Manticore – Galaxy on Fire, battaglie spaziali, inseguimenti tra le stelle - Recensione

Dal mercato mobile al Nintendo Switch: la recensione di Manticore – Galaxy on Fire

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


Condividi

Non senza qualche problema tecnico, non senza un rinvio sulla data di release all’ultimo minuto, Manticore – Galaxy on Fire, alla fine, ce l’ha fatta, ha compiuto il grande salto dal mobile al mercato console, affacciandosi su Nintendo Switch, sancendo l’esordio della saga di Deep Silver lontano dai device equipaggiati di iOS e Android.

Pochi lo sanno, ma abbiamo a che fare con l’ultimo nato di un terzetto di sparatutto spaziali nei quali si controlla una navicella, con lo scopo principale di distruggere i vascelli nemici e completare diversi obiettivi all’interno di scenari tridimensionali di notevoli dimensioni.

Rispetto al passato, dove la componente free-roaming era ben più marcata, questo episodio propone un andamento lievemente più lineare, barattando, tra l’altro, le meccaniche legate al free-to-play con una progressione più consona e congeniale al nuovo pubblico di riferimento.

[caption id="attachment_184459" align="aligncenter" width="1000"]Manticore - Galaxy on Fire screenshot Dopo aver completato tutte le missioni di una specifica area, potrete tornare ad esplorarle a caccia di pezzi con cui sbloccare nuove navi.[/caption]

La trama che fa da sfondo all’intera vicenda, sulle prime promette bene, mandando in campo un gran numero di fazioni, razze aliene, corporazioni che si contendono il controllo dello spaccato di universo che funge da location all’epopea. Nei panni di un anonimo membro della Manticore, fregata nonché campo base del gruppo di mercenari protagonisti, sarete guidati soprattutto dal leader della compagine attraverso la fitta trama di alleanze e ostilità che animano la vita politica che, per sommi capi, vi verrà esposta tra un livello e l’altro.

Nonostante le buone intenzioni, gli sceneggiatori di Deep Silver, sfortunatamente, non sono riusciti a confezionare un intreccio narrativo degno delle premesse, annacquando e annegando i colpi di scena e i rocamboleschi cambi di fronte tra decine e decine righe di dialoghi, documenti consultabili negli appositi menù e brevi scene d’intermezzo."Tra cannoni laser, blaster di prossimità e missili a ricerca, anche l’arsenale a propria disposizione fa di tutto per metterci nella condizione di disintegrare con efficacia e facilità qualsiasi avversario"

Poco male, tuttavia, dal momento che il focus dell’esperienza è altrove, in battaglie spaziali che pur peccando di profondità, sono comunque in grado di appassionare e divertire.

Il concetto di base, che tra le altre cose svela le origini mobile del progetto, è che non servono chissà quali abilità con il pad per sbarazzarsi velocemente di interi stormi di caccia nemici. L’hit-box è generoso, per usare un eufemismo, e anche in pesante inferiorità numerica, impiegherete non più di qualche virata per sbarazzarvi degli inseguitori.

Il sistema di controllo è quanto di più intuitivo si possa immaginare, caratterizzato da una rapidità d’esecuzione che ribadisce la distanza da qualsiasi ambizione simulativa.

Tra cannoni laser, blaster di prossimità e missili a ricerca, anche l’arsenale a propria disposizione fa di tutto per metterci nella condizione di disintegrare con efficacia e facilità qualsiasi avversario. Non mancano, inoltre, diverse navicelle, molte delle quali sbloccabili solo dopo aver completato un certo quantitativo di livelli, così da infondere un minimo di progressione e tatticismo al tutto. Dotata ognuna di specifiche statistiche, difatti, potranno tornare utili a seconda dei nemici da abbattere o degli obiettivi da raggiungere.

Sul campo di battaglia, insomma, è un susseguirsi di esplosioni, rocamboleschi inseguimenti e abbattimenti a catena. A variare un minimo la formula, ci pensano gli scontri con i boss, fasi in cui il livello di difficoltà aumenta debolmente. In  queste situazioni, il titolo ci ha riportato alla mente alcuni duelli combattuti ai tempi di Lylat Wars, nonostante la bellissima illusione duri poco.

[caption id="attachment_184460" align="aligncenter" width="1000"]Manticore - Galaxy on Fire screenshot In ogni missione sarete accompagnati da due alleati. Purtroppo, la loro limitatissima I.A. gli impedirà di essere realmente utili.[/caption]

Caratterizzato da un’I.A. di nemici e alleati assolutamente elementare, sembrerebbero esserci più motivi per sconsigliare l’acquisto di Manticore – Galaxy on Fire, di quanti non ce ne siano per raccomandarlo. Eppure, complice un comparto grafico all’altezza delle aspettative, per quanto tutt’altro che stupefacente, giocare con la produzione Deep Silver è un vero piacere, soprattutto gustandoselo a piccole dose, approfittandone dei momenti morti della giornata. La quarantina di missioni che compongono la campagna principale, intrattengono più che degnamente per la decina di ore necessarie per completarle.

Parliamo naturalmente di un gioco indirizzato esclusivamente agli appassionati del genere, a caccia di un’esperienza poco pretenziosa, ma dai ritmi spesso indiavolati. Se non vedevate l’ora di battaglie spaziali, fateci un pensiero.

Continua a leggere su BadTaste