Low vol. 4: Aspetti esteriori di atteggiamenti interiori, la recensione

Al quarto volume, Low continua a mantenere inalterato il suo fascino e vivo l’interesse del pubblico

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Low #16, anteprima 01

La famiglia Caine è al servizio della città di Salus sin da quando la cupola è nata. Nella futuro prossimo descritto in Low, il nostro pianeta è stato travolto da una massiccia ondata di radiazioni che ha costretto la razza umana a rifugiarsi sul fondo degli oceani. Salus è solo una delle tante città-cupole inviate nelle profondità del mare per cercare di far ripartire la vita. Purtroppo, tutti gli sforzi fin qui profusi si sono rivelati vani e la situazione diventa sempre più drammatica.

Nel quarto volume della serie fantascientifica targata Image Comics, scritta da Rick Remender e disegnata da Greg Tocchini, l’attenzione si sposta su Tajo Caine, figlia di Johl, l'ultimo timoniere di Salus. Tornata nella città natale, la ragazza tenta il tutto per tutto al fine di salvare la vita dei suoi concittadini; lo fa accompagnata da Io, uomo dalla natura misteriosa, e da Mertali, una coraggiosa guerriera.

Rispetto alle precedenti uscite, questo quarto brossurato ha una struttura decisamente più lineare, con la scena che viene catturata esclusivamente da Tajo. Sebbene il contesto sia degradante, lo spirito positivo della protagonista sembra correre veloce sulle note di Don't Stop Me Now dei Queen: Remender preme sull'acceleratore e ci lancia all'inseguimento della sua creatura senza concederci un attimo per rifiatare, arricchendo inoltre la mitologia della serie con importanti risvolti e intriganti personaggi.

"Remender preme sull'acceleratore e ci lancia all'inseguimento della sua creatura senza concederci un attimo per rifiatare, arricchendo inoltre la mitologia della serie con importanti risvolti e intriganti personaggi."Anche in questo caso, il filo conduttore resta il binomio speranza/famiglia, accoppiata già alla base di un’altra seminale saga fantascientifica ambientata in una galassia lontana lontana. Lo spirito positivo e la determinazione di Tajo ci spingono ad abbracciare la sua causa e a continuare la ricerca di un mondo nuovo. Con lei, anche i comprimari di Aspetti esteriori di atteggiamenti interiori finiscono spesso al centro di situazioni crude e cariche di pathos, in grado di creare tensione e tenerci con il fiato sospeso fino al finale al cardiopalma.

Dopo cinque anni di storie, è impressionante come Low continui a mantenere inalterato il suo fascino e vivo l’interesse del lettore. Il merito va ricercato nella felice intuizione di Remender, che ha dato corpo a uno scenario post-apocalittico di grande impatto, animato da bizzarri personaggi capaci di conquistare con i loro tratti curiosi. Tutto ciò viene brillantemente gestito dallo stesso scrittore di Black Science, visibilmente divertito mentre ci trascina in un racconto che assomiglia tanto a una corsa sulle montagne russe.

Anche questo quarto frammento della saga non presenta cedimenti e prende vita grazie all’arte di Tocchini. Il disegnatore brasiliano è uno dei migliori in quello che fa, e queste tavole ne sono l’ennesima conferma: che si tratti di una splash page o di un primo piano, di una battaglia o di un dialogo, il tratto ammaliante di Tocchini resta un piacere per gli occhi, anche grazie all’ottimo lavoro di Dave McCaig ai colori. A onor del vero, ci sono alcuni passaggi in cui il fumettista carioca appare meno preciso rispetto agli standard a cui ci ha abituato: piccolezze se consideriamo l’imponente affresco imbastito dal team creativo di Low.

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