Marvels: Epilogo, la recensione

Marvels: Epilogo è un degno episodio aggiuntivo della miniserie originale che ripropone le peculiarità che ne hanno sancito il successo

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Tra le varie iniziative del 2019 volte a celebrare l’ottantesimo anniversario della Marvel c'era Marvels: Epilogue, speciale che propone un episodio aggiuntivo della miniserie realizzata venticinque anni fa da Kurt Busiek e Alex Ross. A firmare l’albo, da poco portato in Italia da Panini Comics, troviamo il medesimo team creativo, con l'artista che ha co-firmato la sceneggiatura.

Torniamo alle atmosfere che hanno reso unica l’opera primigenia e incontriamo nuovamente il fotografo Phil Sheldon. Questa volta veniamo catapultati nella Manhattan degli anni Settanta, dove, mentre rientriamo a casa da qualche acquisto natalizio, assistiamo allo scontro tra gli X-Men e le Sentinelle in prossimità del Rockefeller Center. La storia riprende dunque quanto visto sulle pagine di Uncanny X-Men #98 (1976), un classico di Chris Claremont e Dave Cockrum.

Gli strumenti che utilizzano Busiek e Ross sono gli stessi di un quarto di secolo fa: una narrazione che esalti quel sense of wonder tipico delle primissime fasi della Casa delle Idee e lo intrecci con la percezione dell’uomo di strada. Questo nuovo racconto ha sicuramente il pregio di riuscire ad aggiungere qualcosa alla vicenda, introducendo un cambio di prospettiva non da poco: l’amarezza e la disillusione scaturite dalla morte di Gwen Stacy lasciano il posto a un ritorno di fiamma per le avventure ai confini della realtà, con divinità dimenticate o esseri in grado di generare fuoco e svolazzare tra i grattacieli di New York.

"L’amarezza e la disillusione scaturite dalla morte di Gwen Stacy lasciano il posto a un ritorno di fiamma per le avventure ai confini della realtà.""È spaventoso. È eccitante." Queste le parole di un ottimista Sheldon che accompagnano le battute finali del one-shot. Proprio in quella doppia affermazione troviamo la chiave di volta di Marvels: riuscire a suscitare quelle emozioni nel lettore ha rappresentato l’abbattimento di ogni barriera, permettendogli di vivere le principali storie Marvel da un punto di vista privilegiato, coinvolgendolo in maniera diretta.

Nell’epilogo ritroviamo queste caratteristiche e, soprattutto, lo splendido lavoro di Ross: il suo stile realistico lascia sbalorditi per la capacità di immortalare ogni dettaglio senza risultare mai greve o ridondante. Nell'albo vengono ripresentate alcune tavole di Cockrum, e l’artista americano risulta sublime nel fare proprio il racconto e dar vita a tavole che offrano una prospettiva inedita. Il risultato è molto potente e drammatico, in continuità con quanto ammirato nell'opera originale.

Purtroppo stiamo parlando di sole sedici pagine davvero appaganti su quaranta complessive, e per quanto siano presenti in coda contenuti extra, come un’intervista agli autori e lo sketchbook, il prezzo di 7,50 Euro ci pare davvero troppo alto. La storia non ha la forza per essere uno stand alone e, tutto considerato, forse avremmo preferito leggerla per la prima volta in una nuova edizione di Marvels.

Marvels: Epilogue #1, anteprima 01

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