Lucifer 2x17 "Sympathy for the Goddess": la recensione

La nostra recensione del diciassettesimo episodio della seconda stagione di Lucifer intitolato Sympathy for the Goddess

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Spoiler Alert
Questa seconda stagione di Lucifer ha fatto talmente tanti passi avanti rispetto alla prima in termini di qualità (davanti e dietro alla telecamera), che non è facile elencarli tutti, ma quello che fa funzionare eccezionalmente bene la serie è sicuramente la chimica tra tutti i personaggi. La cosa forse più interessante, ed in un certo senso sorprendente, è che la parte meno riuscita dello show resta quella che segue i diversi casi di omicidio, il che - per un procedurale - potrebbe rivelarsi un vero disastro, ma nella realtà, dal momento in cui gli autori hanno lasciato la presa sulla parte della serie che funzionava meno, ha finito per rivelarsi un vantaggio per lo show. Il fatto che la trama trasversale di questa stagione abbia quindi preso il sopravvento e sia diventata tanto importante da far quasi dimenticare il concetto d'origine della serie, si è rivelata una fortuna, soprattutto quando ci sono personaggi come la Charlotte di Tricia Helfer o la Ella di Aimee Garcia a completare un cast che già funzionava molto bene e che sono entrate quasi di soppiatto nella serie per poi diventare una parte integrante e fondamentale del team, senza la quale Lucifer non sarebbe decisamente lo stesso show di cui godiamo oggi.

Sympathy for the Goddess è un episodio, il penultimo di questa stagione, che porta veramente il meglio della serie al suo pubblico ed, in perfetto stile Lucifer, riesce a divertire ed appassionare in egual misura, intrecciando le storie di tutti e personaggi e tornando anche ad occuparsi di alcuni di loro come da tempo non faceva, come nel caso del protagonista e della Mazikeen di Lesley-Ann Brandt. Aver rivisto i due interagire è stato sufficiente per comprendere fino a che punto le scene tra loro ci fossero mancate, questi due personaggi si somigliano in molti sensi, entrambi continuano ad avere serie difficoltà a comprendere tutte le debolezze umane ed a relazionarsi con loro, ma ciò nonostante tutti e due hanno dei fortissimi legami con gli uomini e fanno comunque di tutto, nel loro modo grottesco ed impacciato, per difendere il proprio diritto di rimanere sulla Terra. Il fatto che Maze, poi, sia tanto ferita dal silenzio di Lucifer prima e da quella che crede essere la sua decisione di lasciare gli uomini per tornare in Paradiso lasciandola indietro e dalla successiva scoperta che lui abbia in realtà un piano per liberarsi di Charlotte che ha scelto di non condividere con lei, fa capire quanti passi avanti ella abbia compiuto da quando ha lasciato l'Inferno. Maze, non bisogna dimenticarlo, è stata creata e programmata per rimanere accanto a Lucifer e difenderlo e la mancanza del loro viscerale e fraterno rapporto stava cominciando a farsi sentire, non potremmo quindi essere più felici del fatto che gli autori abbiano affrontato la questione e abbiano fatto chiarire i due. Allo stesso modo comprendiamo quanto questi due personaggi siano evoluti quando cercando di fare di tutto per salvare la carriera della Dottoressa Linda e anche se peggiorano di molto la situazione, nessuno può negare che le loro intenzioni non siano sincere. La psicologa rischia infatti di non poter più praticare la sua professione perché ha aiutato Lucifer ed il suo padre putativo a fuggire da un ospedale psichiatrico e quando Maze viene a sapere che Linda rischia di essere radiata dall'albo, convince Lucifer ad aiutarla ad impedirlo. Il Lucifer e la Mazikeen della prima stagione probabilmente non si sarebbero nemmeno scomodati, ma il loro rapporto con la dottoressa è enormemente cambiato e, per essere un'umana, Linda è riuscita ad accettare con incredibile sangue freddo tutto quello che questo folle gruppo di personaggi le ha gettato addosso, una cosa di cui persino Lucifer è consapevole.

In questo episodio gli autori tornano altresì ad esplorare il complicato rapporto familiare tra Charlotte, Lucifer ed Amenadiel: i poteri di Charlotte stanno, giorno dopo giorno, diventando sempre più incontrollabili e nonostante lei cerchi di nasconderlo ai figli, l'epilogo della puntata porta a farci capire che nel finale di stagione della prossima settimana la dea sarà costretta a spiegare ai figli il motivo della sua urgenza di tornare in Paradiso. Considerato poi l'effetto della luce che emana da lei su un suo giovane cliente, che viene letteralmente bruciato vivo, possiamo immaginare quale potrebbero essere i devastanti effetti provocati dai suoi poteri se davvero Charlotte perdesse la sua forma umana sulla Terra. Nonostante la sua comprensibile urgenza, la donna sembra tuttavia sinceramente cambiata rispetto alla persona completamente indifferente e calcolatrice degli esordi e nonostante il suo approccio con gli uomini continui ad essere piuttosto impacciato (nonché totalmente esilarante), è evidente quanto lei tenga ai propri figli. E poi, ovviamente, ci sono Lucifer ed Amenadiel: il complesso di inferiorità di quest'ultimo nei confronti del fratello non cesserà probabilmente mai di esistere ed oggettivamente Amenadiel ha molte ragione per pensare che a Lucifer sia riservato un trattamento ben diverso di quello che viene riservato a lui stesso e questo nonostante tutte le manchevolezze del signore degli Inferi. La cosa probabilmente più frustrante per Amenadiel, pur avendo scoperto che il padre ha affidato a lui, e non a Lucifer, la chiave per completare la Spada Fiammeggiante e tornare così al loro luogo di origine, è che Lucifer non capirà mai la i sentimenti del fratello, perché lui - nonostante tutto il tempo trascorso tra gli uomini e tutti i progressi fatti - sembra essere ancora completamente cieco di fronte ad alcune reazioni "umane". Così come Lucifer non capirà le ragioni del risentimento di Maze nei suoi confronti fino a che la dottoressa Linda non gliele sbatterà sostanzialmente in faccia, non riesce nemmeno a percepire il dolore del fratello, perché, non avendo mai provato quel genere di sentimenti prima, non sa assolutamente come relazionarcisi. Probabilmente, considerato il modo di essere del protagonista, la scoperta che Amenadiel sia considerato il "prediletto del padre", finirà invece per aumentare la distanza tra lui e Dio, in un perfetto e frustrante cerchio continuo in cui ogni personaggio comprende solo il genere di sentimento che lo colpisce personalmente, ma è totalmente indifferente a quanto lo circonda.

Di questo episodio è particolarmente interessante anche come Charlotte abbia risolto con Chloe la questione del legame tra lei e Lucifer: la semplice menzogna della donna, che dirà alla detective di essere la seconda moglie del padre di Lucifer e di aver cresciuto i due fratelli, metterà fine, con estrema semplicità, ad una spinosa questione che sembrava protrarsi ormai da troppo tempo, anche se - ovviamente - è probabile che sia Lucifer che Charlotte dovranno prima o poi affrontare le conseguenze di questa bugia. Ancora una volta il personaggio di Chloe, pur essendo la co-protagonista della serie, finisce per essere messo piuttosto in ombra, sia dal progredire degli eventi, sia dalle performance decisamente superiori del resto del cast, anche se - va sottolineato - una delle scene più divertenti della puntata è proprio quella tra Lauren German, Tom Ellis e Tricia Helfer in cui quest'ultima deve cercare di coinvolgere Chloe in un'indagine di omicidio senza farle capire di avere un interesse personale nel caso. Ammettiamo di aver provato il desiderio di aver assistito al momento in cui hanno girato quello scambio, perché tra gli impacciati tentativi di Charlotte di interpretare i gesti del figlio e le espressioni incredule di Chloe, dubitiamo che gli attori siano riusciti a rimanere seri a lungo. Esattamente come è successo a noi del pubblico.

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