Lucifer 3×20 “The Angel of San Bernardino”: la recensione
La nostra recensione del ventesimo episodio della terza stagione di Lucifer intitolato The Angel of San Bernardino
Nel caso di questa settimana, infatti, la testimone di omicidio rivela a Chloe e Lucifer che, pur avendo colto l'assassino sul fatto, è stata salvata dall'intervento di un angelo ad ali spiegate, un angelo custode che la donna crede fermamente abbia spaventato l'assalitore impedendo di essere a sua volta uccisa.
L'idea che un'altra creatura soprannaturale sia stata mandata da suo padre tra gli uomini, come prevedibile, insospettisce e mette in agitazione Lucifer, il quale si convince che il proprio capriccioso genitore abbia ideato qualche nuovo, astruso piano per perseguitarlo e punirlo, ma una volta escluso che Amenadiel o un altro dei suoi fratelli siano la creatura vista dalla donna, Lucifer si convince di essere lui quella creatura e di aver agito durante una sorta di episodio di sonnambulismo che lo starebbe porntando a trasformarsi in un paladino/eroe per gli uomini, facendogli compiere una serie di buone azioni.
L'idea di non avere il controllo di sé, più che quella di fare segretamente del bene, atterrisce così tanto Lucifer da fargli prendere la decisione di non dormire più, piuttosto che continuare ad essere manipolato da suo padre e si ridurrà all'ombra di se stesso a causa di festini con donne compiacenti, dell'assunzione di droghe, drink energetici e di un'estenuante maratona di tutte e 12 le stagioni di Bones.
Lucifer, con i suoi abiti a tre pezzi sempre perfettamente stirati, il portamento regale, l'affascinante accento ed il suo aspetto curato fin nel dettaglio, ci è sempre stato presentato come l'incarnazione del controllo, come una creatura dagli straordinari poteri, che peraltro usa molto raramente, che nella sua scelta di diventare uomo tra gli uomini (solo a dirlo in questi termini ci sentiamo un po' blasfemi) cerca di ripudiare ciò che di soprannaturale c'è in lui per vivere a pieno la sua esperienza. E' per questa ragione che proprio perdita del controllo di sé diventa il punto focale dell'episodio, perché raramente abbiamo visto il protagonista della serie avere davvero paura per se stesso: l'idea che suo padre possa manipolarlo facendogli perdere quell'indipendenza che ha finalmente trovato lontano dall'Inferno lo atterrisce completamente, tanto da fargli quasi perdere la ragione ed al punto tale che, dopo aver alzato la voce con Chloe al distretto di polizia (e Lucifer non alza mai la voce con Chloe!), finirà per gettarle addosso tutta la verità, in quello che agli occhi della detective suonerà però come il delirio di un uomo che non dorme da giorni e che cerca di mascherare la sua gelosia per il rapporto tra lei e Pierce che, nel frattempo, prosegue a gonfie vele.
Quando, infine, verrà rivelato che tutta la situazione non era altro che un diabolico piano ideato da Maze e Pierce, uniti nel loro intento di morire (il primo) e di farsi rispedire all'Inferno (la seconda) e che il misterioso angelo custode era in realtà Maze che era riuscita a far credere a Lucifer di aver perso il controllo di se stesso, sfruttando il suo complicato rapporto con il padre e le sue paure, diventerà evidente come il demone, nel gettargli in faccia di aver usato contro di lui il suo stesso egocentrismo, non avrà in realtà fatto bene i propri calcoli, perché non tutto di questo perfetto piano andrà come era stato preventivato.
Pierce infatti, il cui compito era quello di far innamorare di sé Chloe per poi lasciarla bruscamente per farsi poi uccidere da Maze, non riuscirà ad andare fino in fondo ed impedirà alla detective di dichiaragli il proprio amore ottenendo così, per aver preso per la prima volta da secoli una decisione genuinamente altruista, di perdere il marchio di Caino e tornare ad essere umano.
La sua scelta, tuttavia, non lo proteggerà, almeno inizialmente, dalla furia di cieca di Lucifer che, compreso il piano di Maze e Pierce è deciso a punire quest'ultimo per aver fatto soffrire la sua partner.
Ciò che traspare chiaramente dalla performance di Tom Ellis nei panni di questo inedito Lucifer non è tanto la sua infantile ossessione per le azioni di un padre che, secondo lui, non fa che agire alle sue spalle, quanto piuttosto la sua stessa inaspettata fragilità di fronte all'idea di perdere se stesso e soprattutto di vedere soffrire la donna che indubbiamente ama, la quale - a sua volta - sta cominciando forse a rivelare i suoi stessi poteri soprannaturali che potrebbero avere a che fare con la sua capacità di rendere migliori le persone che incrociano la sua strada, come sia Lucifer che Pierce dimostrano.
The Angel of San Bernardino si conferma quindi un ottimo episodio di Lucifer, una puntata che peraltro omaggia in maniera esilarante una serie a cui siamo stati sempre molto affezionati, Bones e che soprattutto colpisce nel segno nel mettere i protagonisti a confronto con le loro fragilità umane, proprio loro, che umani non sono.
L'ossessione stessa di Lucifer per suo padre altro non è che il suo desiderio di essere amato e perdonato, un desiderio nel quale tuttavia il personaggio fatica a riconoscersi, ritenendosi indegno di qualcosa di così puro, autentico ed umano, proprio come si ritiene indegno di Chloe.
https://www.youtube.com/watch?v=ElEOmWAyVoE