Lupin (prima parte): la recensione

Omar Sy dà vita ad un personaggio divertente, spiritoso, trasformista ed affascinante, con una missione da compiere che somiglia molto ad un'ossessione e che rischia di costargli la famiglia e la libertà

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Lupin (prima parte): la recensione

Avete presente la storia del "Non fatemi guardare roba francese che è noiosa?", ecco, dimenticatela. Lupin, nuova serie francese disponibile su Netflix a partire dall'8 gennaio è decisamente godibile. Come nel caso di Lucifer, il servizio streaming ha deciso di suddividere questa prima stagione composta da 10 episodi in due parti, ciascuna da 5 puntate, una scelta da considerarsi figlia della pandemia per "far durare" di più le serie, considerate le difficoltà che incontrano le produzioni oggi a lavorare con tutte i protocolli anti-covid annessi ed una necessità visto che, dalle informazioni a nostra disposizione, le riprese dello show non sarebbero ancora state completate.

La serie è liberamente ispirata ai libri di Maurice Leblanc, autore di Arsène Lupin ladro gentiluomo, un racconto che per Assane ha un grande valore affettivo, essendogli stato donato dal padre per il suo quattordicesimo compleanno poco prima della sua morte e che lo ispira nella sua carriera di ladro gentiluomo, il che non fa esattamente del personaggio principale il Lupin che ci si aspetterebbe dal nome dello show, ma non se ne discosta nemmeno troppo. Omar Sy (Quasi Amici), nei panni del protagonista di Lupin Assane Diop, si conferma un garanzia e uno degli attori più interessanti del panorama francese, dando vita ad un personaggio divertente, spiritoso, trasformista, affascinante e completamente assorbito sul suo piano di vendetta per punire la morte del padre, avvenuta 25 anni prima, perché è proprio questa la base su cui la storia si muove.

Da poco arrivato con il figlio adolescente dal Senegal a Parigi, Babakar Diop trova lavoro come autista presso i Pellegrini, il cui capo famiglia Hubert è un uomo sconfinatamente ricco e potente che, al contrario della moglie e della figlia, tende a trattare i Diop con un fastidioso atteggiamento di superiorità. La vita di Assane viene però completamente stravolta quando Babakar è accusato da Hubert Pellegrini del furto di un'inestimabile collana appartenuta alla Regina Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, un'accusa che - nonostante l'uomo si professi innocente - porterà alla sua prematura dipartita.

L'Assane adulto ci viene presentato come un uomo pieno di contrasti, pur essendo infatti affascinante e capace di ammaliare con il proprio charme chiunque incroci la sua strada, armi che avrebbe potuto usare per una carriera onesta, è invece un padre assenteista, che pur amando l'ormai ex compagna Claire ed il figlio, non ha mai davvero rinunciato alla sua vita da perdigiorno e truffatore, mettendo comunque davanti alla sua famiglia questo suo innato "talento".

Come accennavamo, la serie non è una trasposizione dei libri di Leblanc. Assane non è Lupin, ma si limita ad ispirarsi così tanto ai modi del personaggio, da seguirne i passi e diventare un talentuoso truffatore che non ama la violenza e punta sulla propria abilità di non essere notato, pur agendo spesso in piena luce. È una sottile distinzione, ma è necessario farla nel caso in cui ci si aspetti dalla serie una sorta di trasposizione del famosissimo anime giapponese ispirato all'omonimo personaggio e vale forse la pena sottolineare che, se si cerca una similitudine con il "vero" Lupin, ad avvicinarsi di più è decisamente il personaggio interpretato da Omar Sy, più che quello degli anime, pur se in una versione moderna in cui non manca nemmeno l'eterna sfida con il commissario di polizia di turno.

I primi 5 episodi dello show seguono due storyline parallele, la principale, quella cioè dedicata al piano di vendetta di Assane per la morte di suo padre e i racconti di alcuni dei suoi colpi più riusciti, che vanno a sovrapporsi proprio nella première con il furto della collana appartenuta a Maria Antonietta, che era costata la libertà e la vita a Babakar Diop. La première, che si svolge per buona parte all'interno del Museo del Louvre, ha una stupenda fotografia, curata da Christophe Nuyens (Riviera) e la mente dietro allo show è quella di Louis Leterrier, regista di Now You See Me - I maghi del crimine (2013), un film che raccontava la storia di una banda di maghi e ladri che riescono a mettere a segno incredibili colpi, un mondo che non si discostava poi molto da quello della serie di Netflix.

Se volete trascorrere qualche ora spensierata con un personaggio interessante ed uno show che non mancherà di intrattenervi, vi consigliamo questa particolare versione di Lupin, senza farvi influenzare dal pregiudizio né per il titolo solo apparentemente fuorviante, né dal fatto che sia un prodotto francese.

La prima stagione di Lupin sarà disponibile su Netflix a partire da venerdì 8 gennaio 2021.

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