Lucca 2010: Scott Pilgrim vs. the World
Presentato a Lucca Comics & Games in anteprima nazionale Scott Pilgrim vs. the World, il film di Edgar Wright che uscirà al cinema il 19 novembre. Ecco la recensione dei nostri due inviati!
Recensione a cura di Earendil e Rorschach
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Titolo Scott Pilgrim vs. the WorldRegiaEdgar Wright
Cast
Michael Cera, Anna Kendrick, Brandon Routh, Mary Elizabeth Winstead, Jason Schwartzman, Kieran Culkin, Chris Evans
Uscita19-11-2010La scheda del film
Ritmo serrato, regia incalzante, protagonisti sopra le righe, dialoghi taglienti e capigliature improponibili, tutto questo - e molto di più – è Scott Pilgrim vs The World, un'esplosione di colori e citazioni videoludiche che non può lasciare indifferenti.
Scott Pilgrim rappresenta decisamente un’anomalia nel moderno panorama cinematografico. E' un comic movie sicuramente, ma, a ennesima riprova dei contorni sbiaditi che caratterizzano questo genere, dominato dai prodotti in serie dei Marvel Studios, il film di Wright decide saggiamente di prendere una strada propria, di esasperare i toni fumettistici e di percorrere una strada poco battuta.
E da questo punto di vista sembra quasi di poter individuare una sorta di filo rosso che lega questa pellicola al Kick-Ass di Matthew Vaughn, sia nello stile fresco, originale e irriverente, sia nella storia alla base. Il fine è esorcizzare il complesso del nerd sfigato che, rifugiandosi nelle sue fantasie, siano esse legate ai fumetti o ai videogiochi, riesce a vincere le sue paure e ad acquisire autostima. Morale spicciola? Forse, ma ciò che conta è il modo in cui viene veicolato il messaggio, e Scott Pilgrim, con la sua girandola di musica, combattimenti, dialoghi esilaranti e la mancanza pressocchè totale di tempi morti, ci riesce perfettamente.
Se di difetti si può parlare, questi vanno ricercati soprattutto a monte, nella scelta di adoperare uno stile decisamente sopra le righe che privilegia lo svolgimento degli eventi pregiudicando forse l'approfondimento dei personaggi (moltissimi quelli secondari, ma nessuno realmente ben delineato, servono più che altro a regalare momenti di svago). Se il discorso può essere ampiamente giustificabile per i personaggi sullo sfondo, diventa più difficile affezionarsi ai protagonisti e emozionarsi in determinati momenti della pellicola. L’interpretazione di Michael Cera (mai cognome fu più profetico) non aiuta molto; decisamente più apprezzabile quella della Winstead.
Si tratta in ogni caso di piccole sbavature dimenticabili, sommerse da una serie di trovate geniali che vedono Edgar Wright uscire vincitore per la terza volta contro un genere sempre diverso (dall’horror, al cinema d’azione a quello del cinefumetto). A questo punto non vediamo l’ora di assistere al prossimo scontro…