Lucifer 3×11 “City of Angels?”: la recensione

La nostra recensione dell'undicesimo episodio della terza stagione di Lucifer intitolato City of Angels?

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Spoiler Alert
La terza stagione di Lucifer torna dallo hiatus invernale (anche se prenderà un'altra lunga pausa dopo questo episodio), con l'ultimo dei quattro episodi prodotti lo scorso anno ed inseriti in questa stagione, nonché una vero e proprio prequel delle circostanze che hanno portato il protagonista della serie a decidere di lasciare il suo - per così dire - posto fisso, per avventurarsi nella Città degli Angeli, nonché una spiegazione delle motivazioni che hanno spinto suo fratello Amenadiel a non riportalo immediatamente ai suoi doveri.

Come ogni episodio di questa serie, anche City of Angels? è piuttosto divertente e politicamente scorretto, ma - al livello narrativo - non aggiunge molto, per non dire nulla, a quanto già sapevamo di Lucifer, del suo rapporto conflittuale con il fratello, del suo amore per il divertimento o per la musica e soprattutto del suo odio/amore con il padre.
Le premesse dell'episodio sono piuttosto semplici, Lucifer, all'inizio della puntata, è in visita a Los Angeles per una meritata vacanza e quando Amenadiel arriva sulla terra per riportarlo ai suoi doveri, ancora non ostenta nessun particolare desiderio di voler rimanere per sempre, abbandonando così i suoi "doveri" eterni.

Come ci si poteva aspettare, i due finiscono coinvolti però in un'indagine per omicidio quando un uomo non solo commette un omicidio, ma spara ad Amenadiel e gli ruba anche la preziosa catenina che indossa e che i fan della serie avranno sicuramente riconosciuto come la stessa che nella diciassettesima puntata della seconda stagione, Sympathy for the Goddess, si rivela essere la chiave per il ritrovamento e l'uso della Spada Fiammeggiante, una chiave che Dio aveva affidato al "prediletto tra i suoi figli" e che avrà quindi un ruolo fondamentale nello sviluppo del rapporto tra i due fratelli nel futuro.
Privato del prezioso dono che Dio gli aveva fatto, Amenadiel chiede a Lucifer di aiutarlo a ritrovarlo in cambio di un favore che Lucifer riscuoterà alla fine dell'episodio quando gli dirà di lasciarlo in pace e di non obbligarlo a tornare all'Inferno. L'indagine li metterà sulle tracce dell'assassino e ladro e li porterà per questa ragione ad incrociare più volte il cammino di Chloe e dell'allora marito Dan, i quali indagano sullo stesso delitto, pur senza vedersi o parlarsi mai.

Inutile dire che i riferimenti alla serie per come la conosciamo oggi sono molteplici e per la maggior parte spassosi, dall'amore di Lucifer per gli abiti a tre pezzi, ispirato dalla sua passione per Tony Manero, protagonista di Febbre del sabato sera, fino all'indulgere, o quasi - nel senso che il fattaccio non avviene solo perché Lucifer è interrotto dall'arrivo provvidenziale del fratello - in atti di onanismo di fronte alla proiezione del famigerato Hot Tub High School, di cui Chloe è stata notoriamente la protagonista, per passare per la prima apparizione di quello che sarebbe diventato il famigerato Lux e concludersi con il noto momento in cui Lucifer decide, per la prima volta, di tagliarsi le ali con l'aiuto di Maze e rimanere per sempre tra gli uomini.

Come accennavamo, nonostante una serie di riferimenti interessanti a quelle che sono le motivazioni di Lucifer, questo prequel non aggiunge nulla a quanto di lui già sapevamo, se non un particolare piuttosto superfluo e cioè che Lucifer sembra decidere di ribellarsi a suo padre nel preciso momento in cui Amenadiel gli dirà senza mezzi termini di considerarlo malvagio, una definizione che - come è noto - non è mai piaciuta al protagonista della serie, il quale - fin dal suo esordio - ha sempre specificato di essere solo colui che punisce gli uomini per i peccati commessi, ma non il responsabile del loro peccare, dimostrando così di non considerare se stesso un malvagio, ma un semplice esecutore della volontà divina.
Stanco di aver trascorso un'eternità a cercare di compiacere il padre per ottenere il suo perdono, Lucifer decide di comportarsi davvero da ribelle e di rimanere a Los Angeles abbandonando per sempre i suoi doveri e chiedendo soprattutto a Mazikeen di tagliargli le ali, un compito al quale il demone assolve senza particolare compiacimento ed un procedimento al quale Lucifer si sottopone guardando verso il cielo con un evidente sguardo di sfida.
Per quanto il protagonista dello show cerchi di riscattarsi dal giogo della volontà paterna, come ci è già noto, City of Angels? finisce per essere semplicemente l'ennesima  conferma del fatto che tutte le sue azioni sono comunque ed inevitabilmente legate a doppio filo con il suo rapporto con Dio.

Come premesso, dovremo attendere tre settimane per un nuovo episodio di Lucifer, ma almeno, da qui in avanti, la storia si concentrerà solo ed esclusivamente sulla scoperta che Marcus Pierce è in realtà Caino, sul rapporto di Lucifer con Chloe e sulle conseguenze di quanto accaduto nel finale di metà stagione, senza più interruzioni.

La terza stagione di Lucifer, con l'episodio All about her, tornerà in onda negli Stati Uniti lunedì 22 gennaio su Fox.

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