Macelli, la recensione
Nella sua semplicità, Macelli è uno dei migliori lavori di Zerocalcare, e rinnova il nostro desiderio di vederlo sempre più spesso alle prese con il graphic journalism
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Ricordiamo lo stupore nello scoprire questa nuova anima dell'autore di Rebibbia, che per la prima volta mescolava l'ironia e lo sguardo sul quotidiano con il suo caratteristico impegno politico per raccontare un pezzo di Storia con la "S" maiuscola: una guerra che si stava consumando ai confini del Mar Mediterraneo e di cui noi occidentali sapevamo ben poco.
In questi giorni è arrivato nelle edicole Macelli, un nuovo reportage a fumetti nato dalla volontà di fornire un aggiornamento sulla situazione siriana, concentrandosi in particolar modo sugli stranieri che viaggiano per portare un po' di solidarietà a chi combatte contro l'ISIS.
"È qualcosa che doveva essere raccontato, fortunatamente l'ha fatto Zerocalcare."In questo caso, Zerocalcare non racconta eventi e situazioni viste con i suoi occhi ma riporta quanto gli è stato raccontato da un amico che come lui ha deciso di partire per aiutare in zona di guerra; diventa dunque testimone indiretto di quanto stia avvenendo nel mondo: prende una storia e la rielabora sfruttando al meglio i suoi strumenti narrativi.
Macelli comincia facendo abbassare la guardia al lettore con la leggerezza e l'umorismo da borgata, per poi immergersi a fondo nella situazione siriana, fino a sferrare il colpo di grazia, in grado di commuovere.
Dopo aver ampiamente raccontato lo stile di vita dei soldati di Kobane e dei civili che subiscono i danni collaterali, qui Zerocalcare si concentra sulle persone pronte a lasciare le comodità dei loro Paesi d'origine per offrire il loro contributo volontario. È un'esperienza rischiosa, ma in grado di far emergere gli aspetti migliori di un essere umano, facendo venire a galla chi sia veramente, liberando una personalità che nei ritmi forsennati e negli obblighi della routine spesso non viene realmente espressa.
È qualcosa che doveva essere raccontato, fortunatamente l'ha fatto Zerocalcare.
È qualcosa che poteva facilmente scadere la retorica, fortunatamente Zerocalcare è un maestro nell'evitare pietismi e banalità
Nella sua trentina di pagine, pur essendo più semplice e meno denso di contenuti rispetto ai precedenti reportage a fumetti, Macelli è uno dei migliori lavori dell'artista romano, che rinnova il nostro desiderio di vederlo sempre più spesso alle prese con il graphic journalism.