Low vol. 1: Il delirio della speranza, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume di Low, serie Image scritta da Rick Remender, disegnata da Greg Tocchini e portata in Italia da Star Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Tra circa quattro miliardi e mezzo di anni il Sole aumenterà la sua massa e ingloberà al suo interno tutto i corpi celesti del sistema solare, Terra compresa. Quel momento si avvicina sempre di più e la razza umana è costretta ad abbandonare la superficie terrestre per rifugiarsi nelle profondità del mare. L’obiettivo degli uomini superstiti e quello di ricercare un nuovo pianeta sul quale trasferire la nostra civiltà. Da troppi anni, però, le sonde inviate nello spazio alla ricerca di questa “scialuppa di salvataggio” sulla quale far ripartire la nostra razza non riportano alcun segnale, spegnendo definitivamente la speranza di salvezza. Un nuovo giorno è sorto nella capsula di Salus e Stell, insieme a suo marito Johl, timoniere di Salus, al figlio Marik e le loro figlie Della e Tajo, sono pronti per intraprendere una normale esercitazione a bordo del loro sottomarino. Purtroppo un gruppo di pirati capitanati dal malvagio Roln intercetta questa spedizione e farà di tutto per impossessarsi dell’ultima tuta di timoniere di Salus, in possesso di Johl. Da questo momento la vita di Stell andrà in frantumi e si ritroverà sola con i cocci di un sogno che sembra ormai spezzato. Nel suo cuore, però, è convinta che ci possa essere ancora una via per trovare quel pianeta lontano, nel suo cuore batte ancora forte il seme della speranza.
Salus, quindi, si trascina stancamente verso il declino, l’annullamento e lo fa vivendo quelli che sono gli ultimi mesi di vita nel piacere, nella risolutezza, nel più totale edonismo. La perdita della speranza nella maggioranza della popolazione di questa colonia ha avuto l’effetto di far crollare ogni vincolo morale ed etico, ha abbattuto le leggi che regolavano il quieto vivere per lasciare emergere l’aspetto più animale che è in ognuno di noi. Un ritorno allo stato brado, alle origini della civiltà umana, in cui conta solo il soddisfacimento dei propri bisogni/piaceri, una moderna Babilonia. La dissolutezza come risposta alla fine di ogni speranza in cui emerge come una mosca bianca la figura di Stell, l’unica all’interno della quale alberga ancora la fiammella in un futuro migliore, possibile.
Il tema della famiglia, quindi, ritorna prepotente anche in questo volume, come già accaduto sempre in Black Science. Questa volta ad essere posta sotto i riflettori è la figura materna, con quella forza tipica che accomuna tutte le mamme e le spinge verso imprese memorabili. Il senso di protezione, la voglia di saperli salvi in un mondo sicuro e liberi di vivere la loro vita, sono il vero carburante che alimenta la protagonista a credere che un futuro migliore sia concreto e realizzabile. Remender è abile nell’utilizzo di un tòpos letterario che gli consente di creare una immediata empatia col lettore che si appassionerà subito alle vicende narrate in questi primi sei capitoli della saga. Una storia ricca di avventura, creature incredibili, scenari da mozzare il fiato e soprattutto tanta umanità. L’essere umano viene presentato in ogni sua variante, ogni singola emozione viene mostrata in questo enorme circo dell’improbabile che è Low.
Le visioni dello scrittore sarebbero vuote se non perfettamente sublimate su carta dalle ispirate matite di Tocchini. Un concentrato di forza, esplosività, dinamismo che si unisce alla sensualità delle figure tratteggiate. La precisione delle matite dell’artista non viene mai meno, né nelle fasi concitate né in quelle più intime ed espressive, mettendo sempre in risalto l’humanitas che contraddistingue i singoli personaggi. Le tavole non hanno uno schema fisso, preferendo lasciare l’autore libero da vincoli o gabbie che ne limiterebbero l’operato. E quindi ampio spazio all’utilizzo di pagine intere e soluzioni più ardite che impreziosiscono ogni oltre modo questo volume dall’impianto narrativo forte.
Come nel mito del vaso di Pandora, anche in questo splendido volume la speranza rappresenta un riparo dal male schiacciante e ineluttabile, in grado di superare gli ostacoli e sfidare il destino. Lasciatevi guidare in questa piacevole e avvincente lettura e tornate a credere, ad avere speranza.