Love, Victor (prima stagione): la recensione dei primi due episodi della serie

I primi due episodi di Love, Victor gettano le basi per una serie con al centro i problemi, rappresentati con sensibilità, di un adolescente in crisi

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La recensione dei primi due episodi della serie Love, Victor, disponibile nella sezione Star di Disney+

Love, Victor riporta le tematiche affrontate nel film Tuo, Simon approfondendo molte delle situazioni già proposte sul grande schermo, ma in questo caso inserite in un contesto più ricco di sfumature che comprende una famiglia meno comprensiva e degli amici, al contrario, delineati con maggiore attenzione e resi più essenziali per il percorso del protagonista.

Al centro della trama c'è Victor (Michael Cimino) che contatta Simon (Simon Spier), ormai diventato una celebrità sui social dopo che la sua storia è diventata virale, per spiegargli che anche lui è gay, ma non ha il coraggio di dirlo alla propria famiglia. Il teenager si è trasferito da poco con la sua famiglia dal Texas a Creekwood e i suoi genitori (Ana Ortiz e James Martinez) sono molto religiosi e in una situazione economica non particolarmente sicura. La complicata situazione in cui si trova porta Victor a vivere in modo ancora più incerto e confuso la sua ricerca di identità. Dal punto di vista sentimentale il ragazzo è in particolare diviso tra il feeling che si crea con Mia (Rachel Hilson) e l'attrazione che prova nei confronti di Benji (George Sear), con cui lavora in una caffetteria. Victor deve quindi comprendere realmente chi è e cosa desidera dalla vita e ad aiutarlo ci saranno anche i consigli di Simon e i suoi nuovi amici Lake (Bebe Wood) e, soprattutto, Felix (Anthony Turpel).

Nonostante una premessa che non brilla per originalità e sembra quasi voler puntare in modo eccessivo a essere inclusiva, la serie Love, Victor può contare su un cast molto bravo nel rendere le situazioni e le emozioni proposte realistiche e mai sopra le righe. Cimino sa convincere con la sua interpretazione di Victor: le insicurezze del protagonista e il modo in cui prova a trovare la propria strada nonostante le aspettative di chi lo circonda sono ben gestite dall'attore che propone così un personaggio per cui è facile provare affetto e in cui potenzialmente immedesimarsi.
A differenza del film, inoltre, i personaggi secondari risultano meno stereotipati o forzati, proponendo sugli schermi un'idea dell'amicizia più rilevante. Tra gli interpreti della serie emergono poi Anthony Turpel, che rende Felix l'amico che tutti vorrebbe avere nella propria vita, George Sear che delinea Benji in modo ben equilibrato tra fascino e dolcezza, e Isabella Ferreira che porta in scena la sorella di Victor con la giusta dose di empatia nei confronti del fratello e dei genitori.

La serie creata da Isaac Aptaker ed Elizabeth Berger, ispirandosi ai romanzi scritti da Becky Albertalli, dà spazio anche alle difficoltà di chi è cresciuto in un ambiente molto tradizionale e conservatore, mostrando i contrasti tra genitori e figli, ma anche tra gli stessi coniugi e la generazione precedente. Il team di autori, pur proponendo una rappresentazione dell'adolescenza a tratti fin troppo edulcorata, confeziona un prodotto che si rivolge ai teenager e alle famiglie offrendo una chiave di lettura del passaggio all'età adulta all'insegna dei buoni sentimenti.

Love, Victor si inserisce senza alcuna difficoltà nel filone delle serie che parlano ai giovani e li ritraggono senza scivolare negli eccessi, puntando più al desiderio di trasmettere dei messaggi positivi piuttosto che offrire una ritratto accurato della vita quotidiana affrontata dalle generazioni di teenager e le prime due puntate lasciano la curiosità e l'interesse utili a invogliare la visione dell'intera stagione.

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