Marauders 1, la recensione
Il primo numero di Marauders è un'elettrizzante avventura in salsa piratesca, resa ancor più vivace e dinamica dalle matite di Matteo Lolli
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Dopo la conclusione delle miniserie che hanno modificato lo status quo degli X-Men, House of X e Powers of X, ha avuto inizio la seconda fase della rivoluzione mutante: Dawn of X. In Italia, abbiamo avuto modo di assistere al varo di questa nuova linea con la pubblicazione del primo numero della testata ammiraglia, X-Men, ma ora è già tempo di immergersi nelle atmosfere piratesche di Marauders, titolo firmato da Gerry Duggan (Infinity Wars) e dal nostro Matteo Lolli (Deadpool).
La ciurma che la seguiranno in questa avventura è composta dai personaggi che appaiono sulla copertina firmata da Russell Dauterman, un gruppo eterogeneo composto da Tempesta, l’Uomo Ghiaccio, Pyro e Alfiere.
"Un esordio più che soddisfacente, forte di una componente artistica d'impatto."Non mancano spunti per sviluppi futuri – come il coinvolgimento di Emma Frost – che verranno approfonditi nei prossimi numeri e che continuano a proiettare un’ombra oscura sulle vicende della neonata nazione-stato.
Difficile non fare un parallelo con quanto letto sul primo numero di X-Men: per quanto gli approcci narrativi siano agli antipodi, entrambe le testate sono molto attente a porre sotto ai riflettori un personaggio per volta (in quel caso, Ciclope), approfondendone gli aspetti psicologici e mettendo in risalto il ruolo ricoperto in questa nuova era. Attorno alle emozioni della figura centrale ruota un cast di comprimari gestiti sapientemente da Hickman e Duggan, che iniziano a gettare le basi per intriganti dinamiche di gruppo.
Brioso, luminoso e leggero, questo primo numero conquista per le peculiarità di cui sopra, dando vita a un esordio più che soddisfacente, forte di una componente artistica dinamica e d'impatto. Il lavoro del disegnatore nostrano è completato dalle colorazioni vivaci di Federico Blee, in un azzeccato connubio.
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