Magnifico! vol. 4, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quarto numero di Magnifico!, la serie di Pietro B. Zemelo edita da ManFont
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Di salti nel vuoto è diventato ormai un esperto il buon Alessio, protagonista dell’avvincente serie realizzata da Pietro B. Zemelo: Magnifico!. Ben quattro anni sono passati da quel fatidico giorno in cui l’allora matricola ha messo piede nella residenza universitaria condivisa con Luca, laureato in cerca di lavoro, e Oscar, depositario di tutti i difetti (e anche qualche pregio) dell’eterno laureando. Dopo tante sfide ai videogiochi, paste alla Nutella, partite a Dungeons & Dragons e con le scorie di un Erasmus ancora da smaltire, per Ale, Oscar, Leo (taciturno coinquilino), Aurora (ormai libera dal giogo del suo ex ragazzo) e Anna (giovane irlandese conosciuta durante l’Erasmus) si avvicina inesorabile la fine di questo percorso di studi.
Per chi scrive, salutare la creatura di Zemelo è difficile. Il riporre nella libreria i volumi di questa riuscita serie è stato un gesto accompagnato da una lacrima, la stessa che scende quando una decisione importante viene presa e un pezzo del nostro passato viene gettato alle spalle. Il motivo è molto semplice: oltre a un’attenta regia e all’ottima gestione delle diverse anime del racconto, Zemelo riesce a imprimere un carattere universale alla storia che trasforma le pagine di questo volume in uno specchio in cui ritrovarsi.
Nella sua parabola di crescita, Alessio porta in scena il percorso che ognuno di noi ha intrapreso: si è sentito inadeguato, ha lottato, ha perso qualche battaglia e le sue convinzioni hanno vacillato, eppure ha saputo sempre rimettersi in carreggiata. Tentazioni di ogni sorta hanno reso più impervio il suo cammino, ma queste sfide gli hanno permesso di cambiare, di diventare una persona diversa da quella che abbiamo conosciuto anni fa.
Nell’ultimo atto di Magnifico! torna l’incertezza per il futuro, l’ansia per scelte che potrebbero compromettere gli sforzi profusi, ma torna anche uno Zemelo particolarmente ispirato, che in parte accantona i toni goliardici per dare maggiore spazio a riflessioni delicate: basterebbe poco per scadere nel banale e vanificare così la precisa e accurata costruzione narrativa. L’autore veneto, invece, riesce a portare a compimento l’evoluzione graduale dei suoi personaggi, restituendoci una fotografia precisa della fauna che anima i corridoi delle facoltà.
Se ancora non avete avuto il piacere di leggere Magnifico!, recuperate i precedenti volumi e godetevi una serie fresca, divertente e di spessore che presenta uno spaccato accurato di una precisa fase della vita. E per quanto riguarda il gran finale... in una sola parola, Magnifico!