Mario + Rabbids Kingdom Battle, un incontro sorprendente - Recensione
Mario incontra i Rabbids, ed è subito storia: la recensione di Mario + Rabbids Kingdom Battle
Vale anche una valutazione effettutata in sottrazione, ideale per rispondere a tutti coloro per i quali la presenza del baffuto quando son buoni son rappresenta comunque un valore aggiunto che amplifica la qualità della produzione, presentandola più meritevole di quanto in realtà sia, quando son un po' più cattivi obnubila totalmente le valutazioni del critico e del giocatore. Ovviamente la prima opposizione è largamente discutibile, la seconda una fregnaccia totale, nel caso specifico ancora di più, perché Mario + Rabbids Kingdom Battle sarebbe un videogioco bellissimo anche senza l'idraulico ed i suoi amici, perché certo, essere ambientato nel Regno dei Funghi, per di più mai così particolare, visto il caos creato dai conigli idioti, fornisce background ideale per situazioni stuzzicanti, buffe, esilaranti, che è quanto costituisce la scintilla vitale del titolo, ma l'impianto ludico è di una solidità, di una ricchezza e di una profondità tali che nulla gli si può eccepire.
Nel momento in cui ci si ritrova sul campo di battaglia occorre abbandonare la spensieratezza, i toni sopra le righe, gli ammiccamenti delle fasi esplorative, che raccordano tra di essi i vari livelli dai quali i mondi del gioco son composti e che stuzzicano non solo con la bellezza e la stramberia dei paesaggi che si attraversano, ma anche con l'intelligenza di numerosi enigmi ambientali e la spinta a fare quella deviazione rispetto al percorso più netto, per essere premiati con ricche ricompense. Cannone alla mano le cose si fanno serie, dannatamente, perché prendere sottogamba una battaglia significa perdere, incorrere in una sconfitta resa ancora più umiliante dal fatto di averla subìto ad opera di conigli totalmente deficienti. Al giocatore è chiesto uno stimolante cambio di atteggiamento, certo anche in battaglia si sorride, spesso, per la particolarità dei nemici, per i vari e bizzarri effetti delle proprie e delle loro armi e tanto altro ancora, ma ciò non toglie che ogni mossa vada ponderata, ogni riparo utilizzato, ogni possibilità a disposizione utilizzata.
"Cannone alla mano le cose si fanno serie, dannatamente, perché prendere sottogamba una battaglia significa perdere, incorrere in una sconfitta resa ancora più umiliante dal fatto di averla subìto ad opera di conigli totalmente deficienti"[caption id="attachment_176931" align="aligncenter" width="1000"] Muoversi, trovare riparo, sparare: le basi, ma c'è molto di più[/caption]
Cosa questo voglia dire è facilmente intuibile: la varietà di approcci è assoluta, il giocatore si sente sempre spinto a cambiare costantemente la composizione del proprio party, ad acquistare per i suoi membri nuove armi, cercando non solo di massimizzare il danno grezzo, ma anche gli effetti: non c'è niente di più divertente che ustionare i conigli nemici e guardarli mentre corrono in giro con le chiappe in fiamme. Prevedibilmente è contro i boss di metà e fine mondo che occorre tirare fuori il meglio, sfruttando ogni elemento del gameplay: sono tosti, cattivi, e non basta solo blastarli, bisogna prima capire come farlo. Ancora, inventiva al servizio del gameplay.
La fusione, anzi la collisione tra i mondi, visto che sono i Rabbids ad invadere il Regno dei Funghi e a contaminarlo con la loro follia, dà vita ad una produzione che anche dal punto di vista artistico è vivissima, vibrante, fresca. La tecnica è di prim'ordine, il team milanese di Ubisoft, aiutato da quello parigino, dà un'interpretazione visivamente ottima dell'universo mariesco, ben declinandone i cromatismi, la morbidezza, la varietà: il tocco in più, e che tocco, è la bizzarrìa, quella che strappa risate di vero gusto, quella dei rabbid vestiti da anziani che guardano dei lavori in corso, dei Banzai Bill incapaci di volare perché intrappolati in mutandoni, della patologica mania per i selfie di Rabbid Peach e di tantissimo altro ancora. Il riflesso, anzi l'eco di questi toni ampiamente sopra le righe risuona nelle melodie della colonna sonora del gioco, composta da Grant Kirkhope (GoldenEye 007, Banjo-Kazooie e tanto, tanto altro nel suo curriculum), assolutamente ottima, capace di rimanere in testa con moltissimi dei brani che la compongono.
[caption id="attachment_176930" align="aligncenter" width="1000"] Le fasi esplorative mostrano paesaggi bellissimi e nascondono tante ricompense[/caption]
Mario + Rabbids Kingdom Battle è in definitiva una magnifica opera videoludica. Il gameplay made in Ubisoft segue i dettami Nintendo, ovvero l'essere immediato, divertente e stratificato, la commistione tra i due universi è fantastica, baffuti e principesse veri e in cosplay fan già ridere, tutto quello che c'è attorno ancora di più, tutto confluisce in produzione bellissima da giocare così come da vedere e sentire, intelligente, estremamente carismatica, figlia di una visione originale stuzzicante e coraggiosa, perché l'idea di un Mario che spari implica equilibrismo puro, che la messa in opera ha saputo rendere eccezionale. A suo modo, come detto in apertura, è un videogioco che è già storia.