Lords of the Fallen, la recensione
Lords of the Fallen è un ottimo action RPG, funestato da un bilanciamento che talvolta rende l'azione sin troppo frustrante
Quando nel 2014 venne pubblicato Lords of the Fallen, in molti rimasero inizialmente scottati dal risultato ottenuto da Deck 13 e CI Games. Non che si trattasse di un brutto gioco, sia chiaro, ma il pubblico si stava abituando alla qualità offerta dalle opere di FromSoftware, cercando il medesimo feeling in ogni altro titolo action RPG. Eppure, nonostante un’accoglienza tiepida, per molti anni si è parlato di questo gioco come di uno dei pochi eletti, in grado di dare vita a un’esperienza simile a Dark Souls. Uno dei pochi titoli a poter rivaleggiare con i giganti del genere. Non stupisce troppo, quindi, che CI Games abbia deciso di annunciarne un seguito, che sarebbe dovuto uscire nel 2017.
Così alla Gamescom del 2022 venne annunciato Lords of the Fallen e, il 13 ottobre di quest’anno, la nuova fatica di Hexworks ha raggiunto finalmente i possessori di PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Ma saranno riusciti i dev a elevare il brand ancora più in alto di quanto fatto dal capostipite? Scopritelo nella nostra recensione.
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Come abbiamo già affermato: Lords of the Fallen è una sorta di ripartenza per la serie, ma i narrative designer hanno deciso di non dimenticare quanto accaduto al possente Harkyn. Per questo motivo, la trama rielabora quanto accaduto nel primo capitolo e getta i giocatori all’interno di un mondo che in parte già conoscono. Un mondo che sta per assistere alla rinascita di una terribile entità oscura, che potrebbe condurre alla fine di Mournstead per come lo conosciamo. Per impedire che ciò accada, il nostro Crociato Oscuro dovrà partire per un lungo viaggio, stringendo in pugno la sua fidata lanterna in grado di fargli esplorare sia il mondo dei vivi che quello dei morti.
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Ma dopotutto è esattamente questo che vogliono gli sviluppatori: che si parli del loro gioco e che si costruisca una community di appassionati in grado di spendere ore e ore per rivelare ogni dettaglio oscuro della narrativa. Una mossa tanto furba a livello di scrittura, quanto di marketing.
UN CROCIATO SOSPESO TRA DUE MONDI
Da un punto di vista ludico, Lords of the Fallen si ispira ai più celebri soulslike, ma fornisce al giocatore una miriade di armi e di oggetti con cui personalizzare la propria esperienza di gioco. Esperienza che risulta nettamente più frenetica rispetto a un normale Dark Souls e che si basa molto sulla schivata e sull’alternanza di attacchi ravvicinati e a distanza. Torna poi una caratteristica simile a quanto visto in Bloodborne. Parare gli attacchi degli avversari, infatti, ci toglierà dei punti vita che sarà possibile recuperare attaccando a nostra volta il bersaglio. Una scelta che trasforma gli scontri e li rende molto più aggressivi, donando un ritmo avvincente a ogni singolo duello.
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Lords of the Fallen è infatti un gioco che premia l’aggressività e il confronto diretto, privando il giocatore della possibilità di attaccare alle spalle gli avversari con una potente esecuzione. Questo è ancora più evidente dall’introduzione di una barra della stamina nemica che viene danneggiata a ogni parata perfetta. Una volta consumata per intero, sarà quindi possibile sferrare un potente attacco in grado talvolta di uccidere con un solo colpo gli avversari più deboli. Avversari che abbiamo comunque trovato davvero aggressivi e che, in alcuni casi, ci hanno davvero spiazzato per il loro sadismo. In particolare segnaliamo la grande quantità di nemici che sferrano attacchi dalla distanza. Una scelta che talvolta mina alcuni scontri, portando il giocatore a concentrarsi più sui fastidi lontani, che sul duello in corso.
Un elemento che rende l’esperienza di gioco molto interessante è però il passaggio tra i due mondi. Attraverso la lanterna del nostro protagonista, infatti, potremo passare dal mondo “normale” a quello di Umbral, scoprendo così nuove strade, nuovi nemici e nuovi oggetti. Inutile dire che questo apre a puzzle ambientali molto riusciti e a un’esplorazione che, se abbracciata, saprà intrattenervi per decine e decine di ore. La longevità di gioco è infatti influenzata da quanto deciderete di vagare per Mournstead e da quante volte vi troverete a ripetere certi scontri. La difficoltà di Lords of the Fallen, infatti, è tarata verso l’alto e talvolta si può notare un generale sbilanciamento nella forza dei nemici. In poche parole: preparatevi a sputare sangue, se vorrete arrivare in fondo a questa avventura.
LA POTENZA DELL’UNREAL ENGINE 5
Graficamente, la nuova fatica di Hexworks è in grado di regalare scorci di ottimo livello grazie alla potenza dell'Unreal Engine 5. Discorso simile per i vari nemici e per gli ambienti che ci troveremo a esplorare, davvero riusciti e dalla forte connotazione dark fantasy. Nonostante durante i primi giorni il titolo abbia sofferto di qualche problema tecnico, con il passare delle patch la situazione è nettamente migliorata. Possiamo infatti dire che, al momento, Lords of the Fallen è un’opera solida e rifinita, pur con qualche incertezza nelle animazioni e nel volto del protagonista.
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Nella media, infine, il comparto sonoro, che mescola una soundtrack d’atmosfera (ma non memorabile) con un doppiaggio senza infamia e senza lode. Un risultato sufficiente, che comunque non va a danneggiare il fulcro dell’opera: il gameplay e il relativo level design. Per i non anglofoni nessuna paura: il titolo è interamente sottotitolato in italiano.
Lords of the Fallen si è rivelato una vera sorpresa. Siamo di fronte, infatti, a un titolo dai toni oscuri in grado di conquistarci con un gameplay estremamente variegato. È in particolare il level design a uscirne a testa alta, accompagnato dall’introduzione della lanterna e dalla possibilità di passare tra i due mondi. Con un bilanciamento migliore negli avversari, una narrativa più comprensibile e un comparto sonoro leggermente migliore ci saremmo trovati di fronte a un’opera degna dei capisaldi di questo genere. In questo caso c’è ancora margine di manovra per migliorare, ma siamo di fronte senza dubbio a un titolo che ci sentiamo di consigliare a chiunque ami gli action RPG (a patto di avere molta pazienza).