Loki 2×05 “Fanta/Scienza”, la recensione
Loki continua con un quinto episodio emozionante, in grado di condurre con la giusta suspance al finale di stagione dello show
Nonostante qualche incertezza sulla caratterizzazione del suo protagonista, la seconda stagione di Loki si sta rivelando tra le migliori produzioni targate Marvel Studios degli ultimi anni. Merito soprattutto di una scrittura che punta a sorprendere, aggiungendo misteri su misteri, ma mantenendo una costante sensazione di pericolo che lascia con il fiato sospeso. L’alchimia tra i vari personaggi, inoltre, funziona alla perfezione, consacrando il duo Loki/Mobius tra i più riusciti nel MCU e introducendo comprimari come Ouroboros davvero ben scritti. Insomma: nel caos che sta vivendo il dipartimento Marvel, Loki rimane un punto solido. Una certezza.
Vi lasciamo, quindi, alla nostra opinione su “Fanta/Scienza”, puntata che vi anticipiamo essere in grado di colpire più al cuore che alla testa. Ma, in fondo, alle volte è anche giusto così.
UN’AUREA COMUNE
La trama parte subito dopo i tragici avvenimenti visti al termine dello scorso episodio. Il Telaio Temporale è esploso e rischia di cancellare definitivamente la TVA: prima che il Dio dell’Inganno venga “spaghettizzato”, tornano a farsi sentire gli improvvisi sbalzi temporali che conducono Loki nelle varie ramificazioni temporali, scoprendo quindi che Mobius e gli altri suoi amici sono tornati a vivere le loro vite originali, con rispettive famiglie e lavori. Toccherà quindi al nostro protagonista capire come far tornare loro i ricordi, strappandoli dalla loro quotidianità per cercare di salvare la realtà prima che sia troppo tardi.
La scorsa settimana ci lamentavamo di quanto il Dio dell’Inganno risultasse un protagonista poco caratterizzato e troppo in balia degli eventi. Finalmente in questa puntata troviamo un Loki attivo, che non solo compie delle azioni fondamentali per l’evolversi del racconto, ma che viene intaccato psicologicamente da tali azioni. Un plauso, infatti, alla scena del pub dove il figlio di Laufey si confronta con Sylvie, mettendo le proprie emozioni sul tavolo. Questo è ciò che cercavamo dall’inizio dello show.
RITMO, MISTERO E ASPETTATIVE
Questo episodio ci presenta molto bene anche da un punto di vista di ritmo, grazie all’ottima interazione tra la sceneggiatura di Eric Martin e la regia del duo Justin Benson/Aaron Moorhead. Il continuo cambio di ambientazione riesce a mantenere incollati gli occhi dello spettatore allo schermo, troppo concentrato per non perdere alcun elemento della storia per potersi distrarre. Gli autori sono inoltre riusciti a dare vita a diversi misteri in soli 46 minuti, rendendo “Fanta/Scienza” la puntata più densa di contenuti vista sinora. Se tutti gli altri episodi avessero mantenuto questo livello qualitativo, ci troveremmo di fronte senza dubbio alla miglior serie Marvel presente su Disney+. Questo non è accaduto, ma poco importa: Loki rimane uno show di ottimo livello, nettamente superiore alle ultime incursioni all’interno del Marvel Cinematic Universe.
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Dopo aver assistito al cliffhanger finale, siamo ora in trepidante attesa di venerdì mattina, momento nel quale si concluderà questa seconda stagione di Loki. Quanto visto fino ad adesso ci sta convincendo, ma preferiamo comunque procedere cauti. I serial televisivi Marvel hanno spesso il difetto di crollare su loro stessi proprio nel corso dell’ultima puntata e ci auguriamo che non tocchi la stessa sorte al Dio dell’Inganno.
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