Loki 1x05 "Viaggio nel mistero": la recensione
Con la consueta bizzarria della Marvel, l'episodio 1x05 di Loki coinvolge, emoziona e strappa più di un sorriso
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Per come lo racconta Loki, il cimitero delle varianti è una discarica di ricordi. Ed è un'immagine che ha perfettamente senso, dato che fin dall'inizio queste possibilità alternative ci sono state presentate come scarti da buttare. Questo quinto episodio della stagione, che forse è il migliore visto fino ad ora, riprende quell'immagine e costruisce un singolare racconto dalla parte dei perdenti e degli umiliati. Di quelle figure che, per qualche regola cosmica, hanno il ruolo di sconfitti, e che quindi inevitabilmente suscitano la nostra simpatia. Con la consueta bizzarria della Marvel, che sa dosare prese in giro e serietà, l'episodio coinvolge, emoziona e strappa più di un sorriso.
Perché c'è ancora "l'uomo dietro la tenda" da scoprire e da fermare, come dirà la serie stessa confermando i riferimenti al Mago di Oz (che stranamente erano palesi anche nel finale di WandaVision). Sylvie (Sophia Di Martino) viene a conoscenza del Vuoto nel quale finiscono tutti i falciati, e quindi si precipita lì lei stessa una volta capito che quello è anche il posto dove si nasconde chi sta manovrando i fili. Nel frattempo, Loki (Tom Hiddleston) fa la conoscenza di tutte le sue varianti, ed è sempre da apprezzare come la scrittura della Marvel riesca a costruire un'anima per dei personaggi appena conosciuti.
Grande respiro prima del finale, questa puntata recupera un'idea classica di narrazione che è presente in quasi tutti i film della Pixar. Quella per cui ogni universo ha la sua discarica, un luogo oscuro nel quale dei personaggi vengono banditi o si ritrovano per affrontare il loro momento peggiore. C'è la stasi, la riflessione e poi il riscatto attraverso l'azione e la fuga. Anche in questo caso, l'universo Marvel prende spunti validi e li fa propri.
E c'è sempre questa capacità di frullare insieme insanità, piccoli spunti, momenti emotivi, grande ritmo. Come nell'immagine finale che vedrà il riscatto di un Loki vecchio, sconfitto tra gli sconfitti, che crea l'illusione perfetta e Loki e Sylvie – sempre a un passo dal bacio – che combattono fianco a fianco. Alioth, creatura che viene dai fumetti, è un puro strumento di sceneggiatura dal design poco ispirato: classica creatura informe che divora tutto nel proprio fumo. Ma come un'ostrica celerà al suo interno la propria perla, il rifugio di chi sta manovrando tutto dietro le quinte.