L'Orgoglio di Leone, la recensione

Tommaso non vuole ammettere a se stesso la propria omosessualità, ma un giorno incontra L'Orgoglio di Leone...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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A due anni di distanza da Barba di Perle, Flavia Biondi propone tramite Ren Books la sua seconda storia lunga, che condivide con l'opera prima tematiche e atmosfere. L'autrice mette in scena un'altra relazione omosessuale, approfittandone per parlare di personaggi che non riescono ad accettare la propria identità, oppressi dal giudizio della società e dalle aspettative delle persone che li circondano. Potrebbe sembrare quasi una variazione sul tema di Barba di Perle, ed effettivamente è una vicenda molto simile raccontata in un altro modo; sono sufficienti però i caratteri differenti dei personaggi e i toni della narrazione più adulti a rendere L'Orgoglio di Leone un prodotto sufficientemente diverso da poter essere letto e apprezzato anche da chi ha già letto la precedente opera della fumettista toscana.

Tommaso è un ragazzo in carriera che sta per ottenere una promozione nel suo lavoro, con conseguente trasferimento a Milano. Quando la sera torna a casa cerca su Internet un uomo per incontri sessuali senza alcun coinvolgimento emotivo; nonostante questo Tommaso non si ritiene per nulla un omosessuale, visto che non dichiara pubblicamente quello che per lui è solo un passatempo, considerandosi una persona normale.
Durante uno di questi suoi appuntamenti Tommaso si imbatte in Leone, con cui si instaura un immediato feeling, ma che col tempo si rivelerà un ostacolo per la sua vita; Leone infatti è orgoglioso della sua omosessualità e non ha il minimo problema a manifestarla, ma ogni tentativo che fa per far cambiare idea in merito a Tommaso rende l'omofobo ancor più aggressivo.
Se Barba di Perle rifletteva sull'accettazione del proprio vero io con toni quasi adolescenziali, con personaggi timidi e insicuri che sarebbero potuti appartenere a una commedia romantica ambientata tra i banchi di scuola, qui i due protagonisti sono più maturi e fermi nelle proprie posizioni, arrivando addirittura ad accesi scontri verbali, messi di fronte a scelte di vita drastiche. In questo suo secondo volume l'autrice si concede anche di rappresentare scene di sesso omosessuale, inserite in modo funzionale alla storia e senza mai scadere nel volgare, altro elemento che suggerisce come il fumetto sia rivolto a lettori con qualche anno in più rispetto alla sua opera prima.
Dal punto di vista grafico si può notare un leggero miglioramento nei disegni, mantenendo quella cura per le ambientazioni già vista nella rappresentazione di Firenze; qui la storia si svolge principalmente a Siena, riproposta su carta con cura dei dettagli, ma anche gli altri fondali offrono uno scenario più ricco che rende "vissute" le abitazioni e il posto di lavoro in cui si muovono i personaggi.

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