L'ultimo tramonto, la recensione
Abbiamo recensito per voi L'ultimo tramonto, di Marco Rincione e Mattia Surroz, edito da Shockdom
Quando una graphic novel intimista indaga le più profonde emozioni umane, tendenzialmente ci sono due strade percorribili: la gioia o il dolore. Non esistono vie di mezzo perché, altrimenti, la vicenda narrata non rappresenterebbe nulla di particolarmente interessante agli occhi del lettore, abituato a cogliere l'evento straordinario nelle vite ordinarie dei protagonisti delle storie.
Anche se la storia è un tassello della collana Timed, come i precedenti non ha una vera e propria soluzione di continuità tale da rendere necessaria la lettura delle pubblicazioni pregresse per essere fruita al meglio. La storia ha come protagonista una donna, Paola C., che compie un ultimo viaggio (emotivo e reale) verso casa, dopo un'assenza molto lunga. Decide di farlo per mantenere una promessa e chiudere una ferita cardine dei suoi ricordi.
Allo stesso modo, Surroz restituisce i volti e i luoghi con un tratto morbido che deforma i corpi con espressioni di piacere e di dolore, o declina diversamente gli ambienti quando vengono letti sotto la lente d'ingrandimento del ricordo. Il ritmo di lettura è lento, le scene d'azione sono poche e, nel complesso, la storia si presenta come un lavoro molto intimo.
L'aspetto soprannaturale legato ai Timed lascia il posto alla paura e all'incertezza per il presente e per il futuro, con conseguente spostamento dello sguardo sul lato fragile dei poteri: quello che rende l'individuo un diverso tra tanti uguali.
Allo stesso modo, tra i temi principali brilla anche quello dell'omosessualità additata come colpa, che fa nascere i più perversi e malati istinti umani in chi, osservandola, non riesce a comprenderla e accettarla. Infine, ultimo filo rosso che attraversa il volume è quello relativo alla violenza, fisica e verbale, vista sotto nelle diverse sfaccettature.
Nonostante sia una lettura tutt'altro che facile da digerire, i contenuti rendono questa storia importante, soprattutto sotto il profilo della comprensione del diverso e delle problematiche che può vivere un'anima tormentata. In un mondo sporco, come quello mostrato nelle pagine di L'ultimo tramonto, le personalità degli sconfitti brillano di luce propria ancora una volta, prima che arrivi la notte perenne.