L'uomo delle valigie (Tutti i gatti sono di Dio), la recensione

Abbiamo recensito per voi la graphic novel L'uomo delle valigie, di Marco Nucci e Lorenzo Zaghi

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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L'uomo delle valigie (Tutti i gatti sono di Dio), anteprima 01

Non ci sono lavori facili: questa è la lezione che Ira Zimmer ha imparato sulla propria pelle. D’altronde, la vita non è mai stata clemente con lui, e le tante batoste prese hanno lasciato evidenti cicatrici sulla sua anima. Disilluso, Ira ha intrapreso una nuova esperienza: ogni mattina deve recarsi presso una lavanderia, ritirare una valigia contenente altre valigie più piccole e recapitarle ai destinatari. Senza curiosare, senza fare domande. Semplicemente: bussare, lasciare e andare via. Facile, giusto?

No, perché Ira si ritrova al centro di una vicenda a dir poco surreale: un giorno, una delle consegne non va per il verso giusto, e il misterioso contenuto delle valigie viene svelato. Si tratta di un foglietto bianco su cui campeggia un numero: 12. Da quel momento, come una maledizione, la cifra inizia a perseguitare il Nostro, dando il via a un’avventura ai confini della realtà, ricca di azione e colpi di scena.

L'uomo delle valigie (Tutti i gatti sono di Dio) è il titolo della piacevolissima graphic novel scritta da Marco Nucci per i disegni di Lorenzo Zaghi e i colori di Mattia Iacono. Presentata da Panini Comics all'ultima edizione del Comicon in un elegante cartonato, la storia di Ira si segnala come una delle opere nostrane più convincenti e accattivanti mai proposte dall’editore modenese.

Partendo da una solida base noir, Nucci si diverte a mescolare molteplici influenze – dal misticismo alla fantascienza – per realizzare un ibrido narrativo che affascina per l’indiscussa capacità di tenerci con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.

"La storia di Ira si segnala come una delle opere nostrane più convincenti e accattivanti mai proposte dall’editore modenese."

La trama è scandita da almeno tre importanti svolte narrative, che non mancheranno di lasciarvi con un sorrisino compiaciuto stampato sul volto. In questo, Nucci si dimostra uno scrittore di razza, abile nell’articolare una vicenda che mantiene un ritmo alto e stupisce per le trovate con le quali si dipana: una lettura carica di tensione, pronta a esplodere nella sua incredibile vivacità.

Grazie alle splendide matite di Zaghi, veniamo catapultati nella New York degli anni '30, quella resa immortale dall’opera del grande Will Eisner. Il fumettista americano è senza dubbio un punto fermo per il giovane disegnatore emiliano, il quale però è bravo nello smarcarsi dal paragone ingombrante con soluzioni di grandi originalità. Le colorazioni di Iacono, ottime nel ricreare le suggestioni tipiche da romanzo noir, vanno infine completare una componente artistica di assoluto livello.

Da sottolineare, infine, l'importante lavoro di costruzione dei personaggi: la caratterizzazione del cast è ineccepibile, perfettamente bilanciata con la figura di Ira. Pur richiamando archetipi del genere, i vari Ronda, Ernie o la vedova Marton vengono smontati e rimontati da Nucci e Zaghi con grande sensibilità, restituendoci pedine fondamentali per lo sviluppo della trama. Le figure che popolano L’uomo delle valigie (Tutti i gatti sono di Dio) possiedono inoltre il dono di scaldare il cuore: ci fanno sorridere, emozionare e raccontano di un’umanità data troppo spesso per scontata.

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