Mace Windu #1, la recensione

La miniserie di Star Wars dedicata a Mace Windu offre i maestosi scenari delle Guerre dei Cloni

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Mace Windu #1, anteprima 01Dopo Obi-Wan & Anakin Darth Maul, Mace Windu è la terza miniserie Marvel a inoltrarsi nel territorio dei prequel, epoca che pare esserle meno congeniale, almeno a giudicare dalle rispettive proporzioni di storie e serie ambientate nelle altre ere. Esistono delle eccezioni, prima fra tutte l’ottima collana dedicata a Darth Vader lanciata di recente, ma generalmente parlando sembra che autori e disegnatori della Casa delle Idee si muovano con qualche difficoltà o qualche remora in più quando ci si addentra nei giorni della caduta della Vecchia Repubblica.

Mace Windu non fa eccezione: è gravato da una situazione di partenza non facile, vale a dire quella di dover valorizzare un personaggio che sullo schermo, al di là del volto noto di Samuel L. Jackson che lo interpretava, ha regalato pochi momenti significativi e di certo non agevolava l’identificazione col personaggio, a meno che il distacco e la freddezza che trapelavano dalla figura del maestro del consiglio non fossero una scelta di resa voluta... ma questo è un dibattito che dura da decenni!

Da questo punto di vista, la storia ideata a Matt Owens parte da premesse interessanti, vale a dire affrontare di petto quello che è il dilemma che i Jedi in generale affrontano all’inizio delle Guerre dei Cloni, vale a dire la transizione da guardiani di pace e protettori a generali coinvolti in prima linea in un conflitto sanguinoso. Dilemma che in una certa misura coinvolge ogni membro dell’ordine, ma che dovrebbe pesare doppiamente sulla figura che guida e funge da riferimento per tutti i cavalieri.

Mace Windu #1, anteprima 02Le basi di questo conflitto interiore sono poste nel primo numero della serie, ma anche in questo caso l’autore decide di lasciarle a malapena intravedere dietro la facciata granitica e decisionista di Windu, peraltro impegnato in una delle primissime missioni militari che coinvolgono i Jedi, e che quindi ha poco tempo da dedicare ai dilemmi filosofici se si eccettua un comunque interessante dialogo con la solida presenza di Yoda.

Il resto dell'albo prosegue ponendo le basi per quella che sarà la missioni militare in questione, che da un lato può risultare interessante, se presa come semplice storia d’avventura e d’azione, ma dall’altro dà la sensazione di addentrarsi in un territorio già esplorato fino allo sfinimento: nulla che anni e anni di serie a fumetti, storie animate e romanzi incentrati sulla Guerra dei Cloni non ci abbiano già abbondantemente mostrato (e poco importa che non siano più canon, la ridondanza di certe situazioni inizia comunque a farsi sentire).

Interessante la scelta dei co-protagonisti che Windu seleziona per la sua squadra, tre figure che incarnano altrettanti modi differenti di essere Jedi e che, si spera, fungano da cassa di risonanza e da compagni di viaggio nella “crisi di fede” che Owens ha promesso di mostrarci nei numeri a venire. Certo, su di essi, come in tutti i Jedi “apocrifi”, incombe un po’ la maledizione delle red shirt di Star Trek, e la sensazione che siano destinati a cadere presto sotto i colpi del fuoco nemico non aiuta forse ad affezionarsi a loro come dovremmo.

Mace Windu #1, anteprima 03Il numero si chiude con la rivelazione di quella che, presumibilmente, sarà la nemesi portante della storia, l’entrata in scena di AD-W4, droide mercenario la cui potenza in battaglia è ancora tutta da scoprire. Da un lato può rivelarsi interessante come scelta per un antagonista; stando alle parole di Owens, è destinato a fare da contraltare a Windu dal punto di vista “filosofico”, incarnando la figura del guerriero amorale che combatte per profitto in contrasto con quella del guerriero nobile che combatte, malgrado i dubbi, per un ideale. Dall’altro risulta difficile credere che possa costituire una minaccia degna di nota per Windu, figura che, oltre che nei film, già nelle pagine di questo fumetto vediamo togliere di mezzo droidi di ogni genere con nonchalance e sforzi minimi.

Probabilmente un altro problema insito nella figura di Windu, che proprio come Yoda, a meno che non siano tirati in ballo i sempiterni Sith - cosa che per motivi di plausibilità non può essere sempre fatto - ha difficoltà a trovare avversari di un pari grado di potere e difficilmente può essere messo in una situazione di serio pericolo.

Per chiudere, altalenante la prova grafica di Denys Cowan: la resa del protagonista è buona e le scene di battaglia hanno un ottimo taglio cinematografico, ma in certi primi piani e inquadrature più “tranquille” le espressioni dei volti e dei dettagli lasciano a volte a desiderare (regalandoci, ahimè, uno degli Yoda a fumetti più brutti mai visti).

In conclusione: il primo numero della serie limitata ci offre una storia dignitosa, ma soltanto la promessa di potenziali sviluppi intriganti; proprio come il protagonista, per ora resta alquanto paludato nella rigidità e nell’impenetrabilità dei ruoli e delle circostanze esterne. Gli appassionati irriducibili dei Jedi, di Windu e dei prequel vorranno rimanere per le tappe successive di questo viaggio per scoprire se la sfida che si para davanti al maestro del Consiglio offrirà colpi di scena e momenti catartici degni di nota. Il lettore di Star Wars più casuale, o abituato alle atmosfere più scanzonate e confusionarie delle ere successive, troverà poco a cui appigliarsi per godersi l’avventura.

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