Magnum P.I. 1×01 “I Saw the Sun Rise”: recap e commento
La nostra recensione del pilot del reboot di Magnum P.I. intitolato I Saw the Sun Rise
Quel Magnum, con i suoi lunghi monologhi che aiutavano a dipanare i misteri dei casi che seguiva e le nuotate mattutine nello splendido mare hawaiano, veterano del Vietnam con un disturbo post traumatico da stress mai davvero palesato, era figlio di un tempo molto preciso nella storia d'oltreoceano, in cui ancora si guardava con sospetto al disastro di una sanguinosissima guerra che tante vite era costata alle famiglie americane. In quest'ottica, e per rispetto al concetto di patriottismo che il personaggio incarnava, Magnum era un uomo solo apparentemente spensierato, ma che era protetto in realtà da una spessa corazza che solo un sopravvissuto ad una guerra tanto devastante poteva avere. L'interpretazione stessa di Selleck era inoltre così delicata che immergersi nelle sfaccettature di un personaggio tanto complesso era, di puntata in puntata, un autentico piacere ed una sfida.
Le premesse del reboot della CBS, un network nel quale proliferano serie militari o d'azione concepite per lo più per un pubblico maschile, con protagonisti Jay Hernandez (Thomas Sullivan Magnum), Zachary Knighton (Orville "Rick" Wright), Stephen Hill (Theodore "TC" Calvin) sono molto simili all'originale. Magnum ed i suoi amici sono veterani ed ex SEAL, questa volta della guerra in Afghanistan, che si ritrovano nelle Hawaii dopo una vita passata a combattere e dirigono le proprie imprese di successo all'ombra del leggendario autore ed ex giornalista Robin Masters il quale, non solo dà lavoro a Thomas, ma ha anche fatto di lui e dei suoi amici i protagonisti di una collana di romanzi d'azione, una sorta di versione cartacea dell'Ethan Hunt di Tom Cruise e del suo Team. Dove lo show devia invece rispetto all'originale è nel personaggio di Higgins, che nella nuova serie è interpretato da Perdita Weeks e prende il nome di Juliet, un'ex agente operativa del MI5, i servizi segreti inglesi, che funge da custode della villa di Masters, nonché da babysitter dello scatenatissimo Magnum, la quale - le premesse ci sono tutte - aggiunge al mix quella necessaria parte di romanticismo utile ad attrarre un pubblico più eterogeneo verso il reboot.
Il caso che poi seguirà e che segnerà le indagini del trio per scoprire il responsabile della morte di uno dei loro migliori amici, nonché ex commilitone, finirà invece per rompere esattamente quella promessa, dopo la distruzione di una Ferrari ed una scena incredibile in cui il protagonista spara contro i cattivi durante un inseguimento in auto con tanto di testacoda, e salta poi dalla macchina per afferrare al volo uno dei pattini dell'elicottero di TC un attimo prima che la seconda preziosissima Ferrari del signor Masters, seguita dai cattivi di turno, precipitino giù da una montagna con tanto di esplosione.
Nonostante il primo caso che questo moderno Magnum si trova ad affrontare sia emotivamente molto difficile per tutte le persone coinvolte, il passo della serie è principalmente quello di uno show d'azione, senza troppe sfumature per l'introspezione, ma dato che è anche vero che - come spesso diciamo - non è possibile giudicare uno show dal suo pilot, è obbligatorio lasciare alla serie lo spazio per far respirare i personaggi, che già subiscono il peso non indifferente del riferimento dell'originale Magnum P.I..
Certo, la domanda se ci fosse davvero bisogno di un ennesimo reboot di una vecchia serie di successo resta ed è assolutamente legittima, e ad ogni nuovo show del genere, il rischio di fallimento si fa sempre più reale, ma per quanto abbiamo potuto vedere, questo particolare reboot non è peggiore di altri e quanto meno - e non è poco - regala un'ora di autentico divertimento.
La prima stagione del reboot di Magnum P.I. va in onda negli Stati Uniti ogni lunedì sulla CBS, mentre in Italia debutterà il 16 ottobre su Fox, canale 112 della piattaforma di SKY.