Lucifer 3x01 "They're Back, Aren't They?": la recensione

La nostra recensione della première della terza stagione di Lucifer intitolata They're Back, Aren't They?

Condividi
Spoiler Alert
La terza stagione di Lucifer riparte con un episodio davvero ricco di sorprese e risate e promette, proprio come la scorsa stagione, di continuare sul cammino che ha permesso a questa eccentrica serie di ritagliarsi il suo meritato spazio nella programmazione televisiva americana. Perché, che Lucifer sia uno show davvero eccentrico, è fuor di dubbio, con i suoi personaggi sopra le righe e decisamente peculiari, un fatto che la showrunner Ildy Modrovich, che ha scritto questa première, e la sua scuderia di autori, hanno deciso di abbracciare completamente ed in maniera decisamente intelligente, senza nascondere questa eccentricità dietro una maschera di apparente normalità, ma riuscendo a mantenere sempre un livello di umorismo davvero acuto che non sfocia mai nel ridicolo. Quello di Lucifer non è un umorismo da "ah ah ah," ma è puro divertimento, il che non è un risultato facile da ottenere.

[gallery columns="4" ids="243378,243377,243376,243375,243374,243373,243372,243371,243370,243369,243368"]

Immagini ©2017 Fox Broadcasting Co. CR: Jason Bell/FOX

They're Back, Aren't They? riprende così esattamente da dove la seconda stagione ci aveva lasciati, con Lucifer (Tom Ellis) abbandonato nel deserto per ben due giorni senza che nessuno si sia accorto della sua assenza e con le sue odiate ali ben salde sulla propria schiena e la sua faccia da demonio sparita chissà dove. Quello che salta immediatamente agli occhi è come questo episodio sia stato accuratamente concepito per omaggiare sia i fan di lunga data, che seguono la serie fin dal suo esordio (con il ritorno, per esempio, del rapinatore visto nella première della seconda stagione), sia i nuovi arrivati, richiamati probabilmente dalla pubblicizzatissima aggiunta al cast di Tom Welling, nei panni del tenente Marcus Pierce il quale, grazie Lucifer, ritorna in ruolo ricorrente dopo una lunghissima assenza dal piccolo schermo dalla fine di Smallville.

Ciò che apprezziamo di questo show è che il tema principale della serie, nonostante il tempo trascorso, rimane in un certo senso intatto, senza tuttavia venire mai a noia, per la capacità degli autori di rinnovarlo di volta in volta. Lucifer è sfuggito al controllo di suo padre perché vuole disperatamente esercitare il proprio libero arbitrio ed essere libero di essere il solito egoista e autoreferenziale se stesso senza che nessuno intervenga nella sua vita, mentre Dio non fa che interferire trattandolo - secondo suo figlio - come una sorta di burattino. E non importa che Amenadiel (D. B. Woodside), che sembra aver ritrovato la sua fede, ma non i propri poteri, cerchi di convincere il fratello che forse il dono delle ali sia un modo da parte di loro padre di comunicare al suo ribelle e capriccioso figlio che è stato perdonato, perché qualsiasi messaggio egli cerchi di inviare a Lucifer sarà sempre interpretato come un'inaccettabile intromissione.

Il caso della settimana, che scaturisce proprio dalla ricerca dei rapitori del protagonista, finisce anche per introdurre quello che sarà il "cattivo di stagione", un misterioso personaggio di nome Sinnerman che sembra il diretto responsabile dei patimenti di Lucifer e che finirà per uccidere la pedina della quale si è servito per rapire il protagonista, dando alla fine della puntata una piega insolitamente minacciosa ed oscura. Ma il modo in cui sia arriva a questa conclusione è solo puro divertimento e coinvolge una società specializzata nell'organizzazione di scherzi ed uno dei suoi clienti, Pej Vahdat (Arastoo Vaziri in Bones) convinto che un uomo di nome Lucifer Morningstar e Chloe (Lauren German), la protagonista di Hot Tub High School, venuti in realtà ad interrogarlo, non siano altro che l'ennesimo tentativo dei suoi amici di giocargli qualche brutto tiro. E come dargli torto?

Tornando all'introduzione di Pierce in un cast che sta provando, stagione dopo stagione ed episodio dopo episodio, di essere sempre più ben oliato, la figura del nuovo capo del Distretto, un uomo con i piedi per terra e decisamente razionale, piuttosto che spiccare come una mosca bianca, finisce per risultare perfettamente integrato in questo strano insieme di personaggi. Invece di servire da contrappasso al nonsense di tutti i protagonisti, Marcus non fa infatti che esaltare le migliori caratteristiche dello show e pur apparendo decisamente diverso dagli altri, non si impone in maniera aggressiva e non sconvolge più di tanto lo svolgimento delle indagini con il risultato che, anche solo dopo essere apparso per pochi minuti sullo schermo, il pubblico non vedrà probabilmente l'ora di vederlo alle prese con il mondo soprannaturale di Lucifer, solo per studiarne la reazione.

Lucifer torna così con un ennesimo episodio brillante e godibile che apre le porte a molte storyline intriganti, dall'inserimento del nuovo tenente nella routine delle indagini, ad una misteriosa ed oscura minaccia che incombe su tutti i protagonisti, il tutto senza mai smettere di divertire in gli spettatori in maniera sagace e genuina.

La terza stagione di Lucifer va in onda negli Stati Uniti ogni lunedì su Fox.

Continua a leggere su BadTaste