Loki 2×06 “Gloriosi propositi”, la recensione

Loki chiude la seconda stagione con una puntata semplicemente perfetta. Un risultato incredibile per i Marvel Studios

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La recensione del sesto episodio della stagione 2 di Loki, Gloriosi propositi, disponibile su Disney+

È curioso quanto il personaggio di Loki sia cambiato nel corso del tempo: prima fratellastro invidioso di Thor, poi minaccia globale per gli Avengers e, infine, aspirante salvatore dell’intero multiverso. Un’evoluzione avvenuta in modo simile anche all’interno dei fumetti, dove il figlio di Laufey arriva persino a decidere di infrangere il proprio destino, diventando così il Dio delle Storie. Perché, alla fine di tutto, le bugie non sono altro che storie appassionanti. Appassionanti quanto la seconda stagione dedicata al Dio dell’Inganno, che si chiude con la sesta puntata disponibile da oggi su Disney+.

Non lo abbiamo mai nascosto: i finali dei serial televisivi targati Marvel Studios non ci sono mai andati a genio. Certo, WandaVision presentava dei momenti molto commoventi nell’ultimo episodio, danneggiati parzialmente però da uno scontro non necessario e troppo vicino ai film di supereroi degli anni Duemila. Non entriamo nemmeno nel dettaglio degli show successivi, che vedono il loro punto più basso nella conclusione di Moon Knight, tanto brutta da vedere quanto imbarazzante da un punto di vista narrativo. Ecco che quindi, nonostante la bontà di quanto visto sino a ieri, la paura che la seconda stagione di Loki potesse scadere nella banalità e rovinare tutto era sinceramente tangibile. Fortunatamente, però, le cose non sono andate così.

Non esageriamo quando diciamo che questo finale di Loki è talmente perfetto da far scendere i brividi lungo la schiena. Una conclusione tanto ritmata, emozionante e curata da un punto di vista visivo che, senza mezzi termini, posiziona lo show tra le cose più belle avvenute post Avengers: Endgame (insieme all’ottimo Guardiani della Galassia Vol.3). Una chiusa dal sapore agrodolce, che consacra il Dio dell’Inganno come uno dei personaggi meglio riusciti di tutto il MCU. Pensate che stiamo esagerando? Vi sbagliate. Scoprite insieme a noi perché.

GLORIOSI PROPOSITI

A differenza delle scorse recensioni, abbiamo deciso di non fare nemmeno un piccolo riassunto di quanto accade all’interno dell’episodio. Questo perché ogni singola frase potrebbe anticipare elementi narrativi che vi invitiamo a scoprire da soli. “Gloriosi propositi” è un finale di stagione dalla durata di circa un’ora e, fidatevi, Eric Martin è riuscito a scrivere una sceneggiatura calibrata al centesimo di secondo. Non si ha mai la sensazione che manchi qualcosa e anche la più piccola aggiunta avrebbe rischiato di compromettere l'ottimo ritmo ottenuto anche tramite la regia di Justin Benson e Aaron Moorhead. Guardando questa ultima puntata si rimane ipnotizzati dagli eventi, calamitati da una storia che finalmente chiude il cerchio e da una serie di prove attoriali in grado di lasciare basito anche lo spettatore più scettico.

C’è della circolarità nella scrittura di Loki, non solo dettata dal titolo (che riprende quello del primo episodio della prima stagione), ma anche dai temi, dagli eventi e dalle scene. Si torna indietro nel tempo, si incontrano personaggi del passato e, alla fine, si riesce a capire quanto bene sia stato scritto il Dio dell’Inganno. Fino a due puntate fa ci lamentavamo di come Loki fosse un protagonista passivo, soggetto agli avvenimenti. Oggi, finalmente, comprendiamo il motivo di questa scelta, perfettamente coerente per raggiungere questo finale di stagione, che eleva Dio interpretato da Tom Hiddleston nella vetta dei personaggi Marvel più riusciti di sempre.

TUTTO AL POSTO GIUSTO

Come già anticipato, al di là della sceneggiatura accattivante, “Gloriosi propositi” sembra pensato anche per mostrare i muscoli di un cast intenso come pochi altri. Tom Hiddleston appare immenso, regalando espressioni in grado di comunicare infinite emozioni e dimostrando a tutti i detrattori dei film Marvel come si porta in scena un personaggio carismatico e “vero”. Al suo fianco, Owen Wilson si conferma la spalla perfetta, tratteggiando un Mobius umano che speriamo di vedere nuovamente in futuro. Un plauso speciale va fatto anche a Jonathan Majors, che torna qui nel ruolo di Colui Che Rimane, ricordando a tutti come si interpreta un villain in grado di trasmettere pericolosità a ogni frase, pur senza scadere nella banalità.

Come se non bastasse, l’ultima puntata di Loki vanta anche una messa in scena con solidi effetti speciali, che sfociano in inquadrature da togliere il fiato. L’ultimo quarto d’ora dello show disponibile su Disney+ è puro cinema supereroistico, in grado di creare un connubio tra audio e video come non si vedeva da tempo. Opere come questa rimettono tutto in discussione, permettendoci di notare quanto sia ancora possibile raccontare storie di altissimo livello appartenente a questo genere narrativo. Ora i Marvel Studios non devono far altro che ripartire da qui. Ripartire da Loki.

Ormai lo avrete capito: la seconda stagione di Loki è senza dubbio la miglior produzione Marvel disponibile su Disney+. Una produzione che presenta un finale finalmente perfetto ed emozionante, in grado di soddisfare cuore e mente. Un risultato che, fino a ieri, non avremmo mai creduto possibile. Eppure ce l’hanno fatta. Contro ogni previsione, ce l'hanno fatta.

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