Low vol. 3: La riva della luce morente, la recensione
Abbiamo recensito per voi il terzo volume di Low, opera di Rick Remender e Greg Tocchini
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Un evento improvviso ha accelerato il naturale processo di combustione del sole facendo sì che iniziasse a espandersi prematuramente. A seguito di questo stravolgimento, la superficie terrestre è stata travolta da una massiccia ondata di radiazioni che ha costretto la razza umana a rifugiarsi sul fondo degli oceani. Costruite delle cupole e spinte nelle profondità del mare, l’umanità ha provato a ricominciare preservando i semi della nostra civiltà. Contestualmente, alcune sonde sono state inviate nello spazio alla ricerca di un pianeta simile al nostro sul quale far ripartire la vita così come la conosciamo.
Animata da un incrollabile spirito ottimista, Stel ha intrapreso un viaggio in compagnia di Marik al fine di riunire la famiglia; ora che anche suo figlio è morto e le ragazze sono ancora lontane, perse chissà dove, alla donna non resta che raggiungere la superficie terrestre. Aiutata da un amico del figlio, la protagonista è certa che una sonda porti con sé i risultati sperati; ben presto, però, si renderà conto che la vita è andata avanti e che nuove mostruose creature dominano ora la Terra.
Con sapiente regia, lo scrittore statunitense dosa tutti gli elementi lasciando che i due filoni si intreccino, si rincorrano, così che possano presto o tardi congiungersi. Imperniata su tematiche come la speranza e la famiglia, la storia scorre piacevolmente, complice la capacità dello sceneggiatore di Uncanny X-Force e Black Science di imprimere un ottimo ritmo agli eventi e dare spessore ai suoi personaggi, delle figure tridimensionali con uno sviluppo di crescita importante, spesso sorprendente.
Il successo di Low è dovuto anche alle splendide matite di Tocchini. Il disegnatore brasiliano è impeccabile, con il suo tratto sinuoso, elegante e preciso che contraddistingue ogni singolo passaggio, sia esso denso d’azione o di dialoghi. Rispetto al precedente volume, torniamo ad ammirare la grande creatività di Tocchini, all'opera su scenari post-apocalittici di grande impatto e sulla creazione di esseri ibridi dalle forme particolari. I colori sono ancora una volta affidati a Dave McCaig, scelta che risulta azzeccata vista la perfetta sinergia tra i due.
La riva della luce morente conferma l’ottima impressione fin qui destata da Low: poche serie possono vantare un solido impianto narrativo e una componente artistica così eccelsi. Il risultato è un mix esplosivo assolutamente da non perdere.
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