Magnetique, la recensione
Abbiamo recensito per voi Magnetique, il primo fumetto in 3D tutto italiano...
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Lo abbiamo conosciuto alla scorsa Lucca Comics & Games e ci ha assai incuriosito, come vi abbiamo raccontato. Magnetique è il primo fumetto in 3D, generato per e mediante la teconologia VR (Realtà Virtuale). Un fenomeno che sta pian piano conquistandosi un mercato in espansione e che non sembra avere limiti, almeno teorici. Dopo film, videogame e didattica per citare alcuni dei campi più interessati, anche la Nona Arte si apre al mondo virtuale in tre dimensioni.
È fruibile tramite smartphone sia in modalità 2D che 3D, ma è per quest'ultima versione che è stato pensato e che dovrebbe essere sfruttato appieno. Lo strumento che abbiamo utilizzato per farlo è Goofo, prodotto tutto made in Italy dello studio Modo Digital Design (in collaborazione con Oniride), economico (circa € 15,00) ed ecosostenibile (completamente in cartone).
L'essenza del fumetto, cosa più importante, non viene snaturata. È sempre il lettore a governare la “pagina”, ma da semplice spettatore diventa parte di essa; finisce tra gli abitanti di Viola in fuga o di fronte a un caccia bombardiere all'attacco. Può assistere alla scena ponendosi in innumerevoli punti di vista, dalla soggettiva (con i propri occhi) a un improvviso o graduale controcampo (angolazione opposta alla precedente). Concentrando il proprio sguardo (indicato da un puntino sullo schermo) su una freccia rossa o verde, oppure toccandole, ci si muove avanti e indietro nel racconto. Può essere questo stacco la traduzione virtuale del famoso spazio bianco che, tuttavia, in questo caso viene molto ridimensionato per l'inevitabile pigrizia del nostro cervello, che si abbandona al mezzo e nel mezzo.
L'esperienza finale è senza dubbio affascinante e divertente, ma il materiale a disposizione è ancora limitato. Siamo davanti a una realtà che può sfociare in uno stato 3.0 (se il 2.0 è ormai appurato essere il digitale) dei comics oppure dar vita a qualcosa di completamente diverso, come il cinema rispetto alla fotografia. Troppo prematuro esprimere giudizi, o peggio sentenze. Per ora godiamocelo, per un sacrosanto "io c'ero", senza mai venir meno a un buon albo cartaceo da sfogliare.