Lucifer 3x04 "What Would Lucifer Do?": la recensione

La nostra recensione del quarto episodio della terza stagione di Lucifer intitolato What Would Lucifer Do?

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Spoiler Alert
Gli unici difetti di What Would Lucifer Do?, di cui il era primo peraltro prevedibile, sono la mancanza di continuità narrativa con la puntata della scorsa settimana, concepita originariamente per andare in onda durante la seconda stagione, ed un caso non particolarmente brillante che fa comunque da spunto per alcune delle scene più divertenti ed emozionanti dell'episodio.
La scorsa settimana eravamo rimasti con un Lucifer che sembrava aver riacquistato piena consapevolezza di sé, deciso ad abbracciare la sua natura mentre questo quarto appuntamento ci mette a confronto con un protagonista nuovamente divorato dai dubbi ed in costante lotta con se stesso, il tutto nonostante gli sforzi di suo fratello di metterlo sulla strada della redenzione.

Il caso della settimana porta i nostri protagonisti ad indagare su un omicidio avvenuto all'interno di una comunità di recupero per minorenni, il Fire Hawk Transformation Center e serve sostanzialmente allo scopo di approfondire la convinzione di Lucifer secondo cui le persone non possano cambiare, compreso - ovviamente - lui stesso. Ma stranamente, a differenza di quanto succede nella norma, la soluzione dell'indagine stessa, invece di contraddirle finirà per corroborare le sue idee.
Chiaramente, nell'intendo degli autori, il momento cruciale della puntata intendeva essere il dialogo finale tra i due fratelli, in cui Amenadiel cerca di convincere Lucifer di essere profondamente cambiato dal suo arrivo a Los Angeles, ma per un personaggio come lui, per cui l'esempio concreto è sempre stato fondamentale, la conclusione di questo caso finisce per trasmettere una lezione ben diversa da quella che il fratello vorrebbe invece impartirgli, rinsaldando l'idea di Lucifer che anche lontano dall'Inferno altro non è che un punitore.

Nonostante questi difetti non mancano dei momenti spassosissimi nella puntata, come quello in cui Lucifer insegna ai giovani ospiti del Fire Hawk Transformation Center a organizzare un fruttuoso spaccio di erba con tanto di lavagna esplicativa o finisce per sballarsi mentre cavalca su un cavallo bianco ("che con un paio di ali sarebbe proprio come Pegaso!") all'interno di un fienile o, ancora, quello in cui il serissimo Amenadiel (D. B. Woodside), dietro suggerimento del fratello, decide letteralmente di camminare nelle sue scarpe, fallendo miseramente, ma diventando anche protagonista di un'esilarante scena in cui scende le scale del Lux vestito di tutto punto ed in tutto il suo fascino, accompagnato dalle note di Chocolate, di Big Boi, dimostrando ancora una volta come l'autoironia di questo show sia uno dei suoi punti di forza.

Dove inoltre l'episodio prende una piega narrativamente interessante, è nel suo riuscito tentativo di fornirci qualche elemento in più sul misterioso ed imperturbabile tenente Marcus Pierce e soprattutto sul suo rapporto con Chloe. Non solo Marcus finirà per prendersi una pallottola per salvarla, ma ammetterà anche di avere un'altissima opinione professionale di lei, lasciandosi andare a queste considerazioni in un momento particolarmente intenso della puntata, che verrà però interrotto dall'arrivo di Dan, che spezzerà così quella che stava diventando un'atmosfera piuttosto intima tra i due. Che questo personaggio porti sulle spalle un bagaglio di cui sappiamo ancora poco o nulla è evidente dallo scambio che ha con Chloe in ospedale, quando - parlando quasi più a se stesso che a lei - ammette che la possibilità di morire non gli era mai sembrata tanto concreta e perdendosi in chissà quali ricordi legati al suo passato. Scoprire cosa nasconde il nuovo tenente sta diventando oggettivamente sempre più interessante, come lo è assistere all'evoluzione della sua relazione con Chloe, perché per quanto si possa essere #TeamLucifer, odiare il personaggio interpretato da Tom Welling è praticamente impossibile, anche quando sembra il peggiore degli arroganti.

E poi, naturalmente, c'è la scena finale tra Amenadiel e Lucifer in cui Tom Ellis dà ancora una volta prova della sua poliedricità come attore quando mostra finalmente al pubblico quanto spezzato si senta dentro. Non solo la storia che racconta al fratello serve allo scopo di allontanarlo nella maniera più aggressiva possibile, ma la realtà è che Lucifer sta cercando di isolarsi da tutti, anche da Chloe, cioè da colei che ha ritenuto per così tanto tempo una sorta di ancora di salvezza, pur non avendo mai il coraggio di ammettere il potere che questa donna ha sempre esercitato su di lui (proprio come lo stesso Marcus fa notare, tra l'altro). I sentimenti di Lucifer sembrano una sorta di vulcano in eruzione in questo episodio e ce ne rendiamo concretamente conto solo oggi dall'inizio della stagione: Lucifer è caparbiamente attaccato all'idea che nessuno possa cambiare, perché è terrorizzato dall'idea di non poterlo fare lui per primo e perché ciò che prova per Chloe, scatenato dalla aggressione nei suoi confronti e dai sensi di colpa per non essere stato presente a salvarla, è qualcosa che trascende la sua comprensione.

La terza stagione di Lucifer va in onda negli Stati Uniti ogni lunedì su Fox.

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