Mario Party: The Top 100, l’enciclopedia tascabile della saga multiplayer per eccellenza - Recensione
Il meglio del meglio, in un’unica cartuccia: la recensione di Mario Party: The Top 100
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Similmente, Mario Party non è Mario Party senza lo l’indivisibile terzetto composto da tabelloni fantasiosi, minigiochi divertenti e multiplayer senza limiti, . Se su console domestica il brand ha fatto sempre bene, non si può dire la stessa cosa in ambito portatile, dove l’ultimo elemento del trittico sopracitato ha sempre faticato in mancanza di un supporto all’online adeguato e consono ai tempi che corrono.
[caption id="attachment_180539" align="aligncenter" width="1000"] Completando i livelli dell’Isola dei Minigiochi, sbloccherete nuove prove che si aggiungeranno al catalogo di quelle disponibili anche per una partita veloce.[/caption]
Siamo di fronte ad una compilation, al best of, al bignami dei Mario Party, un compendio che fallisce in larga parte, proprio perché tradisce la natura, la formula che ha sempre decretato il successo del brand Nintendo.
Fatto salvo per qualche minuscolo problema di imprecisione nei controlli, soprattutto quando vengono tirati in ballo gli accelerometri, tutto fila liscio come l’olio, regalando all’utente una lunga lista di livelli da affrontare e riaffrontare, sempre a caccia del piazzamento migliore e desideroso di battere i propri record."Come prevedibile, da soli il divertimento è piuttosto effimero."
Se la modalità 100 Minigiochi ha come unico compito quello di permettere la selezione della prova preferita, Isole dei Minigiochi tenta, in qualche modo, di incentivare il single player. Come in un qualsiasi Super Mario classico, vi ritroverete su una mappa caratterizzata da alcune caselle che rappresentano le varie prove. Sfidando altri personaggi controllati dalla CPU, raggiungendo le prime tre posizioni verrete premiati da un certo quantitativo di stelle, al contrario, se ultimi, perderete una vita. L’espediente ludico è d’effetto, ma purtroppo completare tutti i livelli proposti non vi terrà impegnati per più di un paio d’ore.
Sfida Minigiochi introduce l’unico, deludente, tabellone che questo capitolo propone. Laddove in passato siamo stati abituati a design fantasiosi, generosi di bivi e biforcazioni, in questo caso il tutto è piuttosto limitato, visto che si tratta di un circuito chiuso e si vince racimolando un certo quantitativo di stelle, piuttosto che raggiungendo, tra le altre cose, il traguardo. Chiudono il pacchetto di modalità, Decathlon e Vinci la Serie, in cui si trionfa avendo la meglio in più prove tra quelle proposte rispetto agli avversari.
Come prevedibile, da soli il divertimento è piuttosto effimero, limitato dal numero di prove disponibili, relativamente alto, certo, ma tutte completabili in tre ore al massimo. La situazione migliora enormemente in multiplayer, ma anche da questo punto di vista non mancano perplessità. Con una sola cartuccia, tanto per cominciare, molti minigiochi non sono disponibili. Inoltre, l’assenza dell’online castra le ambizioni di un prodotto che avrebbe enormemente beneficiato di questa feature.
[caption id="attachment_180540" align="aligncenter" width="1000"] La CPU solo raramente è capace di mettere in difficoltà il videogiocatore.[/caption]
Mario Party ha sempre faticato su portatile. Questa iterazione, se possibile, mette ulteriormente in crisi il brand, proponendosi come una scialba compilation dei migliori minigiochi della saga. L’idea avrebbe anche potuto funzionare, ma resta inspiegabile la decisione di proporre un solo tabellone, tutt’altro che ispirato, e di negare, ancora una volta, il multiplayer online.
Così com’è, Mario Party: The Top 100 è un prodotto appetibile solo per il ristrettissimo pubblico di irriducibili, desiderosi di concedersi un viaggio nel tempo, tra i migliori minigiochi della serie. Siano comunque consapevoli che, vista l’assenza dei tabelloni, non ritroveranno affatto il caro, piacevolissimo feeling del brand.