Marvels: Epilogo, la recensione
Marvels: Epilogo è un degno episodio aggiuntivo della miniserie originale che ripropone le peculiarità che ne hanno sancito il successo
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Torniamo alle atmosfere che hanno reso unica l’opera primigenia e incontriamo nuovamente il fotografo Phil Sheldon. Questa volta veniamo catapultati nella Manhattan degli anni Settanta, dove, mentre rientriamo a casa da qualche acquisto natalizio, assistiamo allo scontro tra gli X-Men e le Sentinelle in prossimità del Rockefeller Center. La storia riprende dunque quanto visto sulle pagine di Uncanny X-Men #98 (1976), un classico di Chris Claremont e Dave Cockrum.
"L’amarezza e la disillusione scaturite dalla morte di Gwen Stacy lasciano il posto a un ritorno di fiamma per le avventure ai confini della realtà.""È spaventoso. È eccitante." Queste le parole di un ottimista Sheldon che accompagnano le battute finali del one-shot. Proprio in quella doppia affermazione troviamo la chiave di volta di Marvels: riuscire a suscitare quelle emozioni nel lettore ha rappresentato l’abbattimento di ogni barriera, permettendogli di vivere le principali storie Marvel da un punto di vista privilegiato, coinvolgendolo in maniera diretta.
Purtroppo stiamo parlando di sole sedici pagine davvero appaganti su quaranta complessive, e per quanto siano presenti in coda contenuti extra, come un’intervista agli autori e lo sketchbook, il prezzo di 7,50 Euro ci pare davvero troppo alto. La storia non ha la forza per essere uno stand alone e, tutto considerato, forse avremmo preferito leggerla per la prima volta in una nuova edizione di Marvels.