi. L'esperienza generale è più coesa e coerente, e non si sente mai la stanca o la pressione delle troppe cose da fare.

Marvel Spider-Man 2 è un sequel conservativo, che mantiene tutti i punti forti dei capitoli precedenti e li rafforza ulteriormente. Ho completato ogni singola attività, principale o secondaria di questo nuovo capitolo, e da fan trentennale del ragno, sono soddisfatto nonostante qualche inciampo qua e là. Si poteva fare uno sforzo maggiore sulla vera e propria mappa di gioco, che si limita a essere un hub del tutto simile a quanto visto nel 2020. Se vi aspettate una rivoluzione non la troverete. Se invece cercate un sequel all'altezza dei precedenti, siete assolutamente nel posto giusto.

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