Lupo Alberto Collection vol. 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume della Lupo Alberto Collection, collana edita a Mondadori

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Si intitola Lupo Alberto Collection la nuova collana Mondadori Comics, realizzata in collaborazione con Panini, che ripropone l’epopea del lupo più famoso del fumetto italiano. Nelle 25 uscite previste verranno presentate in ordine cronologico le strisce realizzate da Silver, al secolo Guido Silvestri, dal 1974 al 1994, apparse per la prima volta sul Corriere dei Piccoli ed Eureka; un viaggio lungo 20 anni con cui rivivere gli innumerevoli tentativi di Alberto di incontrare la sua amata gallina Marta, tentativi che trovano nel cane Mosè un ostacolo apparentemente insormontabile.

Diversi sono gli aspetti peculiari di quest’iniziativa che è sbarcata nelle edicole italiane lo scorso 3 gennaio, abbinata ai quotidiani Corriere dello Sport, Tuttosport e al settimanale TV Sorrisi e Canzoni. Il primo - e sicuramente più importante - è la ricostruzione cronologica delle tavole, un'operazione alla quale ha contribuito lo stesso Silver. Ai lettori di tutte le generazioni che decidono di (ri)approcciarsi alla lettura viene così offerta un’opera filologica che punti a evidenziare lo sviluppo – grafico e narrativo – del personaggio e del suo autore.

Nonostante un prezzo decisamente economico (€ 4,99) il formato si presenta accattivante e ben curato, con il titolo della collana e l’immagine di copertina lucide e in rilievo; sviluppato in orizzontale, ogni tavola viene divisa su due pagine, rendendo questa scelta appropriata per esaltare la striscia originaria. Il volume, inoltre, ha un apparato redazionale conciso ed esaustivo, impreziosito da un’introduzione e una vignetta inedita realizzate appositamente dallo stesso Silver. La penna, come la matita dell’autore, non è solita cimentarsi in facili encomi o esercizi di mitizzazioni, e l’epoca pionieristica in cui - presso lo studio del suo maestro Bonvi - nasceva e cresceva uno dei capisaldi della narrativa a fumetti nostrana, non viene risparmiata da questa consuetudine.

Svetta su tutto il piacere che questa lettura continua a dare dopo oltre quarant’anni dalla sua creazione. Ripercorrere le prime 60 tavole, pubblicate nel quinquennio ’74 – ‘79, entrare in punta di piedi, dal nostro punto d’osservazione privilegiato, nella fattoria McKenzie, tra le sue abitudini e le notti infinite, tra gli incontri mancati e i baci rubati del buon Beppe e la sua Marta, rappresenta ancora oggi una fuga ricca di stimoli dallo stress quotidiano. Gli animali antropomorfi che animano queste pagine, si fanno portavoce dei vizi della società, delle paure e delle fobie che logorano la gente comune, portando in scena un teatrino del vero in cui il lettore ritrova facilmente situazioni familiari.

I testi sono sarcastici, dissacranti e fulminanti, caratteristiche comuni tanto all'autore quanto ad Alberto, e, nonostante lo stile di Silver sia ancora acerbo, questi aspetti emergono in maniera lampante. L’universo narrativo si espande per gradi, aggiungendo di volta in volta nuovi tasselli che andranno a costruire l’ossatura principale delle storie. Oltre ad Alberto, Marta e Mosè, altri comprimari ampliano le interazioni e le soluzioni a disposizioni di Silver, che in Enrico la talpa trova, ben presto, un elemento cardine per gli sviluppi futuri.

Le tematiche trattate, poi, sono tante: brevi siparietti incentrati su umorismo nonsense, scaramucce coniugali, o passaggi che presentano un lirismo narrativo giovane, ma già forte. Il tutto riletto con un’ironia mai banale, un’arguzia ficcante, e una capacità di analisi sempre adeguata e attenta anche alla più piccola oscillazione del gusto dei lettori. Rileggere le splendide pagine in cui Alberto instaura un rapporto padre/figlio con un uccellino, procura sempre la stessa toccante reazione. In alcuni casi l’autore, poi, non ha paura di bucare la quarta parete cimentandosi con soluzioni metafumettistiche che convincono e non stonano nell’affresco generale della striscia.

Nella sua prima interpretazione, il personaggio è tozzo e con le gambe corte, ma sfogliando il volume si può notare lo sviluppo graduale e l’avvicinarsi alla figura longilinea che conosciamo oggi. Il lavoro di sintesi che Silver opera è agevolato dall’utilizzo di onomatopee e da una dettagliata costruzione della vignetta, in grado di cogliere anche il minimo particolare e condurre il lettore alla battuta finale in maniera chiara.

Lupo Alberto Collection rappresenta, senza ombra di dubbio, un acquisto consigliato a tutti quei lettori che nel fumetto cercano un’evasione dal tran tran della routine e che vogliono ridere di gusto grazie a una comicità intelligente. Un pezzo di storia della tradizione fumettistica italiana.

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