Luigi's Mansion 3 è un'avventura quasi fantasmagorica | Recensione
In Luigi's Mansion 3 ci sono momenti nei quali si rimane davvero stupiti da quanto congegnato, ci si esalta per idee geniali: la nostra recensione
Luigi's Mansion 3 è un'avventura quasi fantasmagorica | Recensione
Il motivo per il quale Luigi continui ad avere paura dei fantasmi dopo due avventure nelle quali ne ha aspirati di ogni non è dato saperlo. Ha dato la paga a Re Boo e salvato il fratello Mario dalle sue grinfie per ben due volte, attraversando molteplici manieri infestati, tra ectoplasmi poco educati, trabocchetti di ogni tipo ed enigmi da risolvere, eppure eccolo qua, ancora, in Luigi's Mansion 3, a tremare come una fogliolina al vento mentre percorre le stanze dell'Hotel Miramostri, nel quale pensava di passare una bella vacanza insieme al fratello, a Peach e ai Toad. Peccato che l'invito nel resort multipiano si sia rivelato un trappolone del re dei fantasmi, e allora ecco ancora il verde fratello pronto a salvare tutti. Nella maniera più improbabile possibile, perché l'idraulico in verde fa di tutto per ricordarci che un eroe, almeno all'apprenza, non lo è proprio.
[caption id="attachment_202562" align="aligncenter" width="1280"] Luigi comunica con Strambic attraverso un dispositivo dalle note fattezze[/caption]
Quando, infatti, Luigi inizia a salire ancora di più e la natura dei piani cambia radicalmente, con aree dai temi non sempre azzeccati, aumentano generalmente la qualità e la profondità dell'esperienza, ma si va perdendo quel quid che caratterizzava il primo capitolo e che i giocatori all'inizio sono portati a pensare permei anche il terzo. In generale Luigi's Mansion 3 è un po' troppo tranquillo e poco pauroso, ma sopperisce alla mancanza di una forte identità che crei un legame particolare con il giocatore con un level design intelligente, enigmi ambientali sempre all'altezza e una creatività che in alcuni casi si attesta a livelli clamorosi. Ci sono momenti nei quali si rimane davvero stupiti da quanto congegnato, ci si esalta per l'applicazione di idee geniali, anche considerando che l'impianto generale è tutto sommato basilare, perché anche al netto delle nuove aggiunte non è che Luigi abbia tutte queste possibilità a disposizione.
La produzione sfrutta generalmente bene quanto appena descritto, a tratti benissimo, occasionalmente in maniera eccezionale, ma ogni tanto anche prevedibilmente o poco intrigante. Di ciò sono una perfetta fotografia i boss, alcuni da applausi per inventiva e dinamiche dello scontro, altri apprezzabili per solo uno di questi elementi, ma un paio davvero noiosi e deludenti. Una certa incostanza di fondo è in realtà una caratteristica della produzione tutta, che diventa persino inconsistenza: le tipologie di fantasma ad esempio son sempre quelle, si possono contare sulle dita di una mano. Convince poco poi la decisione di non replicare il sistema di controllo del primo capitolo della serie, pur avendo a disposizione due analogici nelle lotte con i fantasmi fa tutto il sinistro, mentre nel capostipite era possibile muoversi con il sinistro e direzionare l'aspirazione con il destro, per un'esperienza molto più fisica e soddisfacente. L'aggiunta dello sbatacchiamento inoltre di certo le rende più dinamiche, ma anche molto più facili, troppo.
C'è quindi qualcosa che impedisce a Luigi's Mansion 3 di assurgere allo status di produzione irrinunciabile, replicando i fasti dell'originale, e se volessimo essere un po' cattivi diremmo il fatto di essere stato sviluppato, come il secondo capitolo, da Next Level Games e non da Nintendo stessa, mancando un po' di quel carattere e di quelle finezze tipiche delle produzioni made in Kyoto. La terza avventura ectoplasmatica di Luigi è bella da giocare, divertente e intelligente com'è, con picchi davvero stupefacenti, così come da vedere e sentire, grazie a una tecnica del tutto convincente. Eppure si sente un po' la mancanza di una identità più forte, e forse per il futuro della serie cercare di mettere un po' più di paura al giocatore potrebbe essere un buon inizio.