Man vs Bee (stagione 1): la recensione

Man vs Bee è una commedia slapstick che, una volta prese per buone le regole dello show, strappa qualche sorriso sconnesso

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Man vs Bee la recensione in anteprima della prima stagione, disponibile su Netflix dal 24 giugno

Rowan Atkinson è un mostro. L'attore britannico classe '55 è entrato nel cuore dei fan per i suoi ruoli comici, con su tutti ovviamente Mr. Bean, ma è un vero maestro dell'humor inglese, in grado di strappare una risata con una semplice smorfia. Per Man vs Bee, disponibile su Netflix dal prossimo venerdì, Atkinson torna alla commedia slapstick, al fianco di William Davies, una reunion dei due dopo la trilogia di Johnny English. Ma c'è ancora spazio per questo tipo di comicità? O ci troviamo di fronte a un prodotto ormai fuori tempo massimo? La risposta a entrambe le domande potrebbe sorprendervi.

Man vs Bee: la trama

Trevor (Atkinson), per poter portare in vacanza la figlia, ha trovato lavoro come house sitter. La sua prima mansione lo porta nella villa di lusso super tecnologica di Nina e Christian. Un lavoro all'apparenza semplice, nonostante la completa messa in domotica dell'abitazione. Peccato che, insieme a Trevor, dalla porta entri anche una piccola ape, decisamente determinata a rimanere nella casa vuota.

Nei nove episodi, Trevor cercherà in tutti i modi di sbarazzarsi dell'ape, da quelli tranquilli, a quelli più devastanti, distruggendo tutto ciò che lo circonda in quello che è a tutti gli effetti una riproposizione dei classici scontri slapstick come Tom e Jerry o Wile Coyote con Road Runner in salsa live action.

Per poter apprezzare a pieno un prodotto come Man vs Bee bisogna innanzitutto mantenere una soglia della sospensione dell'incredulità molto alta. Immaginare il tutto come un grande cartone animato (la durata ridotta di ogni episodio è sicuramente d'aiuto) e godersi tranquillamente le gag fisiche messe in scena da Atkinson. Se anche uno solo di questi aspetti tentenna, il castello di carte immaginario crollerà immediatamente. Questo è però il rischio di proporre questo genere di comicità in tempi moderni.

Atkinson è protagonista e traino portante della serie, che ruota giustamente tutto attorno alla sua verve e alle sue smorfie. Trevor è un personaggio tanto gentile quanto stupido, che viene man mano portato sull'orlo della distruzione mentale (e fisica) dal piccolo insetto. L'ape è realizzata in CGI ed è espressiva, guadagnandosi tutto il diritto di seconda star dello show. Inoltre, un plauso a uno dei pochissimi colpi di scena della serie, una spiegazione naturale e ovvia, ma a cui fino a quel momento non pensi.

Episodi brevi e intrattenimento leggero

Dal punto di vista tecnico, Man vs Bee non fa niente di eccezionale, e si limita ad alternare la visuale in prima persona dell'ape a quella di Trevor, con qualche piccola scintilla d'orgoglio ogni tanto. La comicità slapstick di Man vs Bee potrebbe quindi essere sì fuori tempo massimo, ma è al contempo un intrattenimento leggero che vi porterà via poco più di due ore.

Man vs Bee funziona anche per la sua breve durata. Ogni puntata, a esclusione della prima, dura poco più di dieci minuti, in maniera simile ai cartoni di Hanna e Barbera. Episodi più lunghi avrebbero rischiato di affossare la serie e di renderla più ripetitiva di quanto potrebbe sembrare. Invece la formula è corretta, trovando il giusto compromesso tra tempo per il racconto e le gag. Infine, c'è un modo sicuro per farvi un'idea generale del tono della serie e capire se è il tipo di umorismo che fa per voi, vi basterà infatti guardarne l'esaustivo trailer.

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