Mario Golf: Super Rush, Camelot porta a casa la vittoria, pur con qualche difficoltà | Recensione

Mario Golf: Super Rush è un degno rappresentante della gloriosa saga della Grande N, ma di sicuro non ne è certamente il suo campione

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Le riletture tennistica e golfistica in salsa Mushroom Kingdom viaggiano spesso e volentieri appaiate. Non c’è l’uno senza l’altro sin da quando le due saghe hanno estasiato per la prima volta i fan dell’idraulico più famoso del mondo e, più in generale, tutti gli amanti degli sportivi arcade.

Laddove altri congeneri propongono poteri speciali e tornei influenzati da regole e feature che con le controparti reali hanno ben poco a che vedere, le declinazioni made in Nintendo hanno puntualmente potuto contare anche sul carisma delle mascotte chiamate a darsi battaglia, il tutto senza dimenticare quanto appreso ed ereditato da Mario Kart, sia per quanto concerne il gameplay vero e proprio, vale a dire bonus e malus che possono cambiare sensibilmente il proseguo del match, sia in termini di mood e feeling, con una naturale inclinazione al multiplayer, meglio ancora se locale, che si palesa in modalità specifiche ideate appositamente con l’unico scopo di mettere in discussioni amicizie decennali.

Mario Golf: Super Rush, a ben vedere, da una parte punta con ancor più decisione su questo fattore “social”, ma dall’altro, non senza un pizzico di amara delusione, finisce per trascurare il comparto single player, fiore all’occhiello, al contrario, di tante altre iterazioni della saga.

Lo spunto su cui si sono concentrati gli instancabili sviluppatori in forza a Camelot Software, in fin dei conti, ha del geniale: rendere interessanti ed interattivi i momenti morti del golf, ovvero lo spostamento dei giocatori da una parte all’altra del campo per colpire la pallina.

[caption id="attachment_227435" align="aligncenter" width="1280"]Mario Golf Super Rush screenshot Durante il caricamento della barra del drive, utilizzando l'analogico è anche possibile dare l'effetto alla pallina[/caption]

In questo senso, il gioco qui preso in esame è a tutti gli effetti la perfetta sintesi con il già citato Mario Kart, dal momento che in ben due modalità presenti, Speed Golf e Battaglia Golf, l’imperativo è raggiungere prima degli altri partecipanti la sfera, così da garantirsi un netto vantaggio.

Se nella prima conta il tempo che si impiega per completare le buche previste, nell’altra, muovendosi liberamente per l’arena, l’imperativo è insaccare tre volte la pallina prima degli sfidanti, indipendentemente dal target prescelto (e ce ne sono molti sparsi per lo scenario).

Come prevedibile, non conterà solo la velocità di spostamento dell’avatar, ovviamente diversa a seconda del personaggio selezionato, Mario sarà sempre più rapido di Bowser per esempio, ma anche la lunga serie di poteri, abilità e item attivabili tra una battuta e l’altra. Soprattutto in multiplayer, come prevedibile, in questo genere di partite regna incontrastata la frenesia, ulteriormente sottolineata dal buon numero di effetti speciali che ogni bonus e malus sprigiona.

Grazie ad un’infrastruttura online rudimentale, ma efficiente, anche in rete siamo stati spettatori e partecipanti di battaglie decise all’ultimo secondo, divertenti e imprevedibili quanto basta. Forse ci saremmo aspettati qualche campo in più, sono solo cinque e dal design non così folle come ci saremo aspettati, anche se Nintendo ha promesso nuovi contenti in arrivo, ma il perfetto bilanciamento tra i personaggi e la durata di ogni partita, mai più di quindici minuti, sono qualità che permettono a Speed Golf e Battaglia Golf di essere il classico passatempo, anche da soli, da “ultima partita e poi basta”.

Più classica, ma non meno soddisfacente, Golf Libero, dove si apprezza maggiormente il sistema di gestione del tiro, in parte rivoluzionario per la saga. Come di consueto, la solita vista dall’alto vi permetterà di calcolare la distanza massima raggiungibile dalla palla con la mazza in uso, con tanto di zona, meno definita, che tenta di darvi un’idea del conseguente, e più imprevedibile, rotolamento della sfera lungo il percorso.

Se indicatori del vento, il reticolato che indica le pendenze del terreno e la linea che traccia la traiettoria ideale sono al loro posto, ha subito un’importante modifica la barra del drive. Niente più tre tocchi, come in quasi ogni simulazione di questa disciplina. In Mario Golf: Super Rush ne bastano due, entrambi per determinare la potenza del colpo. La precisione, vera novità del capitolo, è invece gestita da un sistema lievemente più casuale, esattamente come accadrebbe nella realtà a ben vedere. In cima alla barra, difatti, è posizionato un indicatore rosso, più ampio, quanto più è complesso il tiro che determinerà, in totale autonomia, il punto esatto in cui la mazza colpirà la pallina.

Da una parte i puristi insorgeranno senza alcun dubbio, quasi offesi dall’impossibilità di far valere la propria bravura in qualsiasi condizione. Dall’altra, ne guadagna la varietà delle partite. Non solo può capitare qualche tiro sporco che renderà più difficile stare sotto al par, ma in generale dovrete condurre il match con il doppio dell’attenzione, consapevoli che un tiro dalla minor portata non è per forza un male, visto che diminuisce il fattore di rischio.

Un colpo ben assestato, resta un colpo ben assestato, sia ben chiaro. Ma è innegabile che Mario Golf: Super Rush introduce un minuscolo fattore fortuna in più, in buona parte arginabile come detto, rispetto agli altri capitoli della serie.

[caption id="attachment_227436" align="aligncenter" width="1280"]Mario Golf Super Rush screenshot Naturalmente ogni personaggio è dotato di uno specifico colpo speciale[/caption]

A completare la lista di modalità presenti nel gioco ci pensa Avventura, punto debole della produzione Nintendo. Già il dover forzatamente vestire i panni di un Mii potrebbe far storcere il naso a più di un fan, ma ad indispettire più di ogni altra cosa è la contenutissima longevità della modalità, due pomeriggi sono più che sufficienti per completarla, nonché la linearità estrema di quella che sulle prime sembra una vasta ambientazione ricca di sfide e tornei.

Avventura è certamente l’ideale per imparare tutti i trucchi del mestiere, oltre che per potenziare, punto esperienza dopo punto esperienza, le abilità dell’avatar, ma indiscutibilmente siamo lontani anni luce dai single player, estremamente più curati sotto ogni aspetto, dei capitoli scorsi.

Tutt’altro che esaltante anche la grafica, davvero povera di dettagli e poligoni, limite che diventa evidentissimo quando si decide di collegare Nintendo Switch al proprio televisore.

Mario Golf: Super Rush è un degno rappresentante della gloriosa saga della Grande N, ma di sicuro non ne è certamente il suo campione. Se il nuovo sistema di drive è assolutamente intrigante, se le nuove modalità Speed Golf e Battaglia Golf sono perfette per il multiplayer, online e in locale, il golfista solitario si ritroverà con un’Avventura poco soddisfacente e con pochissimi campi, solo cinque, per tentare di migliorarsi partita dopo partita.

Le basi sono solidissime e non c’è dubbio che abbiamo a che fare con un titolo perfetto per questa calda estate, ma solo il continuo e futuro supporto di Nintendo potrà tramutare Mario Golf: Super Rush da un titolo più che discreto e con ottime potenzialità, all’ennesimo capolavoro della sua libreria.

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