Making of, la recensione | Festival di Venezia
A metà tra Boris e I compagni, Making of è un divertito inno all’industria cinematografica, tra luci e ombre finemente bilanciate
La recensione di Making of, il film di Cédric Kahn presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2023
La combinazione delle tre linee narrative funziona bene, e il risultato finale è una lieta alternanza di momenti comici e riflessioni sui rapporti di potere. Quando i produttori si defilano a sorpresa dal progetto, il set in crisi diviene specchio della lotta narrata nel film, con parte delle maestranze disposte a rinunciare alla paga in nome di un ideale artistico e altri che, come gli operai del copione, fanno marcia indietro puntando a riconquistare la pagnotta.
Nulla di tutto questo può però intaccare la riuscita della brillante opera del regista francese, che nella tragicomica figura di Simon (magnificamente interpretato da Podalydès) mette tanto di sé e delle preoccupazioni di qualsiasi autore. A metà tra Boris e il monicelliano I compagni, Making of celebra gioie e dolori del fare cinema, rinnovando l’eterno dilemma tra verità e mistificazione filmica.