Mars Horizon, la recensione
Abbiamo recensito per voi Mars Orizon, opera di Florence Porcel ed Erwann Surcouf edita da BAO
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Pur trattando un evento distante nel tempo, il racconto viene affrontato con un piglio documentaristico, con tanto di procedure e piccoli dettagli che rendano lo sbarco sul Pianeta Rosso completamente credibile. È molto plausibile, ad esempio, che mezzi di trasporto e altri elementi della spedizione vengano battezzati in onore a Elon Musk o alla Delorean; è infatti una pratica già in voga quella di dare, in fase di nomenclatura, un colpo al cerchio accademico e uno alla botte nerd.
Il fumetto è infatti un reportage che segue la routine (se così vogliamo chiamarla, nonostante la situazione fuori dall'ordinario) fatta di procedure da astronauti e momenti di leggerezza quotidiana, tra barzellette marziane e le numerose "prime volte" sperimentate sulla superficie del pianeta. Non c'è un senso della narrazione particolarmente sviluppato, e ci si affeziona ai personaggi (ad alcuni, quantomeno) solo dopo la prima metà del volume. La "crisi" più grossa vissuta dai protagonisti è rappresentata dalla rottura della ruota di un modulo di esplorazione, mentre i momenti divertenti o emozionanti si contano sulle dita di una mano.
Purtroppo, i disegni di Erwann Surcouf, non certo un debuttante nel Fumetto d'oltralpe, contribuiscono a rendere ancor "meno fumetto" Mars Horizon: le forme squadrate, i volti dotati di un'espressività elementare e le posture prive di dinamismo sembrano realizzate da qualcuno poco avvezzo alla Nona Arte e all'evoluzione che nel corso dei decenni l'ha resa sempre più efficace nel trasmettere la sensazione di movimento e le emozioni dei personaggi. Persino in una scena costruita per veicolare un momento di intimità e sincero affetto tra due colleghe è difficile rimanere coinvolti, soprattutto se l'abbraccio tra loro risulta fin troppo artificioso a causa della posa legnosa: un effetto simile a quello di due pupazzi gestiti da un burattinaio che non è ancora in grado di padroneggiarne i fili.
Nei suoi saggi, Scott McCloud sottolinea come il Fumetto sia un mezzo capace di dimostrare la sua efficacia nella vita di tutti i giorni e nei modi più disparati: dal manuale di istruzioni al depliant informativo. Allo stesso modo, Mars Horizon può rappresentare una piacevole lettura, addirittura sorprendente per gli appassionati del tema non abituati a leggere vignette e balloon.
Per chiunque sia un regolare fruitore di fumetti, risulterà invece evidente come l'opera non tenga conto dei risultati raggiunti dai più grandi esponenti del medium e viva nella convinzione che sia sufficiente inserire testi in riquadri e accompagnarli con qualche disegno per mettere insieme un fumetto.
Concludendo, per quanto possa risultare intrigante l'ipotetica costruzione della prima colonia umana su Marte, siamo convinti che questo soggetto avrebbe potuto funzionare meglio in prosa, considerando il minimo valore apportato dalla componente grafica.