Love Life (prima stagione): la recensione
La recensione della prima stagione di Love Life, la serie prodotta da Paul Feig con star Anna Kendrick, in arrivo su TimVision
Arriva su TimVision la serie Love Life con protagonista Anna Kendrick, un nuovo progetto antologico ideato per HBO Max da Sam Boyd e prodotto da un team che comprende anche l'esperto Paul Feig.
L'attrice ritorna nel mondo dei sentimenti complicati dopo film come The Last Five Years, tratto dall'omonimo musical, e trova con la sua interpretazione l'approccio giusto a un racconto che fatica inizialmente a coinvolgere emotivamente, non essendo particolarmente equilibrata tra la vita sentimentale della protagonista e le sue difficoltà professionali.
Gli spettatori conoscono già quale sarà il punto di arrivo del personaggio principale fin dal pilot, tuttavia non sono a conoscenza dei dettagli e della persona che le sarà accanto in quella fase della vita. Per scoprirlo la serie torna indietro nel tempo e mostra, puntata dopo puntata, le storie d'amore vissute da Darby Carter, una ventenne che vive a New York di cui si segue la vita dal 2012 quando, appena laureata, vive nella Grande Mela insieme alla migliore amica Sara (Zoe Chao) e il suo fidanzato Jim (Peter Vack), e la diretta e a tratti spietata Mallory (Sasha Compère). Le puntate mostrano così gli incontri che portano Darby a convincersi di aver incontrato la persona giusta, vivere storie di passaggio, relazioni in grado di farla riflettere sugli errori compiuti in passato e capire quali sono le sue vere aspirazioni, nella vita e nel lavoro.
La sceneggiatura firmata da un team di autori guidato da Sam Boyd fatica a dare la stessa rilevanza e importanza ai vari personaggi maschili che entrano nel mondo di Darby: se Augie viene introdotto come una figura chiave, e possibilmente ricorrente, nella vita della giovane, altre presenze come quella di Bradley vengono solo tratteggiate a grandi linee. Dopo un paio di episodi, tuttavia, Love Life matura, come accade alla propria protagonista, e offre un ritratto realistico, tagliente e a tratti malinconico e cinico della visione dell'amore e dei passi falsi che si rischia di compiere, a volte dimenticando di dare spazio a se stessi e annullandosi per aiutare la persona che si ritiene giusta per rimanerci accanto tutta la vita. Risulta quasi impossibile non osservare gli errori di Darby con un pizzico di comprensione e tristezza, messi di fronte alla rappresentazione di situazioni e schemi che nella vita reale abbiamo vissuto in prima persona o notato nell'esistenza dei nostri amici o membri della nostra famiglia.
Dieci puntate sono forse poche per approfondire realmente un argomento così complesso e pieno di sfumature come quello dell'amore e Love Life, nelle ultime battute del racconto, sembra avere fretta di giungere a un epilogo soddisfacente che dimostri come il lieto fine nella realtà è ben diverso da quello delle principesse delle fiabe o delle commedie romantiche che hanno conquistato il pubblico cinematografico.
Lo show ha indubbiamente più di un problema dal punto di vista della costruzione del racconto e della gestione dei suoi personaggi, ma chi ama i progetti che sanno farsi strada nella mente e nel cuore degli spettatori, senza cercare espedienti forzati e toni sopra le righe, potrà apprezzarlo molto. Considerando il coinvolgimento di un esperto come Paul Feig ci si potrebbe forse aspettare più spazio alla comicità e alla leggerezza, tuttavia Love Life si muove, a tratti in modo incerto, su strade molto vicine alla realtà delle persone comuni, senza esitare nel mostrare cuori spezzati, relazioni "tossiche", incomprensioni e momenti di profonda solitudine e incertezza, creando un'atmosfera un po' amara nel seguire una storia semplice in cui le figure maschili appaiono forse eccessivamente stereotipate, ma sicuramente in grado di rispecchiare comportamenti e personalità facilmente individuabili all'interno dei rapporti sociali.
CORRELATO A LOVE LIFE RECENSIONE