Lucifer 3×14 “My Brother's Keeper”: la recensione

La nostra recensione del quattordicesimo episodio della terza stagione di Lucifer intitolato My Brother's Keeper

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Spoiler Alert
My Brother's Keeper è un episodio piuttosto diverso da quanto ci saremmo attesi sia dalla descrizione che dal promo della scorsa settimana ed invece di essere la solita puntata di Lucifer sfacciata e divertente, riesce ad equilibrare momenti brillanti con altri inaspettatamente intensi, anche se non evidenti, sicuramente favorita da un cast di supporto dello show sempre più interessante.
Protagonista di questa ora è infatti Ella (Aimee Garcia), alla ricerca di suo fratello Jay (Rey Valentin), che l'esperta forense idolatra sopra ogni cosa.

Per chi non lo ricordasse Ella viene da una famiglia di criminali coinvolti in diversi traffici, per questa ragione - quando parla di Jay - lo descrive come una sorta di mosca bianca: l'unico tra i suoi fratelli a non avere le mani in pasta in qualcosa di illegale ed al quale tutti guardano come un esempio per la sua capacità di essere riuscito ad evitare il marchio di famiglia, costruendosi una vita onesta. Quello che, molto ingenuamente, Ella non sembra afferrare (ma non sarebbe lei altrimenti), è che alla fine dei conti si scoprirà che l'unica a meritare questo onore tra i membri della sua numerosa e discutibile famiglia, è in realtà proprio lei, soprattutto quando si scoprirà che il decantato Jay non solo è un criminale, ma anche uno piuttosto pasticcione.

Parallelamente all'indagine non autorizzata che Ella porterà avanti con l'aiuto di Maze per cercare di scagionare il fratello da un'accusa di omicidio, Lucifer continua ad occuparsi del caso Pierce/Caino, ma che sia già piuttosto confuso su come affrontare il problema della morte del suo nuovo amico, sarà evidente quando confesserà di aver tratto le sue ultime idee per ucciderlo dal film Il codice Da Vinci e dai suoi sequel (!)
Come ovvio Pierce non prenderà molto bene la notizia, che il Caino che cammina da secoli sulla Terra abbia perso il senso dell'umorismo se è coinvolta la possibilità di mettere fine al suo tormento, è ormai assodato, ragione per cui, quando Lucifer se ne uscirà con una proposta oggettivamente sensata, e cioè quella di chiedere l'aiuto di Amenadiel, il tenente si dimostrerà seriamente interessato.
Il rifiuto di Amenadiel di aiutarli, tuttavia, metterà il bastone tra le ruote al piano dei due, portando - come sempre - il protagonista ad interpretare il caso Ella/Jay in chiave Lucifer. Quello che di diverso c'è in My Brother's Keeper, tuttavia, è che per una volta vediamo Chloe dire in faccia al suo partner che non tutto può essere paragonato alla sua situazione, anche se - oggettivamente - questo è uno dei pochi casi in cui quanto sta accadendo a Lucifer e quanto sta succedendo ad Ella è davvero paragonabile.

Il punto focale della questione, infatti, è proprio la fiducia.
La fiducia mal riposta che Ella ha nei confronti del fratello e quella che Lucifer ha verso Amenadiel e persino vero Pierce. Il rapporto Lucifer/Amenadiel è sempre stato piuttosto teso e, nonostante sia molto facile puntare il dito su Lucifer per il suo approccio candidamente scorretto, bisogna ammettere che anche suo fratello maggiore non è meno responsabile della loro tesa relazione. Da quando Amenadiel ha scoperto o deciso di interpretare Lucifer come una sorta di missione che suo padre gli avrebbe assegnato, ha infatti deciso di rimanergli accanto per senso del dovere e per rispetto nei confronti di quello che lui ha interpretato come un compito assegnatogli dal padre, ma il loro rapporto, al di là di questo, rimane piuttosto superficiale o quanto meno prudente, prova ne è che, quando Amenadiel gli rifiuta il suo aiuto, non spiega a Lucifer il perché e cioè che è stato proprio lui ad imporre il marchio dell'assassino a Caino.

Come accennavamo all'inizio della recensione, per quanto divertente e brillante sia la puntata e per quanto ben riuscita, in particolare, la scena in cui Amenadiel e Caino si scontrano dentro al Lux, la parte migliore dall'episodio è in un certo senso la meno evidente, come per esempio la motivazione - al di là del suo desiderio di rivalsa nei confronti del padre - che ha spinto Lucifer a cercare in Pierce un alleato. Sebbene non ne abbiano mai parlato, Lucifer ed il tenente hanno molte più cose in comune di quanto non possa sembrare, considerato che anche lui ha ucciso suo fratello Uriel compiendo un gesto che, tra l'altro, lo ha perseguitato per parecchio tempo, portandolo a vivere forse il suo periodo più buio. Sebbene l'argomento non sia mai stato apertamente affrontato dagli autori, Lucifer è un personaggio con molte più sfaccettature di quanto non si possa pensare e dubitiamo che la sua personale esperienza non abbia un peso nelle decisioni che prende.

Un'altra considerazione interessante del rapporto che lega Pierce a Lucifer, e che Amenadiel porterà all'attenzione del fratello dopo lo scontro con Marcus, è che il tenete è una creatura spaventosamente inarrestabile con una sola missione: porre fine alla propria esistenza. Per quanto possa provare una forma di attaccamento per le persone che lo circondano, ha anche ammesso di non provare più emozioni, perché dopo aver provato tutto, nulla lo tocca più, motivo per cui Pierce è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere ed a portare con sé chiunque gli sia vicino. Non ha dopotutto dimostrato di essere pronto a tutto quando ha messo la vita stessa di Chloe in pericolo sperando che "il potere" di lei su Lucifer si estendesse alla sua persona? Cosa accadrebbe davvero se nello svolgimento della sua missione qualcuno a cui Lucifer tiene davvero venisse ferito, o peggio, morisse a causa di Pierce?

Che Lucifer d'altronde si dimostri un autentico protettore quando persone a cui è affezionato subiscono un torto lo si evince, ancora una volta, dalla sua reazione nei confronti del fratello di Ella: lungi dal volere denunciare la sua vera natura a sua sorella o a Chloe, l'unica cosa che Lucifer vuole ottenere da lui è che non faccia soffrire Ella, a discapito della verità. Quando minaccia quindi il malcapitato, lo fa con una serietà che raramente gli leggiamo negli occhi, quegli stessi occhi che vediamo tra l'altro tornare a scintillare come accadeva poco prima che il suo volto si trasformasse. Anche se Lucifer sembra non essersi reso conto della cosa, non possiamo non prendere nota di questa novità, come non possiamo non considerare le circostanze in cui avviene.

Questa stessa sensazione di "non detto" la riscontriamo anche nei B-plot dell'episodio e che riguardano Maze e la dottoressa Linda: la prima, pur apparentemente dimostrando di essere solo interessata al denaro, è evidente che lotti ancora con le ripercussioni di sensazioni che non sapeva nemmeno di poter provare dopo la scoperta della relazione tra Amenadiel e Linda, mentre quest'ultima, in una scena che è solo all'apparenza divertente, si ritrova a rivivere il trauma subito quando incontra Charlotte, la donna che l'ha quasi uccisa e che, ovviamente, non ha alcun ricordo delle sue azioni.
In conclusione My Brother's Keeper dà la sensazione di essere un episodio che ci prepara a qualcosa che avverrà in futuro e che coinvolgerà molto da vicino tutti i nostri eroi, un qualcosa che - con nostro grande sconcerto - accadrà però dopo un nuovo lungo hiatus di 3 settimane, dovuto probabilmente alle Olimpiadi Invernali.

https://www.youtube.com/watch?v=YRSFT7Mwnzw

Lucifer tornerà in onda negli Stati Uniti dopo una pausa di 3 settimane, con l'episodio 3x15 High School Poppycock, lunedì 26 febbraio su Fox.

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