Mars Horizon, la recensione

Abbiamo recensito per voi Mars Orizon, opera di Florence Porcel ed Erwann Surcouf edita da BAO

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Negli ultimi anni abbiamo visto il medium Fumetto sempre più spesso al servizio della divulgazione scientifica grazie a collane come Comics & ScienceL'Altro Topo o al recente C'è spazio per tutti, di Leo Ortolani; risulta inevitabile citare l'odissea cartacea di Paolo Nespoli, immaginata dal disegnatore di Rat-Man ma frutto di un'approfondita documentazione, andando ad analizzare Mars Horizon, fumetto francese che immagina il primo atterraggio umano su suolo marziano nel 2080.

Pur trattando un evento distante nel tempo, il racconto viene affrontato con un piglio documentaristico, con tanto di procedure e piccoli dettagli che rendano lo sbarco sul Pianeta Rosso completamente credibile. È molto plausibile, ad esempio, che mezzi di trasporto e altri elementi della spedizione vengano battezzati in onore a Elon Musk o alla Delorean; è infatti una pratica già in voga quella di dare, in fase di nomenclatura, un colpo al cerchio accademico e uno alla botte nerd.

Con questo volume, BAO Publishing inaugura l'edizione italiana della collana Octopus, creata in Francia dal fumettista e blogger Boulet. La casa editrice milanese definisce Mars Horizon una "ipotesi scientifica imminente", e non potrebbe essere una descrizione più accurata, nel bene e nel male.

Il fumetto è infatti un reportage che segue la routine (se così vogliamo chiamarla, nonostante la situazione fuori dall'ordinario) fatta di procedure da astronauti e momenti di leggerezza quotidiana, tra barzellette marziane e le numerose "prime volte" sperimentate sulla superficie del pianeta. Non c'è un senso della narrazione particolarmente sviluppato, e ci si affeziona ai personaggi (ad alcuni, quantomeno) solo dopo la prima metà del volume. La "crisi" più grossa vissuta dai protagonisti è rappresentata dalla rottura della ruota di un modulo di esplorazione, mentre i momenti divertenti o emozionanti si contano sulle dita di una mano.

Florence Porcel è al suo esordio con il medium, e ciò emerge chiaramente nel corso della lettura. In Francia la giornalista e attrice si è fatta conoscere grazie a un approccio umoristico in grado di rendere accattivante la divulgazione scientifica; un elemento che poteva essere curato maggiormente nella realizzazione di Mars Horizon. Nonostante l'empatia con i protagonisti della storia impieghi più tempo del dovuto a palesarsi, va però detto che l'opera è ben lungi dall'essere asettica; anzi, è guidata da uno spirito di esplorazione che - a suo modo - è comunque avventuroso.

Purtroppo, i disegni di Erwann Surcouf, non certo un debuttante nel Fumetto d'oltralpe, contribuiscono a rendere ancor "meno fumetto" Mars Horizon: le forme squadrate, i volti dotati di un'espressività elementare e le posture prive di dinamismo sembrano realizzate da qualcuno poco avvezzo alla Nona Arte e all'evoluzione che nel corso dei decenni l'ha resa sempre più efficace nel trasmettere la sensazione di movimento e le emozioni dei personaggi. Persino in una scena costruita per veicolare un momento di intimità e sincero affetto tra due colleghe è difficile rimanere coinvolti, soprattutto se l'abbraccio tra loro risulta fin troppo artificioso a causa della posa legnosa: un effetto simile a quello di due pupazzi gestiti da un burattinaio che non è ancora in grado di padroneggiarne i fili.

Nei suoi saggi, Scott McCloud sottolinea come il Fumetto sia un mezzo capace di dimostrare la sua efficacia nella vita di tutti i giorni e nei modi più disparati: dal manuale di istruzioni al depliant informativo. Allo stesso modo, Mars Horizon può rappresentare una piacevole lettura, addirittura sorprendente per gli appassionati del tema non abituati a leggere vignette e balloon.

Per chiunque sia un regolare fruitore di fumetti, risulterà invece evidente come l'opera non tenga conto dei risultati raggiunti dai più grandi esponenti del medium e viva nella convinzione che sia sufficiente inserire testi in riquadri e accompagnarli con qualche disegno per mettere insieme un fumetto.

Concludendo, per quanto possa risultare intrigante l'ipotetica costruzione della prima colonia umana su Marte, siamo convinti che questo soggetto avrebbe potuto funzionare meglio in prosa, considerando il minimo valore apportato dalla componente grafica.

Mars Horizon, anteprima 01

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