Looking 2x01, "Looking for the Promised Land": la recensione
Looking torna con un episodio che conferma pregi e difetti della scorsa stagione, con un buon numero di novità promettenti
La storia del primo episodio di questa seconda tranche, Looking for the Promised Land, si distacca temporalmente dall'epilogo della passata stagione, concedendosi un'ellissi che cattura l'attenzione del pubblico, intento a decifrare le nuove dinamiche evolutesi nelle vite del sommelier Dom (Murray Bartlett), dell'artista - o, come scopriremo, ex artista - Agustín (Frankie J. Álvarez) e del programmatore di videogiochi Patrick (Jonathan Groff). Dalle chiacchiere fra i tre amici, emergono delle interessanti novità: Dom è riuscito a conquistare il ricco Lynn, che ha offerto al neofidanzato di poter trascorrere un weekend di tranquillità in una casa immersa in un suggestivo bosco di sequoie secolari. Per l'uomo è l'occasione ideale per ficcanasare un po' nella privacy dell'introverso compagno, andando a scavare tra vecchie foto e ritratti di dubbio gusto. Agustín è, apparentemente, quello che dovrebbe beneficiare maggiormente della lontananza dagli eccessi di San Francisco, nonché motivo principale di questo fine settimana all'insegna della contemplazione naturale; in realtà, anche Patrick ha i suoi buoni motivi per fuggire dalla frenetica vita di città, e in particolare dal posto di lavoro, come molti ricorderanno dopo il focoso rendez-vous col suo capo Kevin (Russell Tovey) durante il finale di stagione. Patrick - o Paddy che dir si voglia - è ancora scottato dalla brusca chiusura della propria storia con Richie, ma non è solo questo a preoccuparlo.
Dal punto di vista della sceneggiatura, Looking paga purtroppo pegno della sovracitata ellissi narrativa, non affrancandosi del tutto dall'eccesso di spiegoni che avevano a tratti affossato gli script della prima stagione. Tuttavia, l'immutata brevità del racconto e le sempre notevoli prove attoriali del cast sostengono il ritmo della puntata, mentre la regia - ancora una volta firmata da Andrew Haigh - culla l'occhio dello spettatore grazie alla bellezza spirituale dell'ambiente boschivo diurno, contrapposto alle tinte rutilanti, caotiche e sensuali del party che vi ha luogo durante la notte. Le idee non mancano, e gli spunti nuovi spingono la trama verso una corposità e una profondità finora solo sommariamente accennate. Promised Land è il nome dato alla festa danzante cui prendono parte i protagonisti, e viene da chiedersi se Dom, Paddy e Agustín l'abbiano effettivamente raggiunta, la loro Terra Promessa: quel che è certo è che, a un anno di distanza, i nostri eroi non smettono di cercare. E ancora una volta sono diretti verso l'ignoto, verso un futuro di cui intravedono solo un confuso orizzonte.