Loki 2×01 "Ouroboros", la recensione
La seconda stagione di Loki parte assolutamente con il piede giusto, mettendo molta carne al fuoco (talvolta persino troppa)
La recensione del primo episodio della seconda stagione della serie Loki, disponibile su Disney+
In ogni caso, sono ormai passati due anni durante i quali il pubblico ha allentato la presa sui prodotti Marvel, che ora non sono più il fenomeno nerd che la maggior parte degli spettatori attende con impazienza. Un risultato reso possibile da un evidente calo qualitativo e della mancanza di un coordinamento della miriade di contenuti che sono approdati al cinema e su Disney+. Sia chiaro: non sono mancati prodotti di qualità come Guardiani della Galassia Vol.3, ma è innegabile che Ant-Man: Quantumania, Moon Knight e Secret Invasion non abbiano ottenuto il successo sperato dai Marvel Studios.
CAOS TEMPORALE
La puntata si apre pochi istanti dopo il finale della scorsa stagione, con un Loki spaesato in un luogo simile alla TVA, ma allo stesso tempo estremamente diverso. Il Dio degli Inganni scoprirà presto di essere sospeso nel tempo, tra passato, presente e futuro. Insieme a Mobius dovrà quindi capire come impedire al suo corpo di collassare e, soprattutto, come contenere un multiverso in costante espansione.
Evitiamo come sempre di entrare nel dettaglio per non rovinarvi la sensazione di scoperta una volta avviata la puntata. Sensazione di scoperta che, effettivamente, in Loki è quasi sempre presente. Questo primo episodio è un costante bombardamento di informazioni, che portano a momenti di azione frenetica che pretendono l’attenzione dello spettatore. Non stiamo parlando, però, di azione in stile John Wick, bensì di personaggi che “fanno cose”. Loki e Mobius incontrano nuovi comprimari, prendono decisioni e, più in generale, agiscono. Talvolta si rimane frastornati da quanto visto e alcuni passaggi risultano più logici per i personaggi che per il pubblico a casa, che deve invece rallentare per elaborare il tutto. Siamo rimasti piacevolmente colpiti da questo ritmo, che mancava davvero da troppo tempo in un prodotto Marvel.
Le implicazioni di quanto avvenuto nella puntata, inoltre, danno vita a una storyline che non vediamo l’ora di capire dove ci porterà nelle prossime settimane e che coinvolge Sylvie, variante di Loki che purtroppo vediamo solo per pochi secondi in questo primo episodio. Come già segnalato nell'articolo che trovate qui sopra, ricordatevi che è presente una scena dopo i titoli di coda. Nulla di particolarmente esaltante, ma sicuramente in grado di stabilire una direzione ben precisa allo show.
UN CAST FORMIDABILE
Tra i punti di forza di Loki c’è, come già accennato in apertura, la bravura dell’intero cast. Tom Hiddleston è dannatamente convincente e riesce a dare vita a un Dio degli Inganni impeccabile e affascinante. Forse un po’ troppo lontano dal villain dei fumetti o della prima parte del MCU, ma senza dubbio coerente con la piega presa dal personaggio negli ultimi anni. Al suo fianco, troviamo un Owen Wilson carismatico e perfetto come contraltare per Loki. È impossibile non volere bene a Mobius, che nel mezzo di dei, varianti e soldati rappresenta il frammento umano del gruppo. A questi si aggiunge Ouroboros (OB), interpretato da Ke Huy Quan, attore tornato alla ribalta di recente grazie a Everything Everywhere All at Once. Quan emana simpatia e tranquillità da ogni singola espressione e diventerà molto probabilmente una delle icone di questa seconda stagione. Un risultato più che meritato e che non fa che confermare la straordinaria bravura dell’attore americano.
LA SECONDA STAGIONE DI LOKI PARTE COL PIEDE GIUSTO
Nonostante le recenti delusioni legate al MCU, il primo episodio della seconda stagione di Loki ci ha decisamente convinti. La storia scritta da Eric Martin ci ha conquistati e, al di là di qualche passaggio un po’ troppo rapido, ci ha tenuti col fiato sospeso per tutta la durata della puntata. La regia del duo Justin Benson e Aaron Moorhead, famosi anche per il loro lavoro in The Twilight Zone e Archive 81, funziona e i vari attori coinvolti sono semplicemente perfetti nella propria parte. Insomma: Loki parte col piede giusto. Speriamo non inciampi episodio dopo episodio, per poi cadere a terra in un finale scontato e/o decisamente poco interessante come è capitato alla maggior parte delle serie Marvel.
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